{"id":51706,"date":"2019-07-12T15:00:32","date_gmt":"2019-07-12T13:00:32","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=51706"},"modified":"2019-07-11T15:51:44","modified_gmt":"2019-07-11T13:51:44","slug":"interference-da-dio-alla-tecnologia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/interference-da-dio-alla-tecnologia\/","title":{"rendered":"\u201cInterference\u201d: da Dio alla Tecnologia"},"content":{"rendered":"
Como – La tecnologia<\/strong> in mostra nella casa di Dio<\/strong>: una provocazione<\/strong>; si apre venerd\u00ec 12<\/strong> luglio, nella Chiesa sconsacrata <\/strong>di San Pietro in Atrio<\/strong>, la mostra<\/strong> di arte contemporanea \u201cInterference<\/em>\u201d con oltre venti opere \u2013 alcune appositamente realizzate per la mostra – di sette artisti internazionali<\/strong> che\u00a0riflettono sull\u2019impatto<\/strong> che le tecnologie moderne hanno nella nostra vita.<\/p>\n La Mostra<\/strong> La Sede<\/strong> Gli Artisti Sheila Elias Andres Levin Fabrizio Bellanca Hongtao Zhou Duvier del Dago Nicholas Berdysheff Julio Figueroa Beltran Informazioni<\/strong> Daniela Gulino<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Como – La tecnologia in mostra nella casa di Dio: una provocazione; si apre venerd\u00ec 12 luglio, nella Chiesa sconsacrata di San Pietro in Atrio, la mostra di arte contemporanea \u201cInterference\u201d con oltre venti opere \u2013 alcune appositamente realizzate per la mostra – di sette artisti internazionali che\u00a0riflettono sull\u2019impatto che le tecnologie moderne hanno nella […]<\/p>\n","protected":false},"author":9,"featured_media":51708,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nUn tema che pochi artisti hanno raramente affrontato ma che richiama importanti e urgenti riflessioni: le grandi innovazioni tecnologiche degli ultimi dieci anni hanno infatti cambiato sempre pi\u00f9 il modo in cui gli esseri umani comunicano tra loro. Ma, oltre ad averci fatto sviluppare nuovi comportamenti, queste tecnologie ci fanno svelare e condividere una quantit\u00e0 sempre crescente di informazioni<\/strong> su chi siamo, cosa facciamo e quando lo facciamo. Come si inseriscono queste innovazioni<\/strong> nella vita di ognuno di noi? Ci ostacolano o sono utili? L\u2018interferenza delle tecnologie moderne suscita implicazioni etiche<\/strong> e morali<\/strong> riguardo alla violazione della privacy<\/strong> della nostra sfera umana. Droni, Facebook, iPhone, sorveglianza, impianti eolici e solari – sono i benvenuti o semplicemente interferiscono nelle nostre vite? La tecnologia sembrerebbe quasi una nuova divinit\u00e0<\/strong> \u2013 non neutra \u2013 che sta assumendo un potere sempre maggiore sull\u2019essere umano dando luogo ad una societ\u00e0<\/strong> sempre pi\u00f9 distopica<\/strong>.<\/p>\n
\nLa stessa\u00a0sede della mostra – una ex chiesa <\/strong>– ricopre un importante ruolo simbolico<\/strong>: un tempo rappresentava il luogo di riferimento in cui persone e comunit\u00e0, in carne ed ossa, si incontravano e comunicavano. Roberta Gonella<\/strong>, curatrice della mostra e fondatrice di Visionary Art Trends<\/strong> con sede a Zurigo<\/strong>, commenta: \u201cNel corso dei secoli, la chiesa ha rappresentato il modo dell\u2018umanit\u00e0 per comunicare alla sua gente. Ora quella forma di comunicazione molto umana \u00e8 minacciata dalla nostra era tecnologica. Quale luogo \u00e8 pi\u00f9 adatto quindi per organizzare una mostra incentrata su questo confronto, se non questa bella chiesa di Como?<\/em>\u201d.<\/p>\n
\n<\/strong>Sette gli artisti internazionali chiamati ad esporre le loro opere:<\/p>\n
\n<\/strong>Il suo lavoro si incentra sugli strati della vita e della storia dell’arte, cercando in questi la connessione tra estetica dell’arte e coscienza sociale. Ha visto la propria arte trasformarsi nel corso dell\u2019era digitale. Sebbene la tecnologia la aiuti a creare e a sviluppare le tecniche, nella vita di tutti i giorni pu\u00f2 risultare molto invadente. Siamo noi a invitare la tecnologia ad essere tale; siamo noi ad averla resa indispensabile. La sua visione in merito al concetto di “Vigilance” (opere d’arte in mostra) denota una certa prudenza rispetto all’abuso della tecnologia nella nostra quotidianit\u00e0;<\/p>\n
\n<\/strong>Ha creato molteplici colonne sonore appositamente per la mostra, presentando diverse ambientazioni di interferenza basate sull’idea di telefonate provenienti da tutto il mondo;<\/p>\n
