{"id":50654,"date":"2019-05-10T12:09:28","date_gmt":"2019-05-10T10:09:28","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=50654"},"modified":"2019-10-02T12:20:42","modified_gmt":"2019-10-02T10:20:42","slug":"il-vate-della-poesia-italiana","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-vate-della-poesia-italiana\/","title":{"rendered":"Il Vate della poesia italiana"},"content":{"rendered":"

Questa settimana a Poetando<\/strong> abbiamo parlato di uno tra i pi\u00f9 grandi e importanti autori di tutti i tempi, un uomo che ha stravolto tutte le regole della poesia<\/strong>, che non era lo studioso solitario e ripiegato su se stesso ma, anzi, ha vissuto una vita al di fuori da ogni regola: Gabriele D’annunzio.\u00a0<\/strong><\/p>\n

Gabriele D\u2019Annunzio nasce a Pescara il 12 marzo 1863 da una famiglia borghese che vive grazie alla ricca eredit\u00e0 dello zio. <\/span><\/p>\n

Gi\u00e0 nei primi anni di collegio pubblica la sua prima raccolta di poesie: <\/strong><\/span>Primo vere <\/i><\/strong>pubblicata a spese del padre.
\n<\/span>Prima dell\u2019uscita della seconda edizione per\u00f2 tutti i giornali parlavano di una notizia inaspettata<\/strong>: D\u2019Annunzio sarebbe morto cadendo da cavallo<\/strong>.
\nOvviamente non era vero<\/strong> e chi poteva essere stato a far girare questa falsa notizia? Proprio lui perch\u00e8 voleva attirare l\u2019attenzione<\/strong> e il suo piano funzion\u00f2! Da quel momento per lui fu un crescere di notoriet\u00e0!<\/span><\/p>\n

La maggior parte di queste poesie sono dedicate all\u2019Abruzzo<\/strong> come questa, dal titolo: <\/span><\/b>Al Fiero Abruzzo<\/b><\/em><\/p>\n

