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A corollario di tante belle parole, delle immagini storiche hanno mostrato Paoli che canta<\/strong> i suoi maggiori successi e anche Ornella Vanoni, Mina e Zucchero<\/strong> che, solo trentenne, fu uno dei tanti giovani artisti da lui sostenuti.<\/p>\nGino Paoli ha guidato il pubblico nei suoi ricordi ricostruendo la propria formazione musicale<\/strong> e accostando tutti quegli stimoli e conoscenze che sono sottesi a ogni sua canzone. \n\u00abMio padre era un fanatico della musica operistica<\/strong> e sopra di noi abitava un podest\u00e0 che aveva due figlie: una suonava il pianoforte, l\u2019altra cantava. Il sabato scendevano da noi e mio padre duettava con la cantante al suono del pianoforte. Poi il luned\u00ec c\u2019era l\u2019opera alla radio<\/strong> e tutti dovevamo stare zitti, mentre lui ascoltava. Si sedeva in poltrona e regolarmente, dopo dieci minuti s’addormentava. Mia madre diceva \u201cAldo, andiamo a dormire!\u201d e lui \u201cNo, io ascolto\u201d\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n
\u00abIl risultato \u00e8 che io conosco tutta la musica operistica, la melodia, Puccini<\/strong>. Poi ho incontrato i classici napoletani<\/strong> di autori come E.A.Mario. Il terzo elemento \u00e8 stata la musica americana<\/strong> che mi \u00e8 arrivata con i carri armati\u00bb. Paoli \u00e8 convinto che la musica cantautorale tragga ispirazione proprio da questo intreccio di conoscenze.<\/p>\nIl musicista continua poi a raccontare, portandoci in un altro tempo della storia quando, al finire la Seconda Guerra Mondiale, scopriva la Musica Americana attraverso i V-Disc<\/strong>. \nI V-Disc, o Victory Disc<\/strong>, erano dei 78 giri che contenevano brani incisi gratuitamente per i soldati americani da grandi musicisti come Louis Armstrong, Nat King Cole e Billy Holiday<\/strong>.<\/p>\n\u00abAbitavo nell\u2019ultima cava di Pegli, un quartiere di Genova. \u2013 racconta Paoli – Subito dietro casa mia c\u2019era una postazione di cannoni anti-sbarco, a lunga gittata, con i tedeschi e i prigionieri russi. Quando c\u2019\u00e8 stata la liberazione gli americani<\/strong> hanno deciso di fermarsi nello stesso punto. Nei loro carri armati c\u2019era di tutto, compreso un piccolo giradischi per ascoltare i V-Disc<\/strong>. Avevano persino gli stuzzicadenti e la carta igienica!\u00bb.<\/p>\n\u00abL’unica cosa che gli mancava era la roba fresca. La mia famiglia aveva l\u2019orto di guerra<\/strong>: nel giardino, invece dei fiori, c\u2019erano polli, galline, verdura e frutta. Coltivavamo anche i pomodori e quando gli americani li vedevano dicevano: \u201cI want, I want\u201d. Allora io facevo scambio: un pomodoro in cambio di un V-disc<\/strong>. \nCos\u00ec ho cominciato a conoscere la musica americana<\/strong>\u00bb.<\/p>\n\u00abQuesta \u00e8 la mia estrazione musicale: da una parte la musica operistica, la melodia, Puccini. Dall\u2019altra la musica americana. Amo anche le note degli chansonnier francesi, che tanto hanno significato nel mio percorso. Tanti elementi che sono il fondamento della mia musica, ci\u00f2 da cui traggo ispirazione<\/strong>\u00bb.<\/p>\nPaoli, come sottolinea De Angelis, \u00e8 stato anche capace di portare il Jazz nella grande melodia italiana<\/strong> e continua a fare dischi e tourn\u00e9e con grandi jazzisti. \n\u00abSono convinto che chi ama ancora musica, la musica-musica, siano proprio i jazzisti<\/strong>. Loro amano suonare. \u2013 afferma – La Musica \u00e8 la mia vita e il mio mestiere, canto le cose che amo. Infatti sto facendo uno spettacolo con Danilo (Danilo Rea<\/strong>, pianista jazz) e canto un po\u2019 di tutto: da Libero Bovio<\/strong> (autore di testi in lingua napoletana del primo Novecento) a un\u2019aria dall\u2019\u201cElisir d\u2019amore\u201d di Donizetti<\/strong>\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n
