{"id":46695,"date":"2018-09-14T12:30:48","date_gmt":"2018-09-14T10:30:48","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=46695"},"modified":"2018-09-10T10:09:48","modified_gmt":"2018-09-10T08:09:48","slug":"fresche-memorie-di-un-ottuagenario-su-un-recente-libro-di-emilio-isgro","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/fresche-memorie-di-un-ottuagenario-su-un-recente-libro-di-emilio-isgro\/","title":{"rendered":"Fresche memorie di un ottuagenario su un recente libro di Emilio Isgr\u00f2"},"content":{"rendered":"
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\u00a0 Busto Arsizio –<\/strong> Da non molto \u00e8 apparso Autocurriculum<\/i> <\/strong>(Sellerio), libro di Emilio Isgr\u00f2<\/strong>, uno dei non molti artisti italiani di rilievo internazionale, ma anche poeta e scrittore di vaglia, che da sempre lavora sui due fronti, che si integrano ed illuminano reciprocamente. Leggendo queste pagine biografiche non si pu\u00f2 non pensare alle capovolte di Pirandello, opl\u00e0: e non solo perch\u00e9 Isgr\u00f2 \u00e8 anch\u2019egli siciliano, essendo nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1937. Pirandelliana mi sembra infatti (cos\u00ec \u00e8, se vi pare) l\u2019impostazione, la filosofia di fondo, di questo gustosissimo Autocurriculum<\/i>,<\/strong> che \u00e8 stato pubblicato dalla sicilianissima casa editrice Sellerio, un tempo invigilata da Leonardo Sciascia, un nome una garanzia. Il titolo scelto segnala un ironico quanto intelligente cambio di prospettiva rispetto al genere enunciato, e quindi atteso dal lettore, che per l\u2019appunto dovrebbe di norma rimandare ad un freddo elenco di presunte prestazioni ed abilit\u00e0 professionali. Niente invece di pi\u00f9 lontano da Autocurriculum<\/i>, che in realt\u00e0 si offre come una meditata e insieme divertita autobiografia di Isgr\u00f2, corredata da alcune significative immagini. Autobiografia, beninteso, tuttavia sganciata dai vincoli della consueta tipologia testuale di simile tenore, e perci\u00f2 libera di muoversi a proprio piacimento. Anche con cambiamenti di tono al proprio interno, sino a correre quasi verso la conclusione (provvisoria, s\u2019intende) delle pagine finali. Sono queste, come \u00e8 ovvio, le pi\u00f9 asciutte sul piano narrativo e invece fitte di dati ed intense d\u2019eventi, che in qualche modo celebrano \u2013 ma senza do di petto o incensazioni \u2013 la vocazione irresistibile per la letteratura, la poesia e la scrittura. Piaceri e doveri interiori che trovano nella professione giornalistica (presto orientata in senso culturale) un primo positivo sbocco, che apre presto diverse opportunit\u00e0 e prospettive di confronto e ricerca.<\/p>\n A ragione l\u2019autore soprattutto insiste sulla coerenza d\u2019una carriera artistica ab imis<\/i> caratterizzata dalle ormai celeberrime cancellature, cifra rimasta ancora distintiva di Isgr\u00f2, ed anzi storicizzata. Tuttavia nel libro Isgr\u00f2<\/strong> si impegna (e ci insegna) a non banalizzare o cristallizzare il significato di tale \u2018gesto\u2019, che in vario modo si \u00e8 evoluto nel tempo, approfittando di nuove riflessioni e di inaspettati stimoli esterni. L\u2019essere rimasto saldamente arroccato a un\u2019intuizione, resistendo alle tentazioni delle mode culturali che via via si avvicendavano, non ha rappresentato dunque un vincolo, ma piuttosto uno stimolo continuo.