{"id":46264,"date":"2018-08-02T10:52:23","date_gmt":"2018-08-02T08:52:23","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=46264"},"modified":"2018-08-02T09:09:57","modified_gmt":"2018-08-02T07:09:57","slug":"gli-artisti-varesini-protagonisti-nella-mostra-di-roberto-molinari","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gli-artisti-varesini-protagonisti-nella-mostra-di-roberto-molinari\/","title":{"rendered":"Gli artisti varesini protagonisti nella mostra di Roberto Molinari"},"content":{"rendered":"
La mostra in corso in Sala Veratti rende omaggio a Roberto Molinari (Gemonio 1946-2017) . I curatori
\nDebora Ferrari e Luca Traini hanno voluto porre l’accento sull’aspetto pi\u00f9 intimo e forse meno conosciuto di questo artista impegnato in fotografia d’arte per quasi quarant’anni con il suo \u201cObiettivo-Soggettivo\u201d che \u00e8 anche il titolo dell’esposizione. La mostra ha il patrocinio del Comune di Varese, del Comune di Gemonio e di un’Istituzione prestigiosa come l’Archivio fotografico Alinari di Firenze e anche del Ministero per i Beni artistici e culturali ed \u00e8 stata citata per l’Anno del Patrimonio Culturale Europeo.
\nMolinari, \u00e8 passato dalla passione per il disegno a china e matita, che coltivava con grande raffinatezza come \u00e8 documentato in mostra, a met\u00e0 anni Ottanta, all\u2019amore per la fotografia d\u2019arte e di reportage poetico, lui stesso stampatore dei suoi indimenticabili bianchi e neri. Viene chiamato dagli artisti per la sua capacit\u00e0 poetica di documentare il lavoro dell\u2019arte e il suo esito pubblico rispettando la personalit\u00e0 dell\u2019autore, accentuandola naturalmente. Luca Traini ci racconta: \u201cRoberto Molinari entra nel mondo della grande fotografia sulla scia di personalit\u00e0 come Cartier-Bresson o Andr\u00e9 Villers.
\nIn particolare Molinari ha la caratteristica di essere fotografo di artisti che sono anche suoi amici e quindi il pubblico che viene a visitare questa mostra vede negli occhi le persone di cui normalmente apprezza le opere ed entra in contatto con i protagonisti dell’arte del nostro territorio degli ultimi trent’anni ma anche nazionale e internazionale di cui percepisce un ritratto psicologico molto fine emolto forte al contempo. Come curatori Debora Ferrari e io abbiamo voluto presentare Roberto nella misura pi\u00f9 ampia possibile in
\nquesto inizio di riscoperta: oltre alla fotografia abbiamo voluto presentare i suoi primi lavori, i suoioggetti ma anche una parte del suo immenso archivio bibliografico. Abbiamo poi scelto una cinquantina di grandi ritratti ma anche la giacca di lavoro di Lucio Fontana che cos\u00ec imbrattata di colori \u00e8 molto d’impatto e apre il percorso.
\nRoberto Molinari \u00e8 un fotografo che non si serve di macchine particolari ma ha la capacit\u00e0 di inquadrare, vedere e guardare: utilizza strumenti semplici per definire invece personalit\u00e0
\ncomplesse quali sono quelle degli artisti.
\nLi segue nelle loro mostre: uomo molto esile e timidissimo come un ballerino danza nelle posizioni pi\u00f9 strane e riesce a riprendere degli scorci, dei particolari, dei dettagli che sono quelli che conferiscono l’anima alle sue foto, che lo rendono originalissimo perch\u00e9 non \u00e8 mai un fotografo di occasione che si limita a restituire un’immagine superficiale ma scava dentro. Entra negli studi degli artisti, li vede al lavoro, li scopre in tutte le visuali possibili con una variet\u00e0 formidabile e sopratutto centrando quello che \u00e8 lo spirito dei vari personaggi.
\nSi \u00e8 avvicinato a pi\u00f9 di 60 artisti – e qui fare qualche nome sarebbe riduttivo – ma mai per professione in senso stretto ma per passione: quello che riprende lo ama e questa \u00e8 la nota caratteristica e fondamentale di tutta la opera. E’ stato uno dei pochissimi che hanno fotografato la casa di Lucio Fontana e infatti la prima opera che si vede in mostra \u00e8 proprio il\u00a0 suo grembiule strapieno di colore, che invita ad un percorso che dalle origini alla fine degli anni ’80 arriva all’ultimissima foto del 2017 poco prima che ci lasciasse cos\u00ec prematuramente. Questa mostra \u00e8 come un inizio che poi avr\u00e0 un seguito dal
\n15 settembre al 6 ottobre al Museo Bodini di Gemonio – e tra l’altro Bodini \u00e8 stato uno tra i pi\u00f9 fotografati da Roberto – dove non ci saranno solo ritratti ma anche le ambientazioni del suo studio.<\/p>\n
Riratti degli artisti presenti:Abate, Ambrosini, Arcangioli, Azuma, Baj, Bodini, Borghi, Botero, Buda, Caminati, Casiraghy, Chisari,Cipolla, Costantini, D\u2019Ambros, Dangelo, D\u2019Oora, Fabbri, Ferrario, Fontana, Gandini, Isella, Leoncillo, Lerpa, Lindner, Lischetti, Maineri, Mandelli, Marrocco, Milani, Monti, Morlotti, Pedretti, Pellini, Penna, Piccaia, Pizzolante, Quattrini, Raffo, Ranza, Ravedone, Reggiori, Robustelli, Robusti, Rossello, Salino,Savinio, Sangregorio, Scarabelli, Shiao, Sovana, Tavernari, Tapia Radic, Traini, Ukrufi, Veronesi, Vicentini, Zilio.<\/p>\n
www.robertomolinariphoto.blogspot.it
\nSala Veratti, via Veratti 20, Varese
\nOrari: da giovedi a sabato 15.00-18.00
\nIngresso gratuito<\/p>\n
Cristina Pesaro<\/p>\n