{"id":51167,"date":"2019-06-12T13:13:10","date_gmt":"2019-06-12T11:13:10","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=51167"},"modified":"2019-10-02T12:20:33","modified_gmt":"2019-10-02T10:20:33","slug":"le-macchine-di-leonardo-da-vinci-espressione-di-un-genio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-macchine-di-leonardo-da-vinci-espressione-di-un-genio\/","title":{"rendered":"Le macchine di Leonardo da Vinci: espressioni del Genio"},"content":{"rendered":"
Anche Varese celebra i 500 anni della morte di Leonardo con una esposizione che raccoglie 37 macchine disegnate dal grande inventore<\/b> – tutte funzionanti e interattive – \u00a0frutto degli studi e dell’abilit\u00e0 costruttiva degli esperti ed appassionati <\/span>Paolo Candusso<\/b> insieme a <\/span>Roberto Vasconi<\/b>. Coinvolta anche l’associazione Navimodellisti della Valle Olona, nella persona di <\/span>Duilio Curradi<\/b>, per il supporto tecnico e logistico.<\/span><\/b><\/p>\n Fabrizia Buzio Negri<\/b>, curatrice, ci spiega il senso della mostra: \u201cIn queste originali costruzioni si coglie l\u2019anima assolutamente pionieristica del genio di Leonardo<\/b>.<\/p>\n <\/p>\n <\/p>\n Doverosa questa premessa: Leonardo nel 1<\/span>492 ha trent\u2019anni. Alla bottega del Verrocchio supera il maestro in bravura. Firenze gli sta stretta, tra invidie e difficolt\u00e0 personali nell\u2019ambiente di Lorenzo il Magni\ufb01co. E\u2019 alla ricerca di stimoli professionali e Milano, sotto la reggenza di Lodovico il Moro, vive un periodo d’oro, tra scienza e innovazione, anche per le ricorrenti campagne militari. In una famosa lettera-curriculum di dieci punti – la prima della storia- si presenta al duca di Milano come ingegnere, architetto, urbanista, esperto di idraulica e solo poi musico, scultore, pittore. Il Moro apprezza moltissimo Leonardo e lo\u00a0chiama alla sua corte dove rimarr\u00e0 \u00a0fino al 1499. In quegli anni realizzer\u00e0 opere simbolo nella storia dell\u2019arte, quali L’Ultima Cena<\/i> e La Vergine delle<\/i> Rocce<\/i> . Soprattutto dedicher\u00e0 parecchio tempo agli studi ingegneristici, urbanistici, idraulici, architettonici che troveranno espressione nei suoi famosi disegni e manoscritti: uno su tutti il Codice Atlantico<\/i>, oggi conservato alla Biblioteca Ambrosiana di Milano.<\/p>\n <\/p>\n Leonardo si dichiara <\/span>omo sanza lettere <\/span><\/i>e ha sempre sognato di interpretare il <\/span>De Architectura <\/span><\/i>di Vitruvio ma non conosce il latino. A Pavia per\u00f2 incontra l’architetto <\/span> Varie le sezioni della mostra: la meccanica, l\u2019idraulica, i macchinari, le attrezzature militari, i mezzi di sollevamento, il volo, insieme a studi pi\u00f9 specifici<\/b>. Ogni prototipo, realizzato in scala, permette di risalire ai progetti originari disegnati dal Maestro di Vinci, esposti in facsimile per i riferimenti costruttivi.<\/span><\/p>\n Tra le altre le macchine da guerra: il <\/span>carro armato<\/b> a forma di testuggine con una torretta d’avvistamento nella parte superiore dove sulla circonferenza erano piazzati i cannoni e il movimento veniva assicurato da otto uomini che, agendo sulle maniglie degli ingranaggi, facevano girare le ruote; <\/span>le attrezzature militari per la difesa e l’attacco<\/b> come la scala mobile d’assalto in cui l’attaccante cerca di scalare le mure appoggiandovi delle scale e usando carri coperti mentre il sistema di difesa si compone di bracci a leva che, opportunamente manovrati, allontanano le scale dalle mura provocandone la caduta. Per non parlare del <\/span>ponte arcuato<\/b> modulabile, costruito in corso d’opera che veniva usato per attraversare fossi non molto larghi e distrutto dopo il passaggio.