{"id":49009,"date":"2019-02-01T10:50:22","date_gmt":"2019-02-01T09:50:22","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=49009"},"modified":"2019-01-29T09:07:20","modified_gmt":"2019-01-29T08:07:20","slug":"verso-lisola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/verso-lisola\/","title":{"rendered":"Verso l\u2019isola"},"content":{"rendered":"
\u201cE ricorda: \u00a0perch\u00e9 la vita non ci sfugga bisogna annotare quanto di interessante, strano o sconvolgente ci capiti di osservare. Solo analizzando e confrontando le mille scoperte dell\u2019uomo, ci renderemo pienamente consapevoli del vivere\u201d.<\/span><\/i><\/p>\n Siamo nel 1470: chi pronuncia queste parole \u00e8 addirittura il Verrocchio, l\u2019illuminato maestro di Leonardo da Vinci. E sapete bene cosa ha prodotto questo insegnamento per la storia dell\u2019umanit\u00e0. Io, nel mio piccolo, cerco di mettere immediatamente in pratica, aprendo la <\/span>Moleskine<\/span><\/i> gi\u00e0 qui, sull\u2019aereo di andata, in partenza per un nuovo viaggio verso l\u2019Africa.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Dall\u2019obl\u00f2 del Boeing 717 che dal Cairo fa rotta verso Dar Es Salaam, si scorge una veduta senza eguali: il maestoso Nilo, dispensatore di vita, con la sua striscia di verde ed intorno il <\/span>Nulla Imponente<\/span><\/i> del deserto del Sahara, che davvero non credevo fosse tanto immenso.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Arrivati a Kidichi, 15 Km a nord di Stone Town, Zanzibar, ci accoglie \u00a0Aasim nella sua rigogliosa piantagione. \u201cQuesta \u00e8 terra di SPEZIE! Nella vostra lingua si chiamano <\/span>curcuma, cannella, chiodi di garofano<\/span><\/i>, <\/span>noce moscata<\/span><\/i> che viene da Muscat, capitale dell\u2019Oman,\u00a0<\/span>cardamomo<\/span><\/i> che ha origine in India\u2026\u201d ci spiega ogni arbusto cos\u00ec nel dettaglio che sembra\u00a0<\/span>davvero di essere caduti nel mezzo di un Manuale di Botanica.<\/span><\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Dal finestrino di un <\/span>Dalladalla<\/span><\/i> conto la vita scorrere nei villaggi ai lati della pista di polvere che attraversa la foresta, la gente che si sposta, le ceste sulla testa, ciabatte di plastica e sorrisi.<\/span><\/p>\n Un paese che non ha ancora venduto l\u2019anima all\u2019Occidente.<\/span><\/i><\/p>\n Non c\u2019\u00e8 alcol sull\u2019isola ma basta quest\u2019aria ad inebriarti: ti gira la testa dal tanto colore utilizzato PURO, senza bisogno d\u2019esser stemperato. Pensavi che le foto sulla guida \u00a0fossero state ritoccate in saturazione. Invece no. <\/span>Questo luogo \u00e8 veramente cos\u00ec.<\/span><\/i><\/p>\n <\/p>\n Alghe, reti, remi, barche, tele, vele tuttoblu_intorno. E ti prendi la soddisfazione di stare un\u2019ora pucciato in un mare che pare pi\u00f9 che altro l\u2019acqua per la pasta, <\/span>caldo e salato al punto giusto\u2026<\/span><\/i><\/p>\n <\/p>\n Circondato soltanto da una linea bianca, sabbia di <\/span>s<\/span><\/i>eta <\/span>s<\/span><\/i>ottile <\/span>negazione del nostro mondo sovraffollato,<\/span><\/i> talmente lucente che paradossalmente d\u00e0 fastidio agli occhi, <\/span>se la fissi cos\u00ec a lungo_<\/span><\/i><\/p>\n <\/p>\n La marea \u00e8 un\u2019entit\u00e0 misteriosa, magnetica, viscerale. Mentre contempli l\u2019Oceano \u00a0guadagnare lentamente il terreno perduto, pensi a quello spazio di centinaia di metri che_non_\u00e8_terra_e_non_\u00e8_mare unico frammento che, fortunatamente, non pu\u00f2 essere utilizzato per nessuno scopo e quindi rimarr\u00e0 sempre cos\u00ec com\u2019\u00e8. \u00a0SGOMBRO DI SOVRASTRUTTURE<\/span>.<\/span><\/i><\/p>\n Di notte le stelle vogliono far credere che sappiano galleggiare nel cielo a pochi passi dalla punta del mio naso, poi, ogni tanto, cadono ubriache strisciando l\u2019INFINITO e non ti fanno sentire sulla pelle <\/span>tutti i chilometri che ti separano da casa<\/b>. <\/span>Non riconosco nulla di questa volta stellata:<\/span><\/i> non ho dimestichezza con la geometria celeste che s\u2019approssima al Tropico.<\/span><\/i><\/p>\n Appiccico uno ad uno i miei pensieri come vele fatte di avanzi di tele cucite insieme [niente \u00e8 inutile in Africa, ogni cosa si ricicla]. GUARDO_ANCORA_LONTANO <\/span>Non ti chiedere questo mare dove finir\u00e0 ma soltanto il prossimo viaggio fin dove arriver\u00e0.<\/span><\/i><\/p>\n <\/p>\n Jambiani \u00e8 uno spazio a s\u00e9, un luogo da sgranare <\/span>un piede dopo l’altro<\/span><\/i>, con tranquillit\u00e0, curiosando in giro, fermandoti a parlare con le persone che incontri. <\/span><\/p>\n D\u2019altra parte siamo in Africa, dove \u00e8 ancora possibile guardare, comunicare, capire, conoscere, confrontarsi, direttamente, con gli occhi e con la voce.<\/span><\/p>\n Per me, qui a Zanzibar, sono stati importanti <\/span><\/i>I PASSI<\/span>. I chilometri percorsi sulle rive, nella giungla, sui sentieri di terra, non mi hanno stancato: <\/span><\/i>mi hanno migliorato<\/span>.<\/span><\/i><\/p>\n \u201cPuoi girare il mondo in aereo e vedere molte cose, ma se fai ogni centimetro a piedi ti guardi dentro, vedrai chi sei\u201d. <\/span><\/i>Sotto i nostri sandali, la terra cambia sempre gradualmente, come una notte che piano piano, con incessante magia, muta in alba.<\/span><\/p>\n