{"id":51510,"date":"2019-07-03T10:00:31","date_gmt":"2019-07-03T08:00:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=51510"},"modified":"2019-07-01T17:08:41","modified_gmt":"2019-07-01T15:08:41","slug":"i-vuoti-e-i-pieni-della-biennale-di-venezia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-vuoti-e-i-pieni-della-biennale-di-venezia\/","title":{"rendered":"I vuoti e i pieni della Biennale di Venezia"},"content":{"rendered":"
Venezia – Fagocitata dai video, in un misto compreso tra videogioco, documento scientifico, cronaca con ambizioni di denuncia sociale, quasi tutti ammantati da aspirazioni creative, non disgiunte da tragicomiche masturbazioni mentali, la 58esima Biennale d\u2019Arte \u201cMay you live in intersting times\u201d curata dallo statunitense Ralph Rugoff, Direttore della Haward Gallery di Londra, ha dato vita sin dal titolo a macchinose interpretazioni sul suo senso reale: positivo o negativo ?<\/p>\n
Diatriba sfinente e fine a se stessa constatato il modesto e a tratti scontato livello qualitativo dell\u2019 esposizione, tanto da arrivare a coniugare un liberatorio \u201cchi se ne frega\u201d.Il superfluo gigantismo messo in atto da pi\u00f9 artisti arriva a rendere sterile la sostanza del loro messaggio.L\u2019affastellamento di oggetti di differente natura, sovente privo di soluzioni di continuit\u00e0, assume cadenze retrive.<\/p>\n
Percorrendo gli spazi dell\u2019Arsenale e quelli dei Giardini poi, con doverosa sosta durante il tragitto al monumento alla partigiana, realizzato da Augusto Murer nel 1961, opera in bronzo raffigurante un corpo femminile adagiato a fior d\u2019acqua, in memoria di tutte le donne perite durante la lotta di liberazione dal nazifascismo, ci si domanda a fronte di quanto visto nelle due sedi dove sta lo scarto geniale? Dove la nuova rivoluzione? Dove la scintilla spiazzante, l\u2019urlo di denuncia sinora mai udito?<\/p>\n
Lavori concettualmente obsoleti, si susseguono alternati da trovatine da supermercato o da saggio di fine anno scolastico. In alcuni (forse troppi) testi che accompagnano le opere si legge che il vuoto contiene il pieno e viceversa e che nel nulla c\u2019\u00e8 il tutto e il suo contrario, quali devastanti banalit\u00e0 da vago specifico per pseudo creativi con nulla da esprimere.<\/p>\n
Pochissimi gli artisti degni di tale titolo, tra questi la messicana Teresa Margolles con \u201cLa busqueda\u201d.<\/p>\n
Nel Padiglione Italia Liliana Moro. L\u2019astrazione fisica e la sua reminiscenza definiscono il notevole lavoro di Lara Favretto.La coreografia del regista cinematografico russo Aleksandr Nikolaevic Sokurov, l\u2019intenso video di Nujoom Alghanem :\u201cPassaggio\u201d quale indagine sperimentale sulla poesia araba contemporanea verso il linguaggio cinematografico e la decennale rigorosa ricerca di Stanislav Kolibal nel Padiglione della Repubblica Ceca e della Slovenia.<\/p>\n
Quanta nostalgia per la Biennale curata da Massimiliano Gioni, l\u00ec il progetto c\u2019era ed era di alta levatura e ancora di pi\u00f9 per la rivoluzionaria potenza di sintesi del taglio di Fontana, a lui \u00e8 stato sufficiente un gesto.<\/p>\n
58esima Biennale Internazionale d\u2019Arte\u00a0 \u2013 Arsenale e Giardini. Fino al 24 novembre 2019. Ingresso. Intero Euro 25; ridotto Euro 22<\/p>\n
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Mauro Bianchini<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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