{"id":45086,"date":"2018-05-19T12:00:32","date_gmt":"2018-05-19T10:00:32","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=45086"},"modified":"2018-05-18T18:06:54","modified_gmt":"2018-05-18T16:06:54","slug":"la-grande-mostra-della-collezione-luigi-e-peppino-agrati","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-grande-mostra-della-collezione-luigi-e-peppino-agrati\/","title":{"rendered":"La grande mostra della Collezione Luigi e Peppino Agrati"},"content":{"rendered":"
Poco pi\u00f9 di un anno fa, a 98 anni d\u2019et\u00e0, moriva Luigi Agrati<\/strong>. Insieme ai fratelli Carlo e Peppino, aveva fondato una delle aziende leader di mercato nei sistemi di fissaggio, ora guidata dal nipote Cesare, rimasta fortemente legata al suo territorio, la Brianza \u2013 la sede \u00e8 a Veduggio – e diventata oggi un Gruppo multinazionale che conta 2500 dipendenti.<\/p>\n Luigi e il fratello Peppino<\/strong> erano imprenditori illuminati, sensibili ai nuovi movimenti e alle nuove tendenze che avanzavano, non senza contraddizioni e critiche, nell\u2019arte in quel periodo di tempo che va dalla fine degli anni Sessanta agli anni Novanta. E hanno portato avanti una collezione, arricchitasi nel corso degli anni, di lavori di artisti nazionali e internazionali, soprattutto americani<\/strong>, con una intuizione e una sensibilit\u00e0 uniche, prima che la loro fama fosse ufficialmente riconosciuta e certificata.<\/p>\n Ma gli Agrati non si sono limitati all\u2019acquisto di opere, hanno voluto anche conoscere gli artisti che le realizzavano, parlando con loro, cercando di entrare nel loro mondo creativo. Importante il rapporto che hanno avuto con Fausto Melotti<\/strong>, sia quello dell\u2019esperienza astratta che quello delle opere in ceramica e della sperimentazione dei metalli duttili, e Lucio Fontana<\/strong>, di cui acquistarono il raro \u201cConcetto spaziale\u201d del 1957, che possiamo definire prodromo dei suoi \u201ctagli\u201d.<\/p>\n Tra gli artisti italiani, da segnalare numerosi artisti tra i quali Piero Manzoni, Enrico Castellani, Alberto Burri, Mario Schifano e Jannis Kounellis<\/strong>. Sempre nel tema del naturale-artificiale importante risulta la ricerca di Pino Pascali con la \u201cRicostruzione della balena\u201d una finta scultura, un fossile bianco, che galleggia quasi sul pavimento, diffondendo attorno a s\u00e9 un\u2019aura metafisica.<\/p>\n Altri artisti importanti di cui gli Agrati acquisteranno le opere sono anche Mario Merz e Piero Gilardi<\/strong>, poi raggruppati nella definizione di \u201carte povera\u201d. Molti altri lavori di Alighiero Boetti, Michelangelo Pistoletto, <\/strong>ecc. andranno a costituire la loro incredibile collezione. Ricordiamo che lo stesso Germano Celant<\/strong>, cui si deve la definizione di \u201carte povera\u201d, curer\u00e0 nel 2002 il catalogo intitolato \u201cUn folle amore\u201d (dal titolo di un\u2019opera di Melotti), che illustra proprio la collezione Agrati. Collezione che nel 2004 verr\u00e0 donata, con un gesto di grande liberalit\u00e0, a Intesa San Paolo<\/strong>.<\/p>\n Tra gli artisti stranieri profondo il rapporto di amicizia che si instaur\u00f2 tra Peppino Agrati e Rauschenberg<\/strong>. Ma non mancano anche altri artisti importanti come Andy Warhol e Jean- Michel Basquiat<\/strong> che riuscirono a suscitare l\u2019interesse e la curiosit\u00e0 dei due appassionati collezionisti.<\/p>\n Lo stesso Christo<\/strong>, che era arrivato a Milano all\u2019inizio degli anni Settanta per \u201cimpacchettare\u201d alcuni monumenti al centro della citt\u00e0, diventer\u00e0 loro amico, tanto che gli verr\u00e0 commissionata la scenografia del giardino delle rose della loro villa.<\/p>\n Per la prima volta, anche il pubblico milanese potr\u00e0 ammirare una selezione di queste opere (74 lavori<\/strong>), cogliendo cos\u00ec l\u2019opportunit\u00e0 di apprezzare l\u2019impegno, il gusto, la generosit\u00e0 e la lungimiranza di questi imprenditori, che pur riconoscendo nel lavoro quasi una religione laica, non hanno mai dimenticato l\u2019importanza dell\u2019espressione artistica, intercettando con estrema sensibilit\u00e0 l\u2019atmosfera di un\u2019epoca e i suoi, spesso convulsi, cambiamenti, insieme all\u2019esigenza di \u201crivelare\u201d (il titolo della mostra \u00e8 proprio \u201cArte come rivelazione\u201d) e condividere un patrimonio culturale e sociale che rispecchia un\u2019epoca e ci aiuta a interpretarne il senso.<\/p>\n La Mostra \u00e8 stata curata da Luca Massimo Barbero<\/strong>.<\/p>\n <\/p>\n Ugo Perugini<\/strong><\/p>\n Gallerie d\u2019Italia<\/strong> – Piazza della Scala 6 Milano \u2013 Arte come rivelazione<\/strong> – da marted\u00ec a domenica 9,30-19,30; gioved\u00ec 9,30-22,30; luned\u00ec chiuso. Ingresso gratuito.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Poco pi\u00f9 di un anno fa, a 98 anni d\u2019et\u00e0, moriva Luigi Agrati. Insieme ai fratelli Carlo e Peppino, aveva fondato una delle aziende leader di mercato nei sistemi di fissaggio, ora guidata dal nipote Cesare, rimasta fortemente legata al suo territorio, la Brianza \u2013 la sede \u00e8 a Veduggio – e diventata oggi un […]<\/p>\n","protected":false},"author":7,"featured_media":0,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,45,64,66],"tags":[583,584,582],"yoast_head":"\n