{"id":49135,"date":"2019-02-08T11:23:04","date_gmt":"2019-02-08T10:23:04","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=49135"},"modified":"2019-02-07T11:25:36","modified_gmt":"2019-02-07T10:25:36","slug":"la-stele-di-raimondi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-stele-di-raimondi\/","title":{"rendered":"La Stele di Raimondi"},"content":{"rendered":"
Lima, distretto di Pueblo Libre. Museo Nazionale di Archeologia e Storia del Per\u00f9. In una bella teca esposta nel cortile, finalmente, troviamo la Stele di Raimondi.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Si tratta del pi\u00f9 importante reperto della Civilt\u00e0 preincaica detta di Chav\u00ecn (900 \u2013 200 a.C.), un massiccio blocco di granito che raffigura una divinit\u00e0 dalle molte teste, richiamando i tratti stilizzati di un felino. probabilmente si tratta del <\/span>Dio dei Bastoni<\/span><\/i>, l’icona pi\u00f9 antica delle Americhe, il cui culto si attesta gi\u00e0 a partire dal 2250 a.C.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Forse l’immagine sacra vuole simboleggiare le trasformazioni spirituali sperimentate dai sacerdoti sotto l\u2019effetto di piante allucinogene, in particolare il Cactus San Pedro, il cui utilizzo era noto gi\u00e0 al popolo Chav\u00ecn.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Pare che, quando geografo Antonio Raimondi trov\u00f2 la stele, nel 1874, essa fosse utilizzata da un campesino, che evidentemente non ne aveva colto il valore storico, <\/span>come tavolo da pranzo<\/span><\/i>. Lo studioso si affrett\u00f2 a recuperarla e la port\u00f2 a Lima, ma non riusc\u00ec mai a decifrarne il significato.<\/span><\/p>\n Personaggio indubbiamente singolare, lo scopritore di questo reperto purtroppo \u00e8 completamente sconosciuto ai suoi concittadini milanesi.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Naturalista enciclopedico e grande uomo di scienza, percorse oltre quarantacinquemila chilometri di sentieri peruviani per esplorare con una sensibilit\u00e0 incredibilmente attuale, una terra allora totalmente sconosciuta.<\/span><\/p>\n “Mi pareva di non avere occhi sufficienti per tutto”<\/span><\/i> raccontava quest’uomo che ha saputo entrare un contatto, senza pregiudizi, con un mondo nuovo, cogliendo le fonti dell’antica saggezza di quei popoli, osservando e descrivendo una natura ancora senza traccia dell’uomo moderno.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Mi trovo ora nel luogo che ha cos\u00ec tanto affascinato Raimondi da ispirare il suo amore per la terra peruviana: l’Orto Botanico di Milano. Un giorno il naturalista assistette al taglio di un gigantesco Cactus Peruvianus. Studiando quell’evento, egli racconta di aver provato una strana suggestione, come se quella pianta fosse un essere animato e sensibile. Indubbio presagio per l’attrazione che lo avrebbe spinto a conoscere meglio le terre dalle quali proveniva l’enorme arbusto. \u00a0\u00a0\u00a0<\/span><\/p>\n L\u2019emozione per me \u00e8 davvero immensa.<\/span><\/p>\n Proprio qui, nel Giardino della Pinacoteca di Brera, il giovane Raimondi sogn\u00f2 una terra della quale all\u2019epoca non si conosceva quasi nulla e se ne innamor\u00f2 a tal punto che volle andarci di persona, dedicando addirittura vent\u2019anni della sua vita ad illustrarne la geografia. <\/span><\/p>\n Ci ha regalato manoscritti, fotografie, acquarelli, carte, quaderni di appunti, ma soprattutto pensieri profondi di un’attualit\u00e0 davvero sconcertante.<\/span><\/p>\n Fu tra i primi, ad esempio, a richiamare l\u2019attenzione pubblica sull\u2019allarmante saccheggio del patrimonio archeologico preispanico e sull’importanza ecologica della Foresta Amazzonica.<\/span><\/p>\n Secondo lo studioso, mai come in Per\u00f9 l\u2019ambiente naturale e l\u2019opera dell\u2019uomo si abbracciarono in maniera cos\u00ec armoniosa, integrandosi in modo equilibrato.<\/span><\/p>\n “Pochi capiscono che si possa spendere tutta la propria vita nella contemplazione della Natura e nell’investigazione dei suoi segreti senza tenere in alcun conto l’interesse e la gloria. Comunemente si pensa che quasi tutte le azioni umane abbiano a motivo l’interesse o la speculazione ma per me c’\u00e8 un terzo stimolo pi\u00f9 potente: il desiderio di investigare la verit\u00e0, senza la quale non v’\u00e8 possibilit\u00e0 di scienza.”<\/span><\/i><\/p>\n Il suo lascito scientifico e morale rappresenta uno dei capitoli pi\u00f9 splendenti della storia universale delle Scienze Naturali. Il compito di diffondere la sua opera si dovrebbe rinnovare di generazione in generazione, cos\u00ec da trovare nella sua vita una fonte di ispirazione per un futuro migliore.<\/span><\/p>\n E\u2019 solo grazie a persone come Raimondi che il pensiero occidentale pot\u00e9 entrare in contatto con le civilt\u00e0 di mondi lontanissimi e chiedersi se forse la loro non poteva essere solo una delle tante civilt\u00e0, <\/span>non l\u2019unica possibile<\/span><\/i>.<\/span><\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Lima, distretto di Pueblo Libre. 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