{"id":49891,"date":"2019-03-27T10:03:47","date_gmt":"2019-03-27T09:03:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=49891"},"modified":"2019-03-25T16:22:59","modified_gmt":"2019-03-25T15:22:59","slug":"foodscape-scatti-di-gusto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/foodscape-scatti-di-gusto\/","title":{"rendered":"Foodscape: scatti di “gusto”"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio – Sono Paesaggi dell’impossibile, capaci di sorprendere e stupire quelli che Patrizia Piga presenta nella collettiva, allestita a Palazzo Marliani Cicogna, in occasione del Festival Fotografico Europeo. Vedute denominate Foodscape<\/i> dove il \u00a0cibo, diventa il protagonista assoluto di un mondo altro, fantastico e surreale. Scenari dell’immaginario, nei quali \u00a0mezzo limone diventa un grande ombrello mentre, nello sfondo, si agita uno schiumoso mare “di birra” in tempesta. Luoghi \u00a0in cui una foglia di insalata, come una gigantesca onda oceanica, si fa cavalcare da un’abile surfista; ed ancora vulcani di farina, pronti a cuocere uova, sotto lo sguardo di alberi- forchette<\/i> dalle ricche fronde fatte di tagliatelle avvolte sui rebbi. Cipolle, che per incanto diventano ora mongolfiera, tra riccioli di burro, ora incantevole carrozza, come quella di Cenerentola, per intenderci. E cavolfiori, che come vecchie querce \u00a0sfilano in sfondi dal “gusto” lunare.<\/p>\n
Una creazione, quella della fotografa piemontese, che infrange le regole, abbattendo con ironia le barriere delle tradizioni \u00a0con la potenza di un’immaginazione che sta a met\u00e0, tra la fantasia e il sogno. Visioni dove le proporzioni vengono stravolte e dove nulla corrisponde alla conoscenza del vissuto. Fotografie da osservare fino ai pi\u00f9 piccoli dettagli,capaci di \u00a0stimolare grande curiosit\u00e0.<\/p>\n
Nei lavori della Piga si concentrano, oltre \u00a0ai richiami surrealisti, (\u00e8 attratta dai grandi maestri come \u00a0Magritte, De chirico e dal movimento artistico Surfanta di Lorenzo Aldessandri) le esperienze lavorative e i ricordi delle letture da bambina. Dopo oltre vent’anni \u00a0di fotografia commerciale, durante i quali ha realizzato scatti per confezioni di prodotti come pizze o panettoni, ha deciso di affermare la propria identit\u00e0 mettendosi in gioco con nuove sperimentazioni .<\/p>\n
Il vissuto, “condito” con gli echi di fiabe, racconti e sogni, si libera da vincoli e regole diventando una spettacolare “ricetta” nella quale Patrizia si abbandona “insaporendo” le composizioni.<\/p>\n
Nasce cos\u00ec una nuova dimensione, espressa in particolare nel ciclo di opere intitolato Phantasmagorical,<\/i><\/b> nella quale l’autrice invita gli osservatori ad entrare, non solo per conoscere il suo universo ma, anzi, per far s\u00ec che ciascuno possa crearne uno proprio.<\/p>\n
Sorpresa, meraviglia e divertimento sono le reazioni dei visitatori davanti a queste opere. E chiss\u00e0 come reagirebbe Arcimboldi “pioniere del Foodscape” in tempi non sospetti?…<\/p>\n
La mostra sar\u00e0 visitabile sino al 28 aprile. Orari al pubblico: marted\u00ec, mercoled\u00ec e gioved\u00ec 14.30-18; venerd\u00ec 9.30-13\/14.30-18 \/ sabato 14.30-18,30\/ domenica 15-18,30. Ingresso libero.<\/p>\n
Elisabetta Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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