{"id":44994,"date":"2018-05-14T08:16:48","date_gmt":"2018-05-14T06:16:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=44994"},"modified":"2018-05-14T08:16:48","modified_gmt":"2018-05-14T06:16:48","slug":"georges-seurat-il-pittore-solitario-raccontato-da-francesco-poli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/georges-seurat-il-pittore-solitario-raccontato-da-francesco-poli\/","title":{"rendered":"Georges Seurat, il pittore solitario raccontato da Francesco Poli"},"content":{"rendered":"
Un’intervista, meglio una chiacchierata, uno sfogo liberatorio fatto di confidenze, segreti svelati, pettegolezzi, confessioni, stati d’animo …. Tutto questo e tanto altro nel colloquio immaginario che Francesco Poli (storico e critico d’arte) racconta nel volume <\/span>“Il pittore solitario. Seurat e la Parigi moderna”<\/b> \u00a0(ed. ElectaStorie). E’ dunque lo stesso artista a parlare di se, della sua tanto affascinante quanto enigmatica vita tracciando un profilo che si rivela sorprendente. Seurat, il pittore “solitario” dalla personalit\u00e0 complessa. Carattere introverso, orgoglioso, ostinato e riflessivo. Persona di estrema<\/span> sensibilit\u00e0 dalle sfumature spesso malinconiche, a volte sarcastico. Di aspetto borghese, distinto e sempre elegante \u00e8 il terzo di quattro figli. La passione per il disegno gli viene trasmessa fin da bambino da uno zio. Fece studi intensi iniziando a copiare quadri e sculture di pittori famosi. Poi l’incontro con gli affreschi di Piero della Francesca: un’esperienza fondamentale nella sua vita evidente, in particolare, nelle opere mature dell’artista.<\/span><\/p>\n Pagine che svelano le varie sfaccettature, piacevoli e a tratti anche inquietanti, di un’artista spesso dimenticato e che qui trova finalmente il giusto riconoscimento e attenzione. <\/span><\/p>\n In una Parigi di fine Ottocento l\u2019autore passeggia con l’artista e altre figure note del tempo. Seurat parla di Gauguin e di Van Gogh, della sua pittura, l’ispirazione, i colori e la luce…. Con le vicende artistiche di pari passo vengono narrate quelle umane, gioiose come l’incontro con una modella dalla quale avr\u00e0 due figli e tristi, come la sofferenza per la perdita di alcuni amici e la malattia che poi lo uccider\u00e0 all’et\u00e0 di 32 anni. \u00a0Una vita breve, quella di Seurat, ma strettamente legata alla sua avventura creativa.<\/span><\/p>\n L\u2019esperienza impressionista, si “conclude” nel 1886, con l\u2019ultima mostra del gruppo organizzata dal mercante d’arte<\/span> Paul Durand-Ruel<\/b>, momento che segna la nascita del Neoimpressionismo. Nell’occasione veniva esposto il dipinto di un giovane artista, George Seurat, intitolato\u00a0 “<\/span>Una domenica pomeriggio sull’isola della Grande-Jatte”<\/span><\/i>, tema dai richiami impressionisti ma eseguito con una tecnica completamente diversa. Il colore \u00e8 steso a piccoli tocchi, tanti puntini che come pulviscolo ricoprono la composizione. L’effetto ottenuto \u00e8 quello di una pittura costruita non d’impeto, ma frutto di un lavoro meticoloso realizzato con tempi lenti che potevano durare anche anni.<\/span><\/p>\n