<\/span><\/p>\n Nella sezione dei macchinari per il lavoro innovativa \u00e8 la<\/span> sega idraulica<\/b> il cui \u00a0moto \u00e8 fornito da una ruota e l’avanzamento meccanico avviene tramite un sistema di biella-manovella. Il meccanismo ad arpione permette inoltre l’automatismo di segatura e l’avanzamento del carrello. <\/span><\/p>\n Cos\u00ec l’<\/span>intagliatrice di lime<\/b> che stata disegnata dal grande inventore da giovane: completamente automatica \u00e8 stata definita la prima macchina a controllo numerico. Numerose sono le invenzioni per quanto riguarda le macchine utensili che anticipano la tecnologia di l\u00e0 da venire: trivelle, torchi, intagliatrici, macchine tessili, macchine per scavare canali.<\/span> Oggetto degli studi di Leonardo \u00e8 poi la camminata sull’acqua: in mostra il <\/span>salvagente<\/b>, il <\/span>guanto<\/b> palmato<\/b> e soprattutto lo<\/span> scafandro<\/b> che non \u00e8 un’invenzione originale di Leonardo. Egli sviluppa per\u00f2 il progetto dandogli un assetto che si pu\u00f2 considerare quasi definitivo e di fatto assai simile agli scafandri oggi in uso per piccole profondit\u00e0.<\/span><\/p>\n La macchina elevatrice di Brunelleschi<\/b> \u2013 qui nella ricostruzione di Roberto Vasconi – \u00a0probabilmente fu utilizzata nella fase di chiusura della cupola di S. Maria del Fiore e per il posizionamento dei pesanti blocchi di pietra del serraglio e della base della lanterna: la gru misurava almeno 20 metri di altezza e l’albero verticale, manovrato da un lungo timone, poteva ruotare di 360\u00b0e Il carico e il contrappeso venivano spostati simultaneamente (in maniera divergente o convergente) in modo da mantenere la gru in costante equilibrio.<\/span><\/p>\n Ovviamente non potevano mancare le macchine legate al volo: la<\/span> vite aerea<\/b> in cui per l\u2019artista-scienziato, l\u2019azione del volo \u00e8 legata alla battuta alare nell\u2019aria in una molto semplice operazione meccanica e il <\/span>paracadute <\/b>formato da un telaio in legno a base quadrata con listelli convergenti che sostengono il telo.<\/span><\/p>\n Certo Leonardo ha molto spesso ripreso idee, invenzioni o realizzazioni di altri, dai Greci ai Cinesi, egli aveva per\u00f2 la prerogativa di saper disegnare in prospettiva e con grande intuizione e lungimiranza ci ha trasmesso le sue conoscenze ricordando sempre che <\/span>La sapienza e\u2018 la \ufb01gliola della sperienza<\/span><\/i>.<\/span><\/p>\n Cristina Pesaro<\/span><\/p>\n <\/p>\n Sala Veratti, via Veratti 20-Varese<\/span><\/p>\n Gioved\u00ec e venerd\u00ec 15.30-18.30; sabato e domenica 10.30-12.30 | 15.30-18.30<\/span><\/p>\n Ingresso gratuito<\/span><\/p>\n <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Anche Varese celebra i 500 anni della morte di Leonardo con una esposizione che raccoglie 37 macchine disegnate dal grande inventore – tutte funzionanti e interattive – \u00a0frutto degli studi e dell’abilit\u00e0 costruttiva degli esperti ed appassionati Paolo Candusso insieme a Roberto Vasconi. 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\nFrancesco di Giorgio Martini che sta traducendo in volgare quest’opera. Leonardo si avvale quindi delle sue traduzioni:<\/span>\u00a0in particolare \u00e8 affascinato dagli studi sull’armonia e sulle proporzioni del corpo umano che interpreta magistralmente con il disegno del cosiddetto <\/span>Uomo vitruviano.\u201d<\/span><\/i><\/p>\n
\n<\/span>Per la meccanica troviamo l’<\/span>orologio dell’abbazia di Chiaravalle<\/b> effettivamente esistente e studiato, modificato e migliorato da Leonardo: prevede un quadrante per i minuti, per le ore, un terzo quadrante dedicato al movimento del sole e un quarto della luna. <\/span><\/p>\n