Protagonista \u00e8 sempre la Musica<\/strong>. \u00abLa musica \u00e8 difficile da spiegare. Credo abbia una magia particolare. E\u2019 l\u2019arte pi\u00f9 astratta in assoluto, che nasce da un\u2019altra cosa astratta: il suono. La musica \u00e8 qualcosa che ti coinvolge, ti fa compagnia, ti rilassa. Rinunciare alla musica e, soprattutto, a farla \u00e8 da pazzi<\/strong>. Ho sempre voluto che i miei quattro figli facessero bene tre cose: che conoscessero una lingua, che praticassero uno sport \u2013 io ho fatto nuoto agonistico, box e ho ballato tanto rock\u2019n\u2019roll \u2013 e che sapessero suonare uno strumento. Se conosci la musica hai una chance pi\u00f9 degli altri. La musica d\u00e0 veramente tanto<\/strong>\u00bb.<\/p>\nGino Paoli ha fatto anche parte di un gruppo di artisti originari di Genova e dintorni, composto da Umberto Bindi, Fabrizio De Andr\u00e9, Sergio Endrigo, Bruno Lauzi e Luigi Tenco<\/strong>. Non ama la definizione \u201cscuola genovese<\/strong>\u201d, ma ricorda i loro diversi percorsi: \u00abio dipingevo, Bruno (Lauzi) frequentava Giurisprudenza a Milano, mentre Luigi (Tenco) si era iscritto a Fisica e suonava in un gruppo di cui faceva parte anche Fabrizio (De Andr\u00e9), che\u00a0 era vice-preside nella scuola privata di propriet\u00e0 del padre. Loro erano i tre depressi<\/strong>. Poi c\u2019era anche Paolo (Villaggio) che era impiegato dell\u2019Ilva. Si trovavano sempre davanti a bar Olimpia con il muso lungo…\u00bb.<\/p>\n\u00abFabrizio scriveva le sue canzoni, ma aveva il timor panico di suonare davanti al pubblico<\/strong>. Una volta Sergio Bernardini della Bussola di Viareggio<\/strong> gli diede un assegno in bianco perch\u00e9 si esibisse. Lui non voleva, ma la moglie gli disse che doveva farlo perch\u00e9 ne avevano assolutamente bisogno. Allora lui, al momento dell\u2019esibizione, prese un leggio, ci appoggi\u00f2 sopra un enorme spartito musicale e si accucci\u00f2 dietro, tutto nascosto, per suonare le sue canzoni!\u00bb.<\/p>\nNel corso della sua carriera Gino Paoli ha lavorato con grandi maestri come Ennio Morricone<\/strong>, si \u00e8 spesso scontrato con la censura<\/strong>, si \u00e8 costruito la fama di personaggio scomodo<\/strong>, anticonformista e anche un po\u2019 scorbutico e, secondo il suo racconto, ha sempre fatto attenzione alla tecnica. <\/strong><\/p>\nRicorda sorridendo gli espedienti che inventava con i colleghi per realizzare i suoni. \n\u00abAllora si registrava su un nastro a due piste<\/strong>. Calcolate che ogni strumento ha una pista a sua disposizione, indipendente dalle altre, e che oggi si \u00e8 arrivati a pi\u00f9 di 26 piste! Per aggiungere degli effetti noi utilizzavamo dei dischi appositi e una volta, mentre stavo registrando con Tenco e avevo bisogno di un effetto-eco<\/strong>, mi sono infilato in testa un bidone di ferro! \u00bb.