{"id":48131,"date":"2018-11-27T13:00:03","date_gmt":"2018-11-27T12:00:03","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=48131"},"modified":"2018-12-16T19:12:33","modified_gmt":"2018-12-16T18:12:33","slug":"leta-dellinnocenza-di-claudia-giraudo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/leta-dellinnocenza-di-claudia-giraudo\/","title":{"rendered":"“L’et\u00e0 dell’innocenza” di Claudia Giraudo"},"content":{"rendered":"

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Claudia Giraudo<\/strong> ci porta nel suo mondo: un mondo popolato da \u00abattori e circensi che stanno per entrare in scena o che ne sono appena usciti. Teatranti che portano un loro messaggio da un\u2019altra dimensione, aiutati dagli animali<\/strong>. Sono affascinata dalla \u201cmessa in scena\u201d – <\/strong>afferma l’artista –<\/strong> \u00e8 una delle parole chiave della mia opera\u00bb.<\/p>\n

Questi gli ingredienti di una forma espressiva che \u00e8 stata una risposta alla solitudine<\/strong>. Una dimensione in cui la Giraudo \u00e8 cresciuta per necessit\u00e0, ma ha saputo trasformare in ricchezza. Uno stato di introspezione, uno sguardo dentro se stessi, una consolazione.<\/p>\n

\u00abPer me la pittura \u00e8 stata un rifugio<\/strong>. \u2013 sottolinea – La mia casa, un posto magico dove poter star bene. L\u2019odore di pennelli e vernici \u00e8 qualcosa che mi porto dentro. A casa mia solo la mamma dipingeva come dilettante: io prendevo la sua scatola di colori ad olio e li consumavo dedicandomi alla mia passione! Da sola. Nella mia camera o nel giardinetto della villetta delle vacanze a Sanremo\u00bb.<\/p>\n

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\u00abDipingere \u00e8 per me un bisogno primario<\/strong>, come dormire e mangiare. – aggiunge – E\u2019 la risposta a una ricerca personale. Non \u00e8 solo il mio lavoro, \u00e8 molto di pi\u00f9.
\nE\u2019 qualcosa che ho dentro, che mi ha salvato<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

Dotata di un grande talento, Claudia Giraudo ha trovato la sua strada raffigurando giovinetti catturati nel delicato momento di passaggio tra l\u2019infanzia e l\u2019adolescenza<\/strong>. Vicino a loro un animale: gatto, iguana, gallo, coniglio … \u00abPer gli animali ho sempre avuto un amore cos\u00ec forte che volevo fare la pittrice o la veterinaria<\/strong>. Ero un maschiaccio: catturavo granchi e lumache e provavo a fargli fare amicizia! Cos\u00ec creavo delle storie che portavo nel mio mondo e, ancora oggi, riproduco nei miei quadri\u00bb.
\nGli animali sono riprodotti con grande precisione scientifica e rappresentano il \u201cDaimon\u201d <\/strong>di cui scrive anche il critico d\u2019arte Angelo Crespi<\/a><\/strong>, che ha curato la mostra di Punto sull\u2019Arte<\/a> \u201cL\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza\u201d<\/strong>.<\/p>\n

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\u201cPlatone (e poi Hillman) chiama daimon questo nostro custode, – racconta Crespi – che non \u00e8 l\u2019angelo edificante della religione, piuttosto il demone che ci siano scelti prima della nascita e che contraddistingue la nostra anima, il genio che ne determina la qualit\u00e0, il talento che ci portiamo dentro e a cui dobbiamo ubbidire se vogliamo realizzarci\u201d. La Giraudo ha ritrovato questa suggestione ne \u201cIl codice dell\u2019anima\u201d di James Hillmann<\/a><\/strong>, \u00abun testo bellissimo \u2013 afferma – che mi ha interrogato molto\u00bb.<\/p>\n

\u00abRappresento l\u2019animale come daimon e anche come figura totemica. Gli animali hanno una simbologia esoterica molto interessante e profonda<\/strong> che ci permette di avere delle indicazioni sul nostro cammino. Io li uso anche nella mia vita. In uno dei miei quadri esposti a Punto sull\u2019Arte ho inaspettatamente raffigurato Lola, il mio gatto, che \u00e8 stata con me 18 anni. Non volevo ritrarla, volevo fare un gatto selvatico leopardato del Sudamerica. Ma nel muso mi \u00e8 venuta lei, \u00e8 stato istintivo e sorprendente. Perch\u00e9 le opere hanno vita propria<\/strong>: tu pensi di fare una cosa, hai gi\u00e0 programmato tutto, e poi non \u00e8 cos\u00ec. Capita anche con i colori. E\u2019 istintivo. Davanti alla tela bianca sono rilassata, so che mi dir\u00e0 lei cosa fare<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