Mentre A \u2019l Bel Sole De \u2019l Novello Aprile<\/span><\/p>\n

Ridono E Terra E Mare,<\/span><\/p>\n

E Fra\u2019 Capelli Un Zefiro Gentile<\/span><\/p>\n

Mi Sento Folleggiare,<\/span><\/p>\n

Da Questa Balza Che S\u2019eleva Ardita<\/span><\/p>\n

Ti Guardo, O Sannio Mio,<\/span><\/p>\n

E In Cor Mi Sento Rifiorir La Vita<\/span><\/p>\n

Con Ardente Dis\u00eco.<\/span><\/p>\n

Via Per L\u2019azzurro Tuo Ciel Radiante<\/span><\/p>\n

Volano I Miei Pensieri<\/span><\/p>\n

S\u00ec Come Una Fugace E Gorgheggiante<\/span><\/p>\n

Torma D\u2019augelli Neri;<\/span><\/p>\n

E Le Vigili Strofe Intorno Intorno<\/span><\/p>\n

Mi Guidano Una Danza,<\/span><\/p>\n

Le Strofe Ch\u2019io Con Tanto Amore Adorno,<\/span><\/p>\n

Che Son La Mia Speranza.<\/span><\/p>\n

Ah S\u00ec, Le Calme De \u2019l Tuo Ciel Divine<\/span><\/p>\n

Mi Fecero Poeta,<\/span><\/p>\n

I Sorrisi D\u2019un Mar Senza Confine<\/span><\/p>\n

L\u00e0 Tra La Mia Pineta:<\/span><\/p>\n

Tra La Pineta Mia Dov\u2019ho Passati<\/span><\/p>\n

I Momenti Pi\u00f9 Belli,<\/span><\/p>\n

Dove Ho Goduti I Miei Sogni Dorati<\/span><\/p>\n

E I Canti De Gli Uccelli;<\/span><\/p>\n

Dov\u2019io Disteso Su L\u2019erbetta Molle<\/span><\/p>\n

Mille Volte Piangendo<\/span><\/p>\n

Ho Rimirato Il Sol Che Dietro A \u2019l Colle<\/span><\/p>\n

si nascondea fulgendo,<\/span><\/p>\n

o un nuvolo leggero e luminoso<\/span><\/p>\n

natante via pe \u2019l cielo<\/span><\/p>\n

ne l\u2019ampio plenilunio silenzioso<\/span><\/p>\n

come un argenteo velo;<\/span><\/p>\n

dove ho provate volutt\u00e0 s\u00ec strane<\/span><\/p>\n

i murmuri ascoltando<\/span><\/p>\n

de\u2019 vecchi pini, a cui da lunge un cane<\/span><\/p>\n

rispondeva latrando,<\/span><\/p>\n

o la solenne musica de l\u2019onde<\/span><\/p>\n

che increspandosi appena<\/span><\/p>\n

venian soavi a le ricurve sponde<\/span><\/p>\n

a ribaciar l\u2019arena\u2026<\/span><\/p>\n

E con serene ebrezze la speranza<\/span><\/p>\n

ne \u2019l core mi fioria,<\/span><\/p>\n

mentre i sogni superbi con baldanza<\/span><\/p>\n

pu\u00ebrile inseguia\u2026<\/span><\/p>\n

I miei sogni di gloria e libertate<\/span><\/p>\n

per l\u2019azzurro fuggenti<\/span><\/p>\n

come una schiera di fanciulle alate<\/span><\/p>\n

o di meteore ardenti!\u2026<\/span><\/p>\n

Or co\u2019 giovini mandorli fioriti<\/span><\/p>\n

a \u2019l sol r\u00efapron l\u2019ale<\/span><\/p>\n

gli entus\u00efasmi splendidi sopiti<\/span><\/p>\n

ne l\u2019inverno glaciale,<\/span><\/p>\n

e ti mando un saluto, o Sannio fiero,<\/span><\/p>\n

senza nube d\u2019affanni<\/span><\/p>\n

con tutto il foco prepotente e altero<\/span><\/p>\n

de\u2019 miei diciassett\u2019anni!\u2026<\/span><\/p>\n

Veggo di qui le tue selvagge vette<\/span><\/p>\n

rad\u00efanti di neve,<\/span><\/p>\n

da cui si slancian simili a saette<\/span><\/p>\n

l\u2019aquile a l\u2019aer lieve,<\/span><\/p>\n

e la verde pianura co\u2019 giardini<\/span><\/p>\n

cui sorridono i fiori<\/span><\/p>\n

che ne\u2019 vesperi rossi e ne\u2019 mattini<\/span><\/p>\n

intrecciano gli amori.<\/span><\/p>\n

Veggo i lavacri de \u2019l mio bel Pescara,<\/span><\/p>\n

immane angue d\u2019argento,<\/span><\/p>\n

co\u2019 i salci e i pioppi gi\u00f9 ne l\u2019acqua chiara<\/span><\/p>\n

inchinantisi a \u2019l vento,<\/span><\/p>\n

con le crete de gli argini fiammanti<\/span><\/p>\n

d\u2019una foll\u00eca di gialli<\/span><\/p>\n

che d\u00e0nno a l\u2019acqua tripud\u00ee abbaglianti,<\/span><\/p>\n

splendori di metalli;<\/span><\/p>\n

e l\u00e0 gi\u00f9 in fondo i colli di Spoltore<\/span><\/p>\n