<\/p>\n \u00c8 questo un capitolo essenziale che tuttavia si diluisce in diverse pagine che meriterebbero prelievi stilistici in questa medesima direzione, con il consapevole utilizzo di una serie di varianti lessicali (e non solo) intorno al pianeta cancellare<\/i> che invade e penetra nelle pieghe pi\u00f9 riposte con inaspettati effetti di allargamento semantico. Premesso ci\u00f2, va aggiunto che la forma prevalente di Autocurriculum <\/i>\u00e8, grazie alla sua espansione in direzione biografica, gradevolmente narrativa; e soprattutto nei capitoli iniziali (pi\u00f9 lenti e forse pi\u00f9 meditati dall\u2019autore) assume un livello stilistico notevole, pur all\u2019interno di una organizzazione formale che predilige la paratassi o comunque semplici strutture sintattiche. Tale procedimento rafforza il senso continuo del racconto, producendo un effetto piacevole di consecutivit\u00e0, che l\u2019autore si diverte spesso a spiazzare con dei finalini a sorpresa.<\/p>\n La biografia dell\u2019artista (le sue Memorie di un ottuagenario<\/i>, omaggio indiretto anche alla ospitale Serenissima) \u00e8 scandita in dodici capitoletti dai titoli accattivanti (La ricotta siciliana<\/i>; Il presagio della Treccani<\/i>; Cosa mangia Montale<\/i>; La confessione di Pound<\/i>; Le zampe della Guggenheim<\/i>; Cristo alla prova<\/i>; La dedica di Buzzati<\/i>; Chopin al buio<\/i>; Il vento di Gibellina<\/i>; L\u2019orologio di Bologna<\/i>; Semi per l\u2019Europa<\/i>; Un proverbio esquimese<\/i>) e segue il naturale svolgersi del tempo, attraversando frangenti storici e mode. Perci\u00f2 si apre con la storia delle origini familiari concentrandosi poi sul giovane Emilio in procinto di abbandonare (ma solo fisicamente) la Sicilia. Come in una sorta di caleidoscopio il piano biografico si compone, capitolo dopo capitolo, soprattutto grazie al confronto con una serie di personaggi incontrati da Isgr\u00f2 nel corso della sua vita, che nel frattempo si svolge prima nel Veneto e poi in una fertilissima e accogliente Milano, ricca di gallerie, librerie e salotti frequentati da una borghesia non ancora precipitata nell\u2019analfabetismo.<\/p>\n L\u2019autore si diverte a raccontare tali inco<\/strong>ntri, che coinvolgono gli artisti e gli scrittori pi\u00f9 importanti del secondo Novecento (quali , purtroppo non registrati da un indice dei nomi che invece sarebbe risultato utilissimo. Anche se a volte \u2013 con un ennesimo cambiamento di visuale \u2013 gli attori pi\u00f9 rilevanti si rivelano le figure apparentemente minori. Su di essi indugia l\u2019affetto e la pietas<\/i> dell\u2019autore; che al contrario spesso non esita a mostrare il lato pi\u00f9 comico (esemplare in questo senso il quadretto di un Piero Chiara satiresco tratteggiato a p. 40) o semplicemente pi\u00f9 banale di personaggi considerati invece esempi indiscussi (penso per esempio all\u2019antipatia di Calvino). Si tratta di incontri a volte cercati, spesso suggeriti o imposti dal caso o dalla benevola fortuna, perch\u00e9 quasi sempre sono l\u2019occasione di un arricchimento, sia umano sia di conoscenza. E questo miscuglio di imprevisto e di razionalit\u00e0 \u00e8 un\u2019altra venatura pirandelliana che sostiene la fluida prosa di Isgr\u00f2. Che a fine lettura appare non solo un grande artista, ma una mente curiosa ed onnivora, un intellettuale a tutto tondo, impegnato a rifuggire dalle mode, anche a costo della solitudine.<\/p>\n \u00a0<\/em><\/p>\n Alberto Brambilla<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u00a0 Busto Arsizio – Da non molto \u00e8 apparso Autocurriculum (Sellerio), libro di Emilio Isgr\u00f2, uno dei non molti artisti italiani di rilievo internazionale, ma anche poeta e scrittore di vaglia, che da sempre lavora sui due fronti, che si integrano ed illuminano reciprocamente. Leggendo queste pagine biografiche non si pu\u00f2 non pensare alle […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":46702,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,13],"tags":[],"yoast_head":"\n