Claudia Giraudo, che ha compiuto i suoi studi all’Accademia di Torino e si \u00e8 formata accanto a grandi artisti come il pittore Ciro Palumbo<\/strong>, di cui \u00e8 stata assistente e compagna di vita per dieci anni e il bravo pittore romano caravaggesco Roberto Ferri<\/strong>. \u00abGuardo sempre con gioia anche Rembrandt, i suoi disegni, quelli di Leonardo e anche disegni di artisti contemporanei mancati da poco come Massimo Rao<\/strong>. Amo immergermi tra i quadri degli Uffizi e respirarne il profumo.
\n<\/strong>Giraudo produce al massimo 18 opere all\u2019anno, lavorando \u00abin cicli di tre o quattro opere. <\/strong>Che non sono necessariamente collegate\u00bb. La mostra di Punto sull\u2019Arte ne propone 15.<\/p>\n

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\u201cClaudia Giraudo compie in una ricerca pittorica molto raffinata, di estrema cultura<\/strong>, – sottolinea Crespi – che \u00e8 solo all\u2019apparenza semplice e immediata nei suoi riferimenti estetici: la parte essoterica sollecita alla visione e induce all\u2019adesione, la parte esoterica, come nel caso del capolavoro di Lewis Carroll \u201cAlice nel paese delle meraviglie\u201d, impone invece una riflessione pi\u00f9 profonda e razionale: siamo indotti ad una catabasi dentro noi stessi, perch\u00e9 tutti noi abbiamo vissuto la condizione infantile, tutti noi ricordiamo l\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza\u201d.<\/p>\n

L\u2019amore per la pittura classica e del Rinascimento si fonde in Giraudo con richiami all\u2019arte moderna<\/strong>, come gli sfondi vuoti, flat, che portano in primo piano la forza dell\u2019immagine.<\/p>\n

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\u00abI bambini che raffiguro sono molto spesso simili l\u2019uno all\u2019altro.<\/strong> – aggiunge – Potrebbero essere tutti fratelli e sorelle!\u00a0 C\u2019\u00e8 un\u2019impronta … mi piace dire che sembrano venire tutti dallo stesso pianeta. Per me sono compagni di vita e messaggeri.<\/strong> Quando li lascio andare, vanno ad accompagnare le vite delle persone che avranno introrno\u00bb.<\/p>\n

Nella pittura di Claudia Giraudo c\u2019\u00e8 anche un intento propedeutico alla vita di ciascuno: \u00abNel periodo stroico confuso che stiamo vivendo con il mio lavoro cerco di inviare dei messaggi legati alla mia esperienza. Voglio dire ai giovani di trovare il coraggio di seguire i loro sogni e le loro pulsioni pi\u00f9 autentiche. Bisogna farlo! Poi, dopo, vada come vada. Ma bisogna provarci.<\/strong> Io non vengo da una famiglia di artisti n\u00e9 avevo alcun appoggio. Ho fatto tanta fatica, vivendo anche lunghi periodi di crisi personale, \u00a0eppure \u2013 pain pianino \u2013 ho trovato la mia strada\u00bb.<\/p>\n

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\u00abBisogna lasciarsi guidare dal Daimon, la nostra parte invisibile <\/strong>che ci rassicura e ci guida e bisogna avere fiducia: sia nel mondo che in quello che stiamo facendo. Non ci sono garanzie nella vita, bisogna imparare a vivere seguendo quello in cui crediamo. E\u2019 il senso della vita. Cerco di dirlo anche agli adulti: ritrovate in voi quel rifugio, quello spazio interiore che io ho trovato quando ero piccola. Attingete al vostro bambino interiore<\/strong>\u00bb.<\/p>\n

Chiara Ambrosioni<\/p>\n

Claudia Giraudo,<\/strong> L\u2019et\u00e0 dell\u2019innocenza
\n<\/strong>fino al 19 dicembre
\ncuratore Angelo Crespi<\/strong>
\nGalleria Punto sull’Arte
\n<\/strong>viale Sant\u2019Antonio, Varese fino al
\nOrari: marted\u00ec \u2013 sabato h 10-13 e h 15-19.
\nDomenica h 15-19.
\nCatalogo a cura di Angelo Crespi, Edizioni Punto sull’Arte
\ninfo@puntosullarte.it<\/p>\n