sorrisi da gli olivi,<\/span><\/p>\n

dove le donne cantando d\u2019amore<\/span><\/p>\n

vanno a stormi giulivi\u2026<\/span><\/p>\n

Con quale ebrezza su\u2019 tuoi lieti piani<\/span><\/p>\n

sorvolo galoppando<\/span><\/p>\n

a un\u2019incognita m\u00e8ta, i pi\u00f9 lontani<\/span><\/p>\n

orizzonti agognando,<\/span><\/p>\n

s\u00ec come ne gli orrori de \u2019l deserto<\/span><\/p>\n

il fiero beduino<\/span><\/p>\n

tutto di bianco caffettan coperto<\/span><\/p>\n

galoppa a \u2019l suo destino!\u2026<\/span><\/p>\n

Prendi! da l\u2019imo de \u2019l mio giovin cuore<\/span><\/p>\n

questo canto t\u2019invio<\/span><\/p>\n

o patria bella, o mio divino amore,<\/span><\/p>\n

o vecchio Sannio mio!<\/span><\/p>\n

Si iscrive alla facolt\u00e0 di lettere, quindi si trasferisce a Roma e qui, in un vita sommerso da un lusso che non poteva permettersi<\/strong>, proprio D\u2019Annunzio, l\u2019universit\u00e0, non la finir\u00e0 mai<\/strong>. Tra i vari amori e le continue avventure trova anche il tempo di collaborare con giornali e riviste e in poco tempo diventa il re della vita mondana, anche quella romana. Era un poeta, scriveva poesie serie, tragiche, politiche e poi girava come un Dandy per le strade<\/strong>. Per non smentirsi difatti, dopo aver pubblicato due raccolte di una seriet\u00e0 impressionante<\/strong> come <\/span>Canto novo <\/span><\/i>e <\/span>Terra vergine <\/span><\/i>cosa fa nel 1883? Fugge a Firenze con la duchessa Maria Hardouin di Gallese quando lei ha solo 19 anni. Ne parlano tutti i giornali, d\u2019Annunzio diventa il re del gossip!<\/span><\/p>\n

Compone i versi <\/span>Intermezzo di rime<\/span><\/i>, la cui \u00abinverecondia\u00bb scatena un’accesa polemica; e proprio in questa raccolta si rivolge a chi, come lui, racconta la vita attraverso le parole<\/strong>, in una poesia intitolata proprio A<\/strong><\/em><\/span>i poeti<\/i><\/strong><\/p>\n

Inutilmente voi con le snervate<\/span><\/p>\n

braccia sopra le incudini sonore,<\/span><\/p>\n

tristi artefici, il verso martellate;<\/span><\/p>\n

poi che non d\u00e0 il metallo anche un bagliore.<\/span><\/p>\n

Inutilmente i calici tentate<\/span><\/p>\n

co ‘l malfermo cesello: il vin d’amore<\/span><\/p>\n

ne le fragili tazze constellate<\/span><\/p>\n

pi\u00f9 non ha il grande aroma avvivatore.<\/span><\/p>\n

Stridono le fatiche stolte: infrante<\/span><\/p>\n

le estreme forze, a voi nulla rimane<\/span><\/p>\n

fuor che il lungo morir ne li ozi oscuri.<\/span><\/p>\n

E non, in contro a ‘l Sole almo, un gigante,<\/span><\/p>\n

auspice su le nuove guerre umane<\/span><\/p>\n

sorge a ‘l vostro saluto, o morituri!<\/span><\/p>\n

II<\/span><\/p>\n

Ma in grembo a un mare ignoto, ove non mai<\/span><\/p>\n

giunsero navi, un’isola fiorente<\/span><\/p>\n

chiusa in cerchio da bianchi polipai<\/span><\/p>\n

va emergendo su l’acque lentamente.<\/span><\/p>\n

Intatti ora germogliano i rosai<\/span><\/p>\n

meravigliosi a i lidi, ne ‘l vivente<\/span><\/p>\n

silenzio; e forse un giorno i marinai<\/span><\/p>\n

vi drizzeran la prora arditamente.<\/span><\/p>\n

Emerge lenta l’isola, nutrita<\/span><\/p>\n

da la immensa prolifica famiglia<\/span><\/p>\n

de i molluschi ne’ fondi alti e quieti.<\/span><\/p>\n

Emerge lenta: atteggiasi la vita<\/span><\/p>\n

a nuove forme, e chiude ogni conchiglia<\/span><\/p>\n

perle che il sol non mai vide, o poeti.<\/span><\/p>\n

 <\/p>\n

Ma niente rappresenta d\u2019annunzio come il suo primo romanzo, che dal titolo possiamo capire tutto il significato profondo della sua esistenza: I<\/strong>l piacere<\/strong><\/span><\/p>\n

