{"id":45035,"date":"2018-05-17T19:51:28","date_gmt":"2018-05-17T17:51:28","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=45035"},"modified":"2018-05-18T11:27:25","modified_gmt":"2018-05-18T09:27:25","slug":"identita-a-confine-un-racconto-fotografico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/identita-a-confine-un-racconto-fotografico\/","title":{"rendered":"Identit\u00e0 a confine, un racconto fotografico"},"content":{"rendered":"
\u201cOmang<\/strong>\u201d e \u201cTo Belong<\/strong>\u201d sono due progetti fotografici che riflettono sul concetto di identit\u00e0<\/strong>, raccontando il travagliato percorso di ricerca di un senso di appartenenza tradito<\/strong>.\u00a0<\/span>La mostra, appena inaugurata al Maga di Gallarate<\/strong>, racconta due realt\u00e0 apparentemente lontane, quella dei Boscimani accanto a quella dei Millennials europei, ma in sintonia per una comune indagine sul senso di smarrimento, di ricerca di identit\u00e0.<\/span><\/p>\n Irene Fassini e Fabiana Sala, premiate al concorso fotografico Riccardo Prina 2017<\/strong>, organizzato all\u2019interno del Premio Chiara, hanno avuto la possibilit\u00e0 di realizzare questa mostra personale, grazie alla collaborazione <\/span>con la direzione del Museo MAGA, e al sostegno di diversi enti tra cui Consiglio Regione Lombardia, Repubblica e Canton Ticino, Regio Insubrica, Comune di Gallarate e Openjobmetis.<\/span><\/p>\n Omang di Irene Fassini<\/strong> Irene Fassini \u00e8 una fotografa che vive e lavora a Milano. Dottorato in antropologia giuridica, diploma in fotografia e video <\/span>al Cfp Bauer di Milano. Nel 2017 \u00e8 stata selezionata per il Canon Student Program al Festival Visa pur l\u2019image. Sta\u00a0<\/span>lavorando a un progetto sul terremoto nel Centro Italia e sta tenendo un progetto-laboratorio multimediale sulla memoria <\/span>collettiva in un quartiere periferico di Bergamo. Nel 2018, insieme a Sara Ruggeri, ha fondato il collettivo AISLAB.<\/span><\/p>\n Fabiana Sala \u00e8 una fotografa e Graphic Designer italiana. Laurea in Visual Communication alla SUPSI di Lugano, a New <\/span>York frequenta l’international Centre of Photography. Si \u00e9 diplomata nel 2015 in fotografia documentaria e fotogiornalismo ed \u00e9 diventata parte del corpo docenti nel 2016. Ha realizzato pubblicazioni su testate nazionali e <\/span>internazionali. Ha partecipato a numerose mostre collettive in gallerie, musei e festival tra i quali, a New York, Lorimoto <\/span>Gallery, A.I.R. Gallery, Photoville, Kimmel Galleries University, in Cina International Photography Festival e Pingyao, e <\/span>alla Triennale di Milano. Attualmente vive e lavora tra Berlino e New York.<\/span><\/p>\n Curatrice della mostra allestita al Maga \u00e8 Denise Sardo, Siracusa, 1988. Diplomata in fotografia al Cfp Bauer di Milano, vive e lavora a Milano, dove svolge l\u2019attivit\u00e0 di curatrice e di consulenza per il collezionismo.<\/span><\/p>\n Per partecipare all\u2019edizione 2018 del Premio Prina c\u2019\u00e8 ancora tempo fino a gioved\u00ec 31 maggio.<\/strong>\u00a0<\/span>Oggetto del Premio \u00e8 \u201cun racconto fotografico<\/strong>\u201d: si richiede una sequenza fotografica da 3 a 6 scatti<\/strong> che abbia in s\u00e9 un\u2019idea di narrazione, inserita in uno spazio massimo di 1 metro lineare. I finalisti al Premio parteciperanno all\u2019esposizione in programma a settembre alla Triennale di Milano.<\/span><\/p>\n Il Premio, intitolato al critico d\u2019arte e di fotografia Riccardo Prina (1969-2010), primo Direttore di Artevarese.com, <\/strong>giunge quest’anno all’ottava edizione. <\/span>A dirigere il Premio, <\/span>ideato dall\u2019Associazione Amici di Piero Chiara<\/strong> in collaborazione con\u00a0la famiglia Prina<\/strong> e l\u2019Associazione degli Amici di Riccardo, \u00e8<\/strong>\u00a0Bambi Lazzati<\/strong>.