http:\/\/video.artevarese.com\/servizi-artevarese\/2018\/04\/16\/varesepreistoricaeprotostorica.mp4<\/a><\/video><\/div>\nE\u2019 stato pubblicato da Nomos Edizioni il terzo volume de \u2018La storia di Varese\u2019, dedicato aIl\u2019Antichit\u00e0<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n
Come spiega il professor Gianmarco Gaspari<\/strong>, docente di Letteratura Italiana all\u2019Universit\u00e0 degli Studi dell\u2019Insubria<\/strong> e direttore dell’International Research Center for Local Histories and Cultural Diversities<\/strong> dell’Ateneo, \u201cil progetto su \u2018La Storia di Varese\u2019, articolato in 15 volumi, \u00e8 arrivato alla pubblicazione del settimo volume. Stiamo indagando nel passato delle terre dell’Alta Insubria. Vista la ricchezza del materiale rinvenuto, Varese \u00e8 una presenza ormai imprescindibile non solo nell\u2019Italia del Nord, ma anche a livello internazionale<\/strong>\u201d.<\/p>\nIl progetto \u00e8 diretto e coordinato da Maurizio Harari<\/strong> – ordinario di Etruscologia e Antichit\u00e0 italiche all\u2019Universit\u00e0 degli Studi di Pavia<\/strong> – e vanta un comitato scientifico di eccellenza, presieduto da Renzo Dionigi<\/strong> – Emerito di Chirurgia generale nell\u2019Universit\u00e0 varesina.<\/p>\n <\/p>\n
L\u2019approfondita ricerca storico-archeologica<\/strong>, curata da sedici esperti, e l’apparato iconografico inedito<\/strong> hanno portato alla pubblicazione di un volume dalle dimensioni significative.<\/p>\nMa questo non deve fermare il lettore curioso, perch\u00e9 i testi, arricchiti da molte immagini, presentano approfondimenti affascinanti<\/strong>. \nIl toponimo di Varese<\/strong> viene dalla radice indoeuropea \u2018vara\u2019 che significa acqua: la nostra citt\u00e0 \u00e8 circondata dalle acque!<\/p>\n La Provincia di Varese<\/strong> \u00e8 stata delimitata nel 1927 a livello amministrativo, ma il suo territorio \u00e8 strettamente legato alla vicina Svizzera e al Piemonte proprio per la presenza dell\u2019acqua: laghi e fiumi hanno sempre trasportato merci, conoscenze e popoli. \nE ancora, il tempo ha lasciato innumerevoli tracce: dall\u2019Isolino Virginia alla Cultura di Golasecca, dalle palafitte del lago di Monate a Castelseprio<\/strong>…. \nE poi ci sono tombe e necropoli<\/strong>, vero luogo di raccolta di reperti che ci raccontano la vita e le sue abitudini.<\/p>\n A Malpensa<\/strong> \u00e8 stato ritrovato un \u2018ripostiglio\u2019 contenente asce, falci, lance e schinieri in lamina bronzea che proteggevano le gambe di quei guerrieri le cui tombe si trovano a Sesto Calende<\/strong>: si combatteva proprio sotto l\u2019autostrada che oggi percorriamo in macchina.<\/p>\nIl volume non dimentica le antiche testimonianze epigrafiche<\/strong>, come l\u2019avvincente chanson de geste di Belloveso, principe dei Biturigi<\/strong> \u2013 fonte di tante informazioni – o lo studio della monetazione preromana.<\/p>\n\u201cVarese in quanto citt\u00e0 nasce piuttosto tardi<\/strong> \u2013 afferma Gaspari \u2013 ma ha alle spalle una storia lunghissima sia come luogo di transito che come centro operativo<\/strong> di un territorio che \u00e8 sempre stato tra i pi\u00f9 ricchi dell’area del Nord Italia<\/strong>. \u2018Ricco\u2019 in senso economico, ma anche per le ibridazioni culturali, le presenze storiche, i traffici, i commerci, le lingue e i diversi vettori\u201d.<\/p>\nInteressante l\u2019uso del termine Protostoria<\/strong>: \u201csi tratta di una categoria<\/strong> di comodo utile agli storici, che si applica a un buon numero di secoli. Un po\u2019 come \u2018Medioevo\u2019. \u2013 continua il professore – La Protostoria indica il periodo di passaggio tra la fase Preistorica<\/strong> (per la quale mancano quasi del tutto documentazioni scritte) e la fase Storica vera e propria<\/strong> (in cui i documenti scritti sono databili, classificabili e collegabili anche a fasi geografiche e culturali ben precise)”.<\/p>\n \n“Nell\u2019Area Insubrica la Protostoria definisce la nascita dei primi documenti epigrafici e si colloca pi\u00f9 o meno tra la seconda Et\u00e0 del Ferro e il periodo della Cultura di Golasecca<\/strong>, che da noi \u00e8 rappresentato cos\u00ec bene dal Museo Archeologico di Sesto Calende con quei ritrovamenti spettacolari tra cui, appunto, la tomba di Malpensa di cui il museo offre una bellissima ricostruzione\u201d.