cuspide in bronzo e vetro<\/strong> \u2013 materiali innovativi in ambito architettonico \u2013 decorata da un fregio a rilievo con scene agresti e pastorali.<\/p>\nAi lati del portale di accesso, anch\u2019esso in bronzo con i rilievi dei coniugi Magnani, sono due emblematiche figure in pietra: un soldato dormiente (proveniente dal complesso \u2018La tregua\u2019) e una figura femminile inginocchiata con un cesto di ortaggi sulle ginocchia.<\/p>\n
L\u2019intero complesso \u00e8 poi delimitato da una balaustra semicircolare che termina in una colonna quadrangolare in pietra su cui poggia un\u2019edicola con rilievi, ove compare ancora una volta la figura dell\u2019elefante.<\/p>\n
Come interpretare l\u2019opera\u2026 \n<\/strong>\u00c8 difficile cercare di dare un significato <\/em>a questo monumento. \nSi sa per certo che non nacque come tomba di famiglia bens\u00ec come opera per il parco di Villa Magnani<\/strong> e proprio per questo \u00e8 impossibile conferirgli un significato prettamente cristiano.<\/p>\n <\/p>\n
Anzi, pi\u00f9 convincente \u00e8 l\u2019idea che la pagoda<\/em> possa riferirsi alla religione buddista<\/strong> \u2013 dove l\u2019elefante simboleggiava il giovane Buddha \u2013 o a quella induista<\/strong>, che venerava il dio dalle sembianze elefantine, Ganesha, cui erano dedicate molte festivit\u00e0.<\/p>\nFatto sta che in India l\u2019elefante ha sempre fatto parte della vita dell\u2019uomo<\/strong>; utilizzato come primario mezzo di trasporto e di lavoro non pu\u00f2 essere considerato solo come un simbolo!<\/p>\nLa critica<\/strong> ha sempre descritto l\u2019opera parlando di un elefante che sorregge una pagoda; e perch\u00e9, invece, non pensare che l\u2019elefante stia passando attraverso la pagoda come suggeriscono i frammenti di bamb\u00f9 che solcano i fianchi dell\u2019animale per sconfinare nelle strutture? E, ancora, perch\u00e9 non fare riferimento alla tipica portantina (in indiano: howdah<\/em>) placcata in oro e argento posta sul dorso dei pachidermi durante le processioni pubbliche?<\/p>\nO forse, pi\u00f9 semplicemente, committente e artista rimasero affascinati dai racconti di una terra lontana?<\/p>\n
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Il bozzetto \n<\/strong>Presso il Museo Enrico Butti di Viggi\u00f9<\/strong><\/a> \u00e8 conservato \u2013 nella Sala VII \u2013 il bozzetto in gesso a tutto tondo del mausoleo e \u2013 nella sala IV \u2013 l\u2019immagine di donna a sinistra del portale di accesso, a grandezza naturale.<\/p>\nPer visitare il mausoleo: \nCimitero di Bregazzana<\/strong>, \nVia Angelo e Anna Magnani, 21100 Bregazzana VA<\/p>\nGiulia Lotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Com\u2019\u00e8 fatto il Mausoleo Magnani? La Cappella funebre fu commissionata da Angelo Magnani, nipote del pi\u00f9 celebre Angelo Poretti fondatore dell\u2019omonimo birrificio in Valganna, allo scultore viggiutese Enrico Butti e al varesino Ernesto Brusa nel 1919. Nota oggi come la Pagoda indiana per i suoi indiscutibili tratti orientali, la cappella, tutto sommato in buone condizioni, […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":43831,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,56,17,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
L\u2019elefante che guarda Varese - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n