{"id":48602,"date":"2018-12-24T10:40:01","date_gmt":"2018-12-24T09:40:01","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=48602"},"modified":"2018-12-23T11:51:03","modified_gmt":"2018-12-23T10:51:03","slug":"tessere-di-passione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/tessere-di-passione\/","title":{"rendered":"Tessere di passione"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio -Il mosaico, una tecnica millenaria che da sempre affascina, ieri come oggi. Si rinnovano i materiali ma il gusto di assemblare frammenti e dare origine ad un composizione rimane lo stesso: \u00a0un processo creativo di grande impegno, capacit\u00e0 e tanta pazienza. Capace di sprigionare curiosit\u00e0, soprattutto nei bambini conquistati dalla magia di quei “pezzettini” di colore che uno accanto all’altro compongono l’opera.<\/p>\n
Cos\u00ec \u00e8 stato anche per Antonella Rabolini mosaicista bustocca che sin \u00a0dall’infanzia ha coltivato questa passione.<\/p>\n
“Da bambina cercavo sempre sassi particolari, \u00a0che consideravo come delle sculture naturali e che poi conservavo. Certo allora non pensavo che in un futuro potessero diventare protagonisti di alcuni miei lavori. Infatti, ho iniziato a dedicarmi al mosaico circa trent’anni fa partendo dalla decorazione di una scatola sulla quale ho sviluppato un semplice disegno geometrico. Essendo la prima esperienza ho \u00a0puntato, a livello compositivo, sul colore delle tessere in particolare sui contrasti e le gradazioni delle tonalit\u00e0. Lavorando e facendo esperienza ho sviluppato poi dimensioni e spazi che per questa tecnica sono fondamentali”. Nascono cos\u00ec i primi grandi pannelli dedicati in particolare alle figure ispirate alle opere di Klimt.<\/p>\n
” Non seguo la tecnica tradizionale che come si sa richiede l’impiego di cemento e rispetto dei tempi, ma colla e stucco che permettono di interrompere il lavoro e di riprenderlo anche successivamente. Dalle figure sono poi passata ai soggetti floreali in particolare guardando ai “girasoli” di Van Gogh con i quali ho potuto \u00a0sviluppare e approfondire la ricerca sul movimento dell’oggetto nello spazio”.<\/p>\n
Negli anni si arricchisce la pratica e contemporaneamente nasce in Antonella l’esigenza di trovare e creare qualcosa di nuovo. Cos\u00ec accanto ai lavori classici la mosaicista inizia a sperimentare e introdurre nuovi materiali, in particolare di recupero. Oltre al vetro ecco comparire \u00a0pezzetti di ceramica raccolti sulla strada o in spiaggia che qui ritrovano nuova vita diventando a volte anche spunti d’ ispirazione. Ed ancora bottoni, tessere di plexiglass, piastrelle recuperate ma anche acquistate e volutamente rotte per ottenere le dimensione necessarie.<\/p>\n
“E’ in questo contesto che nasce il soggetto delle farfalle – spiega – perch\u00e8 come i fiori suggeriscono il movimento e si prestano anche al semplice decoro. A questo \u00a0mi sono dedicata ultimamente, in particolare lavorando sulle cornici tant’\u00e8 che ho appena terminato una mostra intitolata ” Specchio delle mie brame” dove ho presentato specchiere di differenti dimensioni incorniciate e decorate con composizioni musive. Mi piace anche “vestire” superfici di tavoli inglobando materiami che spaziano dalle tessere agli elementi in bronzo e ceramica”.<\/p>\n
Qualsiasi materiale di recupero diventa, in questi lavori, un componente di sorprendente valore estetico, unico e irripetibile.\u00a0 L’emozione pi\u00f9 grande per l’artista, \u00e8 alla fine del lavoro. Infatti, \u00a0non ci sono mai certezze se non a conclusione dell’opera. “Spesso – dice Antonella – si inizia l’opera con un’idea ma poi, soprattutto negli sfondi qualcosa pu\u00f2 variare. La maggiore difficolt\u00e0 \u00e8 dare volume e profondit\u00e0. Per questo la disposizione delle tessere \u00e8 fondamentale: non sono messe mai a \u00a0caso ma seguono un percorso ben preciso e studiato al di l\u00e0 del disegno originale”.<\/p>\n
La caratteristica del mosaico \u00a0\u00e8 la tridimensionalit\u00e0 resa non solo con l’applicazione delle tessere ma data dai differenti spessori dei materiali che, creando rilievi irregolari, fanno s\u00ec che la luce li colpisca e venga riflessa in modo differente. Cos\u00ec l’anima della scena inizia a muoversi in tutta la sua magia.<\/p>\n
E.F.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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