Nel 1891 assediato dai creditori, perch\u00e8 la bella vita costa, si allontana da Roma e si trasferisce a Napoli dove collabora con alcuni giornali.\u00a0<\/span><\/p>\n

Nel 1895 esce <\/span>La vergine delle rocce<\/span><\/i>, il romanzo in cui si affaccia la teoria del superuomo<\/strong>, concetto nuovo nella sua letteratura ma che faceva parte di lui e che dominer\u00e0 tutta la sua produzione da qui in poi. A questo punto, per non farsi mancare niente, si dedica alla produzione teatrale. <\/strong><\/span><\/p>\n

Nel 1906 deve trasferirsi in Francia per sfuggire ai creditori, una storia che si ripete e qui trova la belle \u00e9poque<\/em> francese<\/strong>, il suo arem. Torna in Italia nel 1915 alla vigilia della prima guerra mondiale<\/strong>, sempre sotto i riflettori, fa grandi discorsi ed \u00e8 la dimostrazione vivente del mito letterario di una vita inimitabile. Partecipa a imprese belliche molto, molto, autocelebrate. Perde un occhio<\/strong> durante un incidente aereo ma a questo punto il re della vita mondana diventa anche eroe nazionale<\/strong><\/span>.<\/strong><\/p>\n

Con l\u2019avvento del fascismo si rifugia sul lago di garda e, come nei migliori film, l\u2019eroe nazionale osannato da tutti passa gli ultimi anni della sua vita in solitudine fino alla morte del 1939<\/span><\/p>\n

Poesie scelte: <\/span>La pioggia nel pineto<\/i><\/strong> (Alcyone, 1902-03).<\/span><\/p>\n