<\/p>\nIl Centro di Ricerca Internazionale diretto da Gaspari<\/strong> \u201c\u00e8 un caso unico in Italia<\/strong> che si ispira a un modello statunitense e poi inglese e ha il compito di monitorare la realt\u00e0 degli studi sulla storia locale<\/strong>, per valorizzarne gli aspetti meno conosciuti, quelli che intersecano anche realt\u00e0 di lungo termine: la presenza di elementi storici, architettonici e culturali che rinviano a influenze diverse”.<\/p>\n“Uno dei primi teorizzatori della storia locale come disciplina autonoma, svincolata da connotazioni come quelle folkloristiche, \u00e8 stato lo storico americano Lewis Mumford<\/strong>. Viveva in un quartiere di New York che era di fondazione olandese: lo incuriosivano elementi come le finestre a graticcio delle case<\/strong> o le elaborazioni culinarie<\/strong> che rinviavano direttamente alla tradizione olandese e decise di studiarli. Si tratta di un modello che ben si applica a un territorio come il nostro e alle sue testimonianze<\/strong>. \nL\u2019International Research Centre<\/strong> lavora da anni approfondendo queste tematiche e si apre a interventi competenti di ospiti stranieri, realizzando poi volumi come quelli del progetto \u2018La Storia di Varese\u2019\u201d.<\/p>\n <\/p>\n
L\u2019indagine presentata dal libro \u00e8 molto significativa e ricorre a tecniche di ricerca sempre pi\u00f9 innovative<\/strong>, come le analisi spettroscopiche \u201cche hanno rivelato anche elementi di scrittura nuovi che caratterizzano questo territorio come la culla della scrittura per tutta la fascia Nord italiana<\/strong>\u201d.<\/p>\nE, ancora, il racconto dei popoli<\/strong>: \u201cL\u2019eleborazione di elementi preesistenti celtici e etruschi porta addirittura a datare i primi elementi di scrittura al secondo millennio a.C. e non \u00e8 cosa da poco! \u2013 afferma con entusiasmo Gaspari – Gli insediamenti come quello di Golasecca, come l\u2019Isolino Virginia o la tomba nell\u2019area di Malpensa, si documentano come un’area di assoluta importanza per la creazione di un’identit\u00e0, di una formalizzazione scritturale<\/strong>. Molto interessante il contributo del professor Aldo Luigi Prosdocimi<\/strong>, dell’Universit\u00e0 degli Studi di Padova, che \u00e8 mancato qualche anno fa, ma ha fatto in tempo a lasciarci l\u2019innovativo contributo sul toponimo \u2018Varese\u2019<\/strong>\u201d.<\/p>\n <\/p>\n
Grazie alla guida del professor Harari<\/strong> dell’Universit\u00e0 di Pavia, direttore dell’impresa e anche etruscologo<\/strong>, nel volume “Il territorio di Varese…” si valuta adeguatamente l\u2019influenza degli Etruschi, anche per l’elaborazione di una scrittura evoluta<\/strong>. \nEcco poi il conflitto tra i Celti razziatori e i Romani<\/strong>, che cercavano di dare un ordine civile alle terre che conquistavano. Pi\u00f9 volte vennero sottoscritti degli accordi di pace, poi regolarmente violati dai Celti.<\/p>\n\u201cQuesto \u00e8 proprio un tema che ha appassionato la storiografia dall’Ottocento in poi. \u2013 aggiunge il professore – Quello del rapporto tra le popolazioni preesistenti e i gruppi sovrapposti<\/strong>. Penso a quanto si sia appassionato il Manzoni<\/strong> alla presenza dei Longobardi, vista proprio in questa prospettiva rispetto all’invasione Franca o alla continua caratterizzazione del passaggio, del transito che arriva ai giorni nostri nelle parole di Vittorio Sereni<\/strong>, uno dei poeti pi\u00f9 rappresentativi del nostro territorio che intitol\u00f2 il suo primo libro di versi di successo \u2018Frontiera\u2019\u201d.<\/p>\nIl territorio di Varese \u00e8 noto in tutto il mondo per Golasecca e Castelseprio, patrimonio dell\u2019UNESCO<\/strong> \u2013 conclude il professore \u2013 Ma esistono altri patrimoni che meriterebbero di essere salvaguardati. \nCi stiamo impegnando per il recupero di Castiglione Olona: <\/strong>si tratta della prima citt\u00e0 ideale al mondo e vogliamo che\u00a0 sia la prossima area tutelata dall’Unesco<\/strong>\u201d.<\/p>\nChiara Ambrosioni<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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\u2018Il territorio di Varese in et\u00e0 preistorica e protostorica\u2019 - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n