{"id":45559,"date":"2018-06-14T11:07:05","date_gmt":"2018-06-14T09:07:05","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=45559"},"modified":"2018-06-18T17:56:53","modified_gmt":"2018-06-18T15:56:53","slug":"quattro-generazioni-dorafi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quattro-generazioni-dorafi\/","title":{"rendered":"Quattro generazioni d’orafi"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio – Una passione impressa nel codice genetico quella che da sempre accompagna Daniele Caiafa, cresciuto in un ambiente dove fin da bambino gli argomenti del giorno erano orologi e gioielli. Non solo. C’erano poi i racconti del nonno e del bisnonno, che narravano di esperienze e creazioni di importanti preziosi. Storie che, andando a ritroso nel tempo, trovano origine intorno al 1845 in un paese del Sud dove il gioielliere era considerato un’autorit\u00e0. Poi, nel secolo scorso, il trasferimento della famiglia Caiafa al Nord, a Busto Arsizio, dove pap\u00e0 Fortunato porta il suo bagaglio di sapere e la sua voglia di conoscere e migliorarsi. Frequenta corsi specifici nella vicina Svizzera per approfondire e raffinare le tecniche di orologeria che mette in pratica in un famoso negozio di Milano, in corso Vittorio Emanuele, dove trova impiego. Consolidate le conoscenze e ormai in pieno possesso della professione decide, intorno agli anni ’60, di aprire un laboratorio tutto suo e successivamente un negozio, in viale Lombardia. Qui il piccolo Daniele muove i suoi primi passi accanto al padre; impara il mestiere, le tecniche, incide e disegna. Fa la gavetta e cresce arricchito dai consigli e dall’esperienza appresa dal genitore.<\/span><\/p>\n Intanto i tempi cambiano, cos\u00ec come i gusti e soprattutto le mode. Daniele \u00e8 pronto a mettersi in gioco. Da solo. Nel 2012 apre la propria attivit\u00e0 in centro, nel salotto buono della citt\u00e0.<\/span><\/p>\n Una storia di pagine preziose quella del gioielliere, scandite da capitoli che segnano i cambiamenti di gusti e di lavorazione di quattro generazioni. Sicuramente influenzati l\u2019uno dall\u2019altro ma ciascuno immerso nella propria epoca e con carattere e stili personali. La figura dell’ artigiano orafo oggi, era dei social network, \u00e8 rara. <\/span><\/p>\n “Il negozio di via Roma \u00e8 stata una mia scelta – spiega Caiafa Junior – \u00a0una sfida che ho voluto affrontare per dare continuit\u00e0 a un discorso di famiglia ma con nuove idee e rinnovando il sistema.<\/span><\/p>\n Negli ultimi 20 anni c’\u00e8 stata una trasformazione radicale – sottolinea -. Sono arrivati e si sono insediati i primi marchi, che poco c’entravano con gioielleria. Oro e gemme pregiate venivano sostituiti da altri metalli come argento, acciaio, bronzo, impreziositi da swarovsky. Con i bijoux venivano indagati nuovi ambiti e nuovi materiali. Cambiavano le forme e la comunicazione inviava messaggi forti riferiti a brand che, nel frattempo, diventavano sempre pi\u00f9 importanti. E i prezzi pi\u00f9 contenuti attiravano la clientela. Un’inversione di marcia che condividevo anche come valore aggiunto nella scelta, nella qualit\u00e0 e nell’immagine, al contrario di mio padre che non voleva essere condizionato da un marchio che dettasse legge nel suo negozio. Cos\u00ec, senza l’appoggio di pap\u00e0 e con modeste possibilit\u00e0 economiche ho cominciato il mio percorso, da solo, inserendo i primi brand e ora, a distanza di 7 anni, propongo oltre 40 firme…”<\/span><\/p>\n Il primo amore non si scorda mai… Sulla scia di questo detto, non ti \u00e8 pi\u00f9 capitato di disegnare o creare gioielli? <\/span><\/i><\/p>\n “Negli anni qualcosa ho fatto anche se per realizzarli occorre essere attrezzati. Quando \u00e8 capitato ho disegnato l’idea del cliente e creato il gioiello nel laboratorio di aziende con le quali collaboriamo. \u00a0Di tanto in tanto lavoro al banchetto per le incisioni e le riparazioni… ma la nuova realt\u00e0 commerciale \u00e8 un’altra e bisogna stare al passo con i tempi!”.<\/span><\/p>\n E.Farioli<\/span><\/p>\n