http:\/\/video.artevarese.com\/servizi-artevarese\/2018\/03\/21\/speciale_max_museo_chiasso_ercolano_pompei.mp4<\/a><\/video><\/div>\nErcolano e Pompei, due tra i pi\u00f9 importanti siti archeologici del mondo<\/strong>, raccontanti attraverso una grande mostra allestita al Max Museo di Chiasso<\/strong>. \nTre secoli di studi e scoperte, realizzati\u00a0dal \u2018700 ai primi del \u2018900, hanno portato alla luce documenti e testimonianze che l’esposizione presenta al pubblico attraverso scritti, disegni e oggetti, alcuni dei quali mostrati per la prima volta.\u00a0<\/strong><\/p>\nL\u2019improvvisa eruzione del Vesuvio, nel 79 d.C., interruppe la vita degli abitanti di Ercolano e Pompei<\/strong>, colpite da uno spietato destino. Una pioggia di lava ferm\u00f2 \u00a0il tempo in quelle terribili giornate di agosto, cristallizzando la loro storia per secoli. <\/strong>Per quanto distrutte, entrambe le cittadine hanno\u00a0 comunque conservato tracce\u00a0 di una quotidianit\u00e0 che, a quanti iniziarono a scoprirle, svelarono manufatti e forme urbane davvero sorprendenti e affascinanti come testimonia questa mostra.<\/p>\nIl percorso espositivo<\/strong> si snoda tra lettere, primi documenti, poi taccuini acquerellati,\u00a0 incisioni e matrici in rame, litografie, gouache,\u00a0 disegni e rilievi fino ai primi scatti fotografici e alle cartoline. 300 le opere esposte, provenienti da pi\u00f9 di 20 istituzioni di 4 paesi<\/strong> (Svizzera, Italia, Francia e Stati Uniti) tra cui diversi inediti, \u00a0come l’anello di Re Carlo di Borbone e il “Corpus” riunito per la prima volta di tre piante delle citt\u00e0 dell’ingegnere svizzero Karl Jakob Weber. Accanto, anche 23 preziosi reperti archeologici testimonianze che lasciano i depositi del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (dove sono conservate) per essere ammirati dal pubblico.<\/p>\nUn’esposizione dunque che apre un mondo affascinante dove storia, scienza e arte si fondono svelando\u00a0 e rivelando<\/strong>.<\/p>\nCarlo di Borbone<\/strong>\u00a0 nel 1738, concesse l\u2019autorizzazione per procedere ad una campagna di scavi nella zona vesuviana, a seguito del ritrovamento di alcuni manufatti di epoca romana. Questo port\u00f2 al rinvenimento dell\u2019antica Ercolan<\/strong>o e, solo dieci anni pi\u00f9 tardi, nel 1748, iniziarono i primi scavi nell\u2019area pompeiana<\/p>\nQuesti tesori di valore inestimabile, sigillano la vita quotidiana di gente colpita da un improvviso e spietato destino che la storia e gli studi ci insegnano. \nErcolano e Pompei\u00a0 fin dai primi ritrovamenti\u00a0 hanno suscitato curiosit\u00e0 e fascino e tuttora, quello sguardo al passato, continua a ispirare arte, architettura e moda<\/strong>.<\/p>\nAccompagna la mostra , una serie di eventi collaterali<\/strong>: visite guidate, appuntamenti a teatro e laboratori didattici. Ed ancora un catalogo raccoglie la documentazione e la riproduzione delle opere esposte.<\/strong><\/p>\n“Ercolano e Pompei: visioni di una scoperta<\/strong>“, \u00a0<\/strong>\u00e8 visitabile \u00a0sino al 6 maggio, da marted\u00ec a domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18.<\/p>\nE.Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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MAX Museo - Una pioggia di lava ferm\u00f2 la storia (VIDEO) - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n