Taci. Su le soglie<\/span><\/p>\n

del bosco non odo<\/span><\/p>\n

parole che dici<\/span><\/p>\n

umane; ma odo<\/span><\/p>\n

parole pi\u00f9 nuove<\/span><\/p>\n

che parlano gocciole e foglie<\/span><\/p>\n

lontane.<\/span><\/p>\n

Ascolta. Piove<\/span><\/p>\n

dalle nuvole sparse.<\/span><\/p>\n

Piove su le tamerici<\/span><\/p>\n

salmastre ed arse,<\/span><\/p>\n

piove su i pini<\/span><\/p>\n

scagliosi ed irti,<\/span><\/p>\n

piove su i mirti<\/span><\/p>\n

divini,<\/span><\/p>\n

su le ginestre fulgenti<\/span><\/p>\n

di fiori accolti,<\/span><\/p>\n

su i ginepri folti<\/span><\/p>\n

di coccole aulenti,<\/span><\/p>\n

piove su i nostri volti<\/span><\/p>\n

silvani,<\/span><\/p>\n

piove su le nostre mani<\/span><\/p>\n

ignude,<\/span><\/p>\n

su i nostri vestimenti<\/span><\/p>\n

leggieri,<\/span><\/p>\n

su i freschi pensieri<\/span><\/p>\n

che l’anima schiude<\/span><\/p>\n

novella,<\/span><\/p>\n

su la favola bella<\/span><\/p>\n

che ieri<\/span><\/p>\n

t’illuse, che oggi m’illude,<\/span><\/p>\n

o Ermione.<\/span><\/p>\n

Odi? La pioggia cade<\/span><\/p>\n

su la solitaria<\/span><\/p>\n

verdura<\/span><\/p>\n

con un crepit\u00edo che dura<\/span><\/p>\n

e varia nell’aria<\/span><\/p>\n

secondo le fronde<\/span><\/p>\n

pi\u00f9 rade, men rade.<\/span><\/p>\n

Ascolta. Risponde<\/span><\/p>\n

al pianto il canto<\/span><\/p>\n

delle cicale<\/span><\/p>\n

che il pianto australe<\/span><\/p>\n

non impaura,<\/span><\/p>\n

n\u00e8 il ciel cinerino.<\/span><\/p>\n

E il pino<\/span><\/p>\n

ha un suono, e il mirto<\/span><\/p>\n

altro suono, e il ginepro<\/span><\/p>\n

altro anc\u00f3ra, stromenti<\/span><\/p>\n

diversi<\/span><\/p>\n

sotto innumerevoli dita.<\/span><\/p>\n

E immersi<\/span><\/p>\n

noi siam nello spirto<\/span><\/p>\n

silvestre,<\/span><\/p>\n

d’arborea vita viventi;<\/span><\/p>\n

e il tuo volto ebro<\/span><\/p>\n

\u00e8 molle di pioggia<\/span><\/p>\n

come una foglia,<\/span><\/p>\n

e le tue chiome<\/span><\/p>\n

auliscono come<\/span><\/p>\n

le chiare ginestre,<\/span><\/p>\n

o creatura terrestre<\/span><\/p>\n

che hai nome<\/span><\/p>\n

Ermione.<\/span><\/p>\n

Ascolta, ascolta. L’accordo<\/span><\/p>\n

delle aeree cicale<\/span><\/p>\n

a poco a poco<\/span><\/p>\n

pi\u00f9 sordo<\/span><\/p>\n

si fa sotto il pianto<\/span><\/p>\n

che cresce;<\/span><\/p>\n

ma un canto vi si mesce<\/span><\/p>\n

pi\u00f9 roco<\/span><\/p>\n

che di laggi\u00f9 sale,<\/span><\/p>\n

dall’umida ombra remota.<\/span><\/p>\n

Pi\u00f9 sordo e pi\u00f9 fioco<\/span><\/p>\n

s’allenta, si spegne.<\/span><\/p>\n

Sola una nota<\/span><\/p>\n

ancor trema, si spegne,<\/span><\/p>\n

risorge, trema, si spegne.<\/span><\/p>\n

Non s’ode voce del mare.<\/span><\/p>\n

Or s’ode su tutta la fronda<\/span><\/p>\n

crosciare<\/span><\/p>\n

l’argentea pioggia<\/span><\/p>\n

che monda,<\/span><\/p>\n

il croscio che varia<\/span><\/p>\n

secondo la fronda<\/span><\/p>\n

pi\u00f9 folta, men folta.<\/span><\/p>\n

Ascolta.<\/span><\/p>\n

La figlia dell’aria<\/span><\/p>\n

\u00e8 muta; ma la figlia<\/span><\/p>\n

del limo lontana,<\/span><\/p>\n

la rana,<\/span><\/p>\n

canta nell’ombra pi\u00f9 fonda,<\/span><\/p>\n

chi sa dove, chi sa dove!<\/span><\/p>\n

E piove su le tue ciglia,<\/span><\/p>\n

Ermione.<\/span><\/p>\n

Piove su le tue ciglia nere<\/span><\/p>\n

s\u00ecche par tu pianga<\/span><\/p>\n

ma di piacere; non bianca<\/span><\/p>\n

ma quasi fatta virente,<\/span><\/p>\n

par da scorza tu esca.<\/span><\/p>\n

E tutta la vita \u00e8 in noi fresca<\/span><\/p>\n

aulente,<\/span><\/p>\n

il cuor nel petto \u00e8 come pesca<\/span><\/p>\n

intatta,<\/span><\/p>\n

tra le p\u00e0lpebre gli occhi<\/span><\/p>\n

son come polle tra l’erbe,<\/span><\/p>\n

i denti negli alv\u00e8oli<\/span><\/p>\n

con come mandorle acerbe.<\/span><\/p>\n

E andiam di fratta in fratta,<\/span><\/p>\n

or congiunti or disciolti<\/span><\/p>\n

(e il verde vigor rude<\/span><\/p>\n

ci allaccia i mall\u00e8oli<\/span><\/p>\n

c’intrica i ginocchi)<\/span><\/p>\n

chi sa dove, chi sa dove!<\/span><\/p>\n

E piove su i nostri v\u00f3lti<\/span><\/p>\n

silvani,<\/span><\/p>\n

piove su le nostre mani<\/span><\/p>\n

ignude,<\/span><\/p>\n

su i nostri vestimenti<\/span><\/p>\n

leggieri,<\/span><\/p>\n

su i freschi pensieri<\/span><\/p>\n

che l’anima schiude<\/span><\/p>\n

novella,<\/span><\/p>\n

su la favola bella<\/span><\/p>\n

che ieri<\/span><\/p>\n

m’illuse, che oggi t’illude,<\/span><\/p>\n

o Ermione.<\/span><\/p>\n

\u00a0Bisogna fare la propria vita come si fa un\u2019opera d\u2019arte. Bisogna che la vita d\u2019un uomo d\u2019intelletto sia opera di lui. La superiorit\u00e0 vera \u00e8 tutta qui.<\/span><\/p><\/blockquote>\n