\n<\/strong>Le sue raffigurazioni “The Sentinel”, “Under control” e “The New Trinity” pongono l\u2019attenzione sulle telecamere di sorveglianza e sull’arrivo di droni in citt\u00e0. Ogni cosa che facciamo si trova in una scia di luce: diamo il nostro consenso per essere monitorati, sia in citt\u00e0 sia sul web. Viviamo con l’illusione che questi dispositivi siano utili e solo alla fine ci rendiamo conto di essere solo dei numeri\u2026di carte di credito;<\/p>\n
\n<\/strong>Per la mostra Hongtao Zhou utilizza la tecnologia della stampa 3D al fine di suscitare interrogativi in merito a vista, conoscenza, informazione e nozione del tempo in relazione all’esperienza umana. Zhou costruisce Textscapes di varie citt\u00e0 di tutto il mondo, manipolando il testo per trasformarlo in scenari urbani di dense metropoli come Shanghai, New York e Milano. Il testo funziona come una cartina leggibile che richiama visivamente lo skyline reale, fornendo altres\u00ec informazioni demografiche della citt\u00e0 e ponendo l’attenzione sulle nozioni di spazio e\/o sulla sua mancanza. Mettendo in luce contemporaneamente il testo e le forme architettoniche, lo spettatore si trova, a un primo impatto, di fronte a un momentaneo disorientamento visivo, incapace di guardare insieme il testo e la forma, subendo cos\u00ec un’interferenza visiva e cognitiva. Infine, dopo aver compreso il dualismo dell’opera d’arte, lo spettatore \u00e8 in grado di coglierne il messaggio e le informazioni intrinseche nella loro totalit\u00e0;<\/p>\n
\n<\/strong>Le vere protagoniste della mostra sono tre scatole: una con il ritratto di Adamo ed Eva sdraiati, una con un uomo, un’aquila e un drone, l’ultima raffigurante una lucciola e un drone. Il progetto Ad\u00e1n y Eva (Adamo ed Eva) affronta il tema della conservazione della specie umana e della necessit\u00e0 del genere umano di tornare allo stato primordiale in un’era in cui le nuove tecnologie e i mezzi di comunicazione minacciano l’integrit\u00e0 e l’intimit\u00e0 dell’uomo e della natura. Le installazioni rientrano nelle serie Standby, in cui utilizza rappresentazioni di droni civili e militari per raffigurare l’accelerata diluizione dell’umanit\u00e0;<\/p>\n
\n<\/strong>Per la mostra Berdysheff esamina le complessit\u00e0 dei moderni sistemi di sorveglianza, concentrandosi soprattutto sulla fotografia e sui mezzi di comunicazione visiva. Il suo lavoro presentato alla mostra (un video e una stampa) affronta temi che spaziano dalle tecnologie utilizzate da enti governativi e regolatori per pratiche quotidiane di sorveglianza che sono divenute parte integrante delle nostre vite, soprattutto nei social media. La domanda \u00e8: come possono l’arte contemporanea e la teoria dei media contribuire a una migliore comprensione della nostra societ\u00e0 moderna della sorveglianza?<\/p>\n
\n<\/strong>Julio Figueroa Beltran, tramite il suo lavoro, esplora il tema generale del rapporto tra l’uomo e l’ambiente. I soggetti raffigurati nei suoi dipinti, rivelano tracce di incontri contradditori di realt\u00e0 lontane. Per la mostra “Interference<\/em>“, Figueroa Beltran ha creato una serie di tre dipinti che affrontano il concetto della sorveglianza e dell\u2019intrusione, qualche volta celate dalla bellezza della scena rappresentata. Nel dipinto “When the wind blows outside” (Quando fuori soffia il vento), il quieto paesaggio dell’aurora boreale sullo sfondo, dei mulini a vento e di un granaio, \u00e8 pervaso da un’intensa luce rossa, come se qualcuno stesse spiando l’immagine mediante una termocamera. La tela “Into the Parallel Ocean” (Nell\u2019oceano Parallelo) ritrae un astronauta immerso in una scena onirica, circondato da meduse fluttuanti che riempiono lo spazio. La giustapposizione di elementi incompatibili, crea una situazione irreale all’interno del dipinto, dando un taglio metaforico al tema dell’interferenza. In “Unexpected Intruder<\/em>” (Intruso inaspettato), un drone militare attraversa il cielo con il suo volo spietato. Sotto la sua presenza minacciosa, i tetti delle case rimangono intatti e indifferenti, cos\u00ec come gli abitanti. La scena \u00e8 come un istante cristallizzato nel tempo, ricco di mistero e tensione, in attesa della conclusione. In questo lavoro, cos\u00ec come nelle altre opere di Julio Figueroa Beltran, il rapporto tra l’osservatore e la scena \u00e8 essenziale; si crea, infatti, un’interazione tra le sue immagini poetiche e l’immaginazione dello spettatore.<\/p>\n
\nMostra \u201cInterference<\/em>\u201d
\nex Chiesa di San Pietro in Atrio, Via Odescalchi 3, Como
\ndal 12 luglio al 4 agosto 2019
\nOrari di apertura: dal marted\u00ec al venerd\u00ec e la domenica 11.00-19.00 \u2013 sabato 11.00-22.00 Luned\u00ec chiuso
\nContatti: info@visionaryarttrends.com<\/a>\u2013 Telefono: (+39) 031 41.20.348; (+39) 347 26.35.047
\nINGRESSO LIBERO<\/p>\n