\u00a0La selezione delle opere finaliste sar\u00e0 affidata alla Giuria del Premio Prina, presieduta da Mauro Gervasini critico cinematografico, e composta da Marina Ballo Charmet fotografa e video artista, Edoardo Bonaspetti curatore e direttore Mousse, Rudi Bianchi collezionista fotografico e fotografo, Riccardo Blumer architetto e designer, Francesca Damiani Prina, Carla De Albertis imprenditrice e socia Amici della Triennale, Marco Introini architetto e fotografo, Bambi Lazzati direttrice Premio Chiara, Denise Sardo curatrice, Elisabetta Sgarbi regista, fondatrice de La Nave di Teseo e direttrice de La Milanesiana, Emma Zanella direttrice Museo MAGA Gallarate.<\/span> Info-line<\/span> \u201cOmang\u201d e \u201cTo Belong\u201d sono due progetti fotografici che riflettono sul concetto di identit\u00e0, raccontando il travagliato percorso di ricerca di un senso di appartenenza tradito.\u00a0La mostra, appena inaugurata al Maga di Gallarate, racconta due realt\u00e0 apparentemente lontane, quella dei Boscimani accanto a quella dei Millennials europei, ma in sintonia per una comune indagine sul […]<\/p>\n","protected":false},"author":7,"featured_media":45053,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,393,12,64],"tags":[574,359,573,575],"yoast_head":"\n
\n<\/span>I Boscimani vivono nel deserto del Kalahari da almeno 20.000 anni. Nel 1961 il governo del Botswana <\/span>ha istituito la Central Kalahari Game Reserve (CKGR) per proteggere alcune comunit\u00e0, ma all’inizio degli anni <\/span>’80 la scoperta di miniere di diamanti ha portato alla deportazione dei boscimani e al progressivo <\/span>smantellamento della riserva. Omang, in lingua Setswana, \u00e8 il documento ufficiale di identit\u00e0 e diventa nel <\/span>progetto metafora per riflettere sul concetto di identit\u00e0 e di confine. <\/span><\/em><\/p>\n
\n<\/span>To Belong di Fabiana Sala<\/strong>
\n<\/span>Cosa succede quando un\u2019intera generazione, nata borghese e allevata nella convinzione di poter migliorare la <\/span>propria posizione nella piramide sociale, scopre che n\u00e9 impegno n\u00e9 talento basteranno a difenderla dallo <\/span>spettro del declassamento? To Belong \u00e8 un\u2019 indagine intima, riflessione su una ricerca irrisolta e un senso <\/span>di insoddisfazione costante che connota la generazione dei Millennials.<\/span><\/em><\/p>\n
\n<\/span>
\n<\/span>Nel mese di settembre 2018, durante la mostra delle opere finaliste in programma presso la Triennale di Milano, la Giuria si riunir\u00e0 nuovamente per individuare in modo insindacabile e inappellabile chi premiare. Il vincitore del Premio Riccardo Prina 2018 ricever\u00e0 un premio di 800 euro dalla famiglia Prina e inoltre avr\u00e0 la possibilit\u00e0 di realizzare una mostra personale presso il Museo MAGA di Gallarate (VA) nella primavera del 2019.\u00a0<\/span>Un ulteriore premio di 400 euro verr\u00e0 corrisposto a un\u2019opera ritenuta meritevole di menzione.\u00a0<\/span>Gli Amici di Riccardo Prina provvederanno inoltre a indicare un\u2019altra opera da menzionare, che sar\u00e0 premiata a sua volta con 400 euro.<\/span><\/p>\n
\n<\/span>Per eventuali chiarimenti o richieste d\u2019informazioni potete contattare la segreteria telefonando allo 0332 335525 (in orario d\u2019ufficio: da luned\u00ec a venerd\u00ec dalle 9.00 alle 14.00) oppure al 335 6352079.<\/span>
\n<\/span>Il regolamento completo \u00e8 consultabile sul sito dell’Associazione Amici di Piero Chiara<\/a>.\u00a0<\/span><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"