![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/2stell-300x200.gif\")
<\/p>\nBologna \u00e8 il capoluogo italiano che da sempre rappresenta la massima apertura mentale possibile, considerato che si trova nella piatta provincia padana. Tra le altre singolarit\u00e0 disseminate tra le sue strade acciottolate, questa citt\u00e0 ci regala persino una rarissima e controversa immagine del Profeta Maometto. Siamo all\u2019interno della Cappella dei Re Magi, nella centralissima Basilica di San Petronio. Le pareti furono affrescate da Giovanni da Modena con un ciclo raffigurante episodi della vita di San Petronio. Nella parete destra, Storie dei Re Magi. In quella sinistra, in alto, un Giudizio Universale con l’Incoronazione della Vergine in mandorla nel Paradiso e in basso l’Inferno: una raffigurazione di impronta squisitamente dantesca, con una gigantesca figura di Lucifero che s\u2019impadronisce della scena. Ma ecco in alto, sulla destra, tra gli altri condannati all\u2019oltretomba, una rappresentazione iconografica di Maometto.<\/p>\n
L\u2019immagine dell\u2019Ultimo Profeta dell\u2019Islam \u00e8 ben identificabile, anche grazie ad un cartiglio, che lo suggella mentre viene seviziato e percosso da demoni feroci, naturalmente avvolto dalle consuete fiamme infernali. Seminudo, sofferente, disprezzato. Forse all\u2019epoca era una specie di vignetta satirica, chiss\u00e0. Comunque, appare un affresco \u201cpoliticamente\u201d scorretto<\/i>.<\/p>\n
<\/p>\n
In realt\u00e0 se si analizza a fondo l\u2019opera, in questo dipinto non c’\u00e8 niente di offensivo o irriverente, Sostiene Oreste Leonardi, primicerio della Basilica. La collocazione di \u00a0Maometto nell\u2019inferno \u00e8 soltanto l’indicazione del fatto che egli avrebbe infranto l’unit\u00e0 della Chiesa, giacch\u00e9 nel Medioevo, in Occidente, si pensava all’Islam come ad uno scisma cristiano. Una rappresentazione senza dubbio scomoda ma che, come sempre, va contestualizzata nell’epoca e soprattutto nel frangente del poema dantesco della Divina Commedia, da cui l’affresco trae evidente ispirazione, che \u00e8 la tragica rappresentazione di una umanit\u00e0 destinata a perdersi, se non sar\u00e0 in grado di recuperare il senso vero della propria vita.<\/p>\n
![\"\"](\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/1-stell-300x200.gif\")
<\/p>\n
Il nostro Sommo Poeta si \u00e8 permesso di mettere ognuno al suo posto<\/i>: politici, vescovi, imperatori e semplici uomini. Ad ogni figura la giusta punizione perch\u00e9 il peccato \u00e8 di tutti. Tra i trasgressori della lex divina<\/i> qui rappresentati, i lussuriosi sono infilzati allo spiedo, gli invidiosi bersagliati da frecce e gli avari costretti ad ingoiare, con la testa riversa, una colata di oro fuso. In un tempo storico dove la parola scritta era ancora di pochi, il dipinto funge da monito, da insegnamento per divulgare una \u201cmorale\u201d allora ritenuta in Europa, molto presuntuosamente, l\u2019unica possibile<\/i>. Nessuno dovrebbe quindi prendersela con una raffigurazione tratta da un poema allegorico, scritto quasi 800 anni fa, che fotografava una visione parziale, assolutamente personale, imprescindibilmente legata a quei tempi \u201cnon ancora maturi\u201d, dal punto di vista della comprensione delle diversit\u00e0.<\/p>\n
Anche il filosofo Averro\u00e8, ad esempio, oggi universalmente riconosciuto tra i massimi sapienti del Medioevo, viene messo da Dante nel limbo solo perch\u00e9 \u201cnon cristiano\u201d. In Vaticano, questo affresco, lo conoscono bene: da pi\u00f9 di dieci anni \u00e8 considerato uno dei target cattolici pi\u00f9 a rischio di attentati da parte degli estremisti islamici, visto che si tratta di una delle poche effigi di Maometto ritratto, tra l\u2019altro, in modo particolarmente grottesco e caricaturale.<\/p>\n
Proprio per questo davanti alla celebre chiesa di Piazza Maggiore troviamo uno spiegamento di forze dell\u2019ordine piuttosto rilevante. Ci fermano, ci squadrano, ci perquisiscono, ci spiegano che in passato questo luogo \u00e8 stato al centro di piani terroristici. Poi ci lasciano continuare la visita, ma ci accorgiamo subito che il nome di Maometto non compare in alcuna descrizione, guida o foglietto informativo sulla Chiesa. Cancellato dappertutto_<\/p>\n
Come per timore della nostra stessa visione della storia.<\/b><\/p>\n
<\/p>\n
Grazie a Gianni per la corroborante visita della citt\u00e0.<\/p>\n
Ivo Stelluti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
Bologna \u00e8 il capoluogo italiano che da sempre rappresenta la massima apertura mentale possibile, considerato che si trova nella piatta provincia padana. Tra le altre singolarit\u00e0 disseminate tra le sue strade acciottolate, questa citt\u00e0 ci regala persino una rarissima e controversa immagine del Profeta Maometto. Siamo all\u2019interno della Cappella dei Re Magi, nella centralissima Basilica […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":50551,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,778],"tags":[],"yoast_head":"\n