Gabriele D’Annunzio, Il Piacere<\/em><\/p>\n

101<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Questa settimana a Poetando abbiamo parlato di uno tra i pi\u00f9 grandi e importanti autori di tutti i tempi, un uomo che ha stravolto tutte le regole della poesia, che non era lo studioso solitario e ripiegato su se stesso ma, anzi, ha vissuto una vita al di fuori da ogni regola: Gabriele D’annunzio.\u00a0 Gabriele […]<\/p>\n","protected":false},"author":5,"featured_media":50669,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[769],"tags":[300],"yoast_head":"\nIl Vate della poesia italiana - ArteVarese.com<\/title>\n<meta name=\"robots\" content=\"index, follow, max-snippet:-1, max-image-preview:large, max-video-preview:-1\" \/>\n<link rel=\"canonical\" href=\"https:\/\/www.artevarese.com\/il-vate-della-poesia-italiana\/\" \/>\n<meta property=\"og:locale\" content=\"it_IT\" \/>\n<meta property=\"og:type\" content=\"article\" \/>\n<meta property=\"og:title\" content=\"Il Vate della poesia italiana - ArteVarese.com\" \/>\n<meta property=\"og:description\" content=\"Questa settimana a Poetando abbiamo parlato di uno tra i pi\u00f9 grandi e importanti autori di tutti i tempi, un uomo che ha stravolto tutte le regole della poesia, che non era lo studioso solitario e ripiegato su se stesso ma, anzi, ha vissuto una vita al di fuori da ogni regola: Gabriele D’annunzio.\u00a0 Gabriele […]\" \/>\n<meta property=\"og:url\" content=\"https:\/\/www.artevarese.com\/il-vate-della-poesia-italiana\/\" \/>\n<meta property=\"og:site_name\" content=\"ArteVarese.com\" \/>\n<meta property=\"article:publisher\" content=\"https:\/\/www.facebook.com\/arte.varese\/\" \/>\n<meta property=\"article:published_time\" content=\"2019-05-10T10:09:28+00:00\" \/>\n<meta property=\"article:modified_time\" content=\"2019-10-02T10:20:42+00:00\" \/>\n<meta property=\"og:image\" content=\"https:\/\/www.artevarese.com\/wp-content\/uploads\/ai-poeti-2.jpg\" \/>\n\t<meta property=\"og:image:width\" content=\"1024\" \/>\n\t<meta property=\"og:image:height\" content=\"768\" \/>\n\t<meta property=\"og:image:type\" content=\"image\/jpeg\" \/>\n<meta name=\"author\" content=\"Veronica Pagin\" \/>\n<meta name=\"twitter:card\" content=\"summary_large_image\" \/>\n<meta name=\"twitter:label1\" content=\"Scritto da\" \/>\n\t<meta name=\"twitter:data1\" content=\"Veronica Pagin\" \/>\n\t<meta name=\"twitter:label2\" content=\"Tempo di lettura stimato\" \/>\n\t<meta name=\"twitter:data2\" content=\"8 minuti\" \/>\n<script type=\"application\/ld+json\" class=\"yoast-schema-graph\">{\"@context\":\"https:\/\/schema.org\",\"@graph\":[{\"@type\":\"WebPage\",\"@id\":\"https:\/\/www.artevarese.com\/il-vate-della-poesia-italiana\/\",\"url\":\"https:\/\/www.artevarese.com\/il-vate-della-poesia-italiana\/\",\"name\":\"Il Vate della poesia italiana - 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