{"id":45140,"date":"2018-05-21T11:29:15","date_gmt":"2018-05-21T09:29:15","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=45140"},"modified":"2018-05-21T19:30:25","modified_gmt":"2018-05-21T17:30:25","slug":"1875-che-ci-fa-rimbaud-a-milano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/1875-che-ci-fa-rimbaud-a-milano\/","title":{"rendered":"1875: che ci fa Rimbaud a Milano?"},"content":{"rendered":"
Inutile negarlo. Edgardo Franzosini<\/strong> \u00e8 uno scrittore \u201csui generis\u201d. E\u2019 uno che si lascia sedurre dai personaggi pi\u00f9 strani e ambigui. Pi\u00f9 sono eccentrici, fuori dagli schemi pi\u00f9 ne rimane affascinato. E non importa se gli elementi che raccoglie sulle loro vite disordinate sono in parte veri, in parte frutto di fantasie, invenzioni, immaginazioni, turbamenti personali, incubi persino.<\/span><\/p>\n A lui piace costruire intorno ai personaggi che cadono nella sua rete di ragno, delle atmosfere, come un moderno medium che vuole stupire i clienti raccolti attorno al tavolino traballante di una seduta spiritica. E usa le armi giuste, per far apparire fantasmi, aleggiare immagini e situazioni ambigue, suscitare \u00a0presenze inquietanti, figure appena intraviste, ombre. E in questo sulfureo ambiente non nasconde un certo ironico ammiccamento, un\u2019alzata di sopracciglia furbesca. <\/span><\/p>\n Puntualmente questo si ripete nella sua ultima fatica, il libro \u201cRimbaud e la vedova\u201d<\/strong>, Skira editore, dedicato appunto ad Arthur Rimbaud, poeta veggente, autore di \u00a0\u201cVocali\u201d, \u201cIl Battello ebbro\u201d e \u201cUna stagione all\u2019inferno\u201d<\/strong>. Ma del poeta a Franzosini interessa in particolare un suo viaggio a Milano nel 1875, dove sembra sia stato ospitato per poco tempo da una vedova che abitava in una casa di fronte a piazza Duomo.<\/span><\/p>\n Quale migliore occasione per raccontare con qualche brillante pennellata la Milano di quegli anni? <\/span>Hans Tuzzi<\/b> ha nelle sue corde la capacit\u00e0 di rievocare con sapida arguzia certe storie e la fa da par suo nella presentazione del volume che si \u00e8 tenuta al Circolo dei Lettori in Casa Manzoni<\/strong>. Milano in quegli anni \u00e8 una citt\u00e0 in trasformazione, che sta diventando italiana da asburgica che era. Era morto da poco Manzoni, l\u2019anno prima anche Rovani, l\u2019autore dei \u201cCento anni\u201d, se n\u2019era andato e a dicembre pure lo scapigliato Praga lascer\u00e0 questo mondo. <\/span><\/p>\n Insomma, siamo verso la fine di un\u2019epoca, e Giovanni Verga, siciliano, scrive a Capuana tessendo le lodi di una citt\u00e0 che definisce \u201cbella\u201d, <\/span>sotto le fredde lune d\u2019acciaio di Natale<\/span><\/i>. Ci sono ancora i Navigli. Dove oggi c\u2019\u00e8 la Biblioteca Sormani c\u2019\u00e8 un mulino. In piazza Duomo, proprio vicino alla cattedrale, si trovano, ancora per poco, le case del Rebecchino, un intrico di vie strette, fatiscente e maleodorante, dove prospera la malavita. Verranno abbattute pochi mesi dopo la partenza di Rimbaud. E Rimbaud, poeta che si nutre di ombre e di silenzio, dopo l\u2019incontro con la misteriosa vedova, decider\u00e0 di rinunciare per sempre alla poesia, trasformandosi in \u201cqualcuno che era stato lui, ma non lo era pi\u00f9, in nessun modo\u201d (parole di Mallarm\u00e9).<\/span><\/p>\n Non aspettatevi di capirne il motivo perch\u00e9 Franzosini non ce lo dice. Non ce lo fa nemmeno intuire anche se \u00e8 abile a mettere uno dietro l\u2019altro diversi fatti strani, diverse coincidenze improbabili. Ma anche senza documenti se non vaghe tracce, la sua ricostruzione risulta \u00a0egualmente avvincente. Comunque sia, Rimbaud resta un personaggio strano<\/strong>. Ce lo conferma anche il poeta <\/span>Valerio Magrelli<\/b> che ha dato un contributo prezioso alla presentazione del libro di Franzosini.<\/span><\/p>\n