{"id":46933,"date":"2018-10-02T12:00:25","date_gmt":"2018-10-02T10:00:25","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=46933"},"modified":"2018-09-26T10:59:05","modified_gmt":"2018-09-26T08:59:05","slug":"madri-silenziose-al-museo-degli-studi-patri-di-gallarate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/madri-silenziose-al-museo-degli-studi-patri-di-gallarate\/","title":{"rendered":"\u201cMadri silenziose\u201d al Museo degli Studi Patri di Gallarate"},"content":{"rendered":"
\u00a0 Gallarate – <\/b>\u00a0<\/i>In occasione del ventennale del Gruppo Archeologico DLF Gallarate-Domodossola<\/b>, in collaborazione con la Societ\u00e0 Gallaratese per gli Studi Patri e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, si \u00e8 aperto al Museo degli Studi Patri<\/b><\/a> il percorso espositivo: \u201cMadri silenziose. I segreti dell\u2019antica bellezza\u201d.<\/i><\/p>\n La mostra che rimarr\u00e0 in \u00a0calendario sino al 23 dicembre, pone l\u2019attenzione sul mundus muliebris<\/i><\/b> esponendo oggetti recuperati in recenti scavi nel varesotto: balsamari<\/b>, contenenti in origine essenze preziose, anelli <\/b>con castone decorato, pettorali e bracciali in bronzo<\/b>, specchi <\/b>lavorati. Soltanto un reperto esposto non proviene dal nostro territorio: si tratta di uno specchio etrusco<\/b> di produzione tarquiniese del III a.C.<\/b>, recentemente restaurato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese.<\/p>\n Nell\u2019allestimento spicca un anello di ferro proveniente dalla necrop<\/b>oli di Angera<\/b> che lo studioso Riccardo Pietro Visentin<\/b>, occupandosi dell\u2019analisi gemmologica dell\u2019oggetto, data al II secolo d.C.<\/b> grazie al ritrovamento di due monete dello stesso periodo. Secondo la ricostruzione dello storico l\u2019anello sigillare <\/b>\u00e8 un diaspro<\/a> che rappresenta al suo interno un guerriero intento a reggere una spada e un elmo. Visentin aggiunge anche che per i romani gli anelli possedevano delle propriet\u00e0 magiche, credenza criticata fortemente dallo storico Plinio il Vecchio.<\/p>\n All\u2019inizi<\/b>o del percorso museale \u00e8 stato disposto un banchetto con la riproduzione degli oli essenziali di mirra e nardo, preso letteralmente d\u2019assalto dai visitatori nel corso dell\u2019inaugurazione. Un \u00a0vernissage impreziosito da alcuni brani dello spettacolo \u201c<\/i>Voci di donne dal silenzio”<\/i><\/b>, recitato dalle studentesse della\u00a04A\u00a0<\/b>del classico\u00a0dei Licei di Viale dei tigli e curato dalla regista\u00a0Giulia Provasoli<\/b>.<\/a> Nel cortile antistante il museo le giovani attrici hanno impersonato, attraverso monologhi ficcanti, alcune donne della mitologia e della letteratura classica, quali Medea, Clitennestra e Cassandra.<\/p>\n L\u2019allestimento, che vuole indagare tre grandi ambiti quali cosmesi, gioielli e abbigliamento, si conclude nella sala-conferenze del museo, dove trovano collocazione le ricostruzioni di cinture, pettine in osso, collane longobarde del VII secolo d.C. <\/b>realizzate da Cristiano Brandolini<\/b><\/a>. Un video illustra nel dettaglio il lavoro dell\u2019artista e archeologo.<\/p>\n Dur<\/b>ante il periodo dell\u2019esposizione, sono previsti eventi collaterali, quali laboratori didattici per bambini, organizzati dal Gruppo Archeologico del dopolavoro ferroviario e visite guidate a cura degli studenti del Liceo Viale dei Tigli.\u00a0Gli allievi dell\u2019istituto continuano in questo modo il percorso di alternanza scuola-lavoro iniziato lo scorso anno. In programma anche una serie di conferenze<\/b>\u00a0con esperti del settore permetter\u00e0 di approfondire le tematiche del percorso, ad esempio l\u2019uso di unguenti e profumi, o la diffusione di gioielli nell\u2019antico territorio varesino.<\/p>\n La mostra, che vuole far riflettere sull\u2019universo femminile, sar\u00e0 visitabile ogni domenica dalle 9.30 alle 11,30 e dalle 15 alle 18. Informazioni:Societ\u00e0 Gallaratese per gli Studi Patri <\/b>e-mai info@studipatri.it – www.studipatri.it.<\/p>\n