<\/p>\nE\u2019 poi importante parlare dell\u2019amore per la letteratura di Gino Paoli in occasione di questo riconoscimento nell\u2019ambito del prestigioso Premio Chiara<\/strong>. \u00abQuello che accomunava tutti noi artisti di Genova era la voglia di leggere, di scoprire. Io ho sempre letto tantissimo, \u2013 ricorda l\u2019artista –\u00a0 la mia era quasi una mania. Mio padre voleva che andassimo a letto alle 9, allora mi ero fatto una lampadina che nascondevo sotto le coperte e leggevo tutto quello che trovavo<\/strong>. Non mi sono fermato neppure davanti ai romanzi rosa di mia madre scritti da Delly<\/strong> \u2013 che era lo pseudonimo di due fratelli francesi! Poi la mia professoressa di filosofia ha iniziato a consigliarmi dei grandi autori\u00bb.<\/p>\n\u00abHo sempre letto veramente tanto, ma quando entro in una libreria mi arrabbio perch\u00e9, vedendo quelle montagne di libri, mi rendo conto che ho letto pochissimo rispetto a quello che ci sarebbe da leggere!<\/strong>\u00bb.<\/p>\nE, mentre legge, Gino Paoli prosegue il suo percorso artistico in<\/strong> continua mutazione<\/strong>. \n<\/strong> Suona jazz in giro per l\u2019Italia e sta realizzando un disco che spiega in note la sua idea della vita<\/strong>: \u00abE\u2019 un disco che non \u00e8 un disco, con canzoni che non sono canzoni. Si chiama \u201cCanzoni interrotte<\/strong>\u201d ed \u00e8 un po’ difficile descriverlo… Credo che l\u2019artista, per poter dire qualcosa debba essere un trasgressore<\/strong>. Se guardiamo alla storia della pittura, gli impressionisti<\/strong> furono dei trasgressori, vollero stabilire nuove regole rispetto alla pittura classica. Ma poi \u00e8 venuto un momento in cui anche loro vennero trasgrediti\u00bb.<\/p>\n\u00abIn un mondo in cui non ci sono pi\u00f9 limiti da superare un artista deve riuscire a trasgredire se stesso, liberandosi da ogni regola e ripartendo da zero<\/strong>. Deve esprimere in musica quello che vuole dire e, raggiunto l\u2019obiettivo, fermarsi. Fermarsi nel momento della perfezione<\/strong>. Nasce cos\u00ec l\u2019idea di \u201ccanzone interrotta\u201d\u00bb.<\/p>\n <\/p>\n
In questa piovosa primavera del 2018, come gi\u00e0 in ogni precedente edizione di \u201cLe parole della musica<\/strong>\u201d, abbiamo avuto l\u2019opportunit\u00e0 di conoscere aspetti diversi e affascinanti di un artista di successo. Paoli ha concluso l\u2019incontro dicendo: \u00abLa mia fortuna straordinaria \u00e8 stata quella di incontrare tante persone che mi hanno dato qualcosa e che hanno avuto un peso nella mia vita. C’\u00e8 gente che pensa a Dio solo per chiedere aiuto quando ci sono delle difficolt\u00e0.\u00a0 Se io dovessi credere in Dio, vorrei dirgli grazie per come ho vissuto\u00bb.<\/p>\nChiara Ambrosioni<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Varese – Gino Paoli ha ricevuto un riconoscimento prestigioso nella Sala Napoleonica delle Ville Ponti. I responsabili del Premio Chiara, Festival del Racconto hanno voluto celebrare il suo talento attribuendogli il premio \u201cLe Parole della Musica\u201d \u201cper la sua prolifica attivita\u0300 come cantautore e poeta in musica, dalla quale sono scaturite canzoni simbolo della musica […]<\/p>\n","protected":false},"author":4,"featured_media":45195,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,418,327,51],"tags":[618,616,617,300],"yoast_head":"\n
Gino Paoli, una vita per la Musica - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n