{"id":51775,"date":"2019-07-19T09:06:20","date_gmt":"2019-07-19T07:06:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=51775"},"modified":"2019-07-19T12:30:43","modified_gmt":"2019-07-19T10:30:43","slug":"sale","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sale\/","title":{"rendered":"Sale"},"content":{"rendered":"
\u201cHai messo il sale nella pasta?\u201d<\/span><\/i><\/p>\n \u201cNo, non ancora\u2026 Mia nonna diceva che va aggiunto soltanto quando l\u2019acqua bolle.\u201d <\/span><\/i>Osservo quei granuli d\u2019un bianco lucente nel barattolo trasparente sullo scaffale. Sorvolo con gli occhi la tavola apparecchiata, ricolma di cibo e atterro all’estremo confine nord dell’Etiopia: la Dancalia.<\/span><\/p>\n Non riesco a togliermi dalla mente quella Piana di Sale, arida ed inospitale, cicatrice scoperta della crosta terrestre, genesi geologica che rimpasta le forme e restituisce fascino asimmetrico. Minerali, maestri dell\u2019astratto, unici abitanti muti di in un paesaggio cos\u00ec rarefatto che non riesci ad afferrarlo nemmeno con il grandangolo della macchina fotografica: esiste soltanto incrostato nella tua memoria, Non se ne va via.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Il lago acido \u00e8 vivo, ribolle, gorgoglia, un inferno affascinante e terrificante nel medesimo istante. Un \u201c<\/span>end time place<\/span><\/i>\u201d oppure un paradiso invivibile e caustico dove bellezza e crudelt\u00e0 si confondono tra i vapori?<\/span><\/p>\n Il vulcano questa volta ci ha davvero fatto paura. Sprigionava un rosso arrugginito, mefistofelico, spietato, gi\u00e0 da parecchie centinaia di metri, lungo il sentiero che sale in vetta. Non abbiano scherzato con l\u2019Erta Ale, il cratere di lava viva. Una notte di fatica per raggiungerlo a piedi, giusto un\u2019occhiata e poi via, lontano dai fumi\u00a0 che tolgono il respiro, che sciolgono l’esistente.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Non ho capito se la Dancalia \u00e8 la fine di tutto o il suo inizio.<\/span><\/p>\n Se fosse il capolinea del mondo vivente il nostro pianeta rimarrebbe cos\u00ec, QUASIVUOTO senz\u2019acqua n\u00e9 voci. Senza luce e con pochi atomi di carbonio sparsi, disgregati tra loro. Ogni creatura tornerebbe ad essere primitiva, si dissolverebbe, <\/span>alla fine<\/span><\/i>, nella polvere scura <\/span>e tutte le conquiste degli ultimi millenni rimarrebbero – inutilmente – abbandonate _ La <\/span>nostra civilt\u00e0 finirebbe inghiottita\u00a0 in una spaccatura buia e fumosa dall\u2019insopportabile odore di zolfo.<\/p>\n Ma a me piace pensare che questa terra singolare sia invece, un INIZIO.<\/span><\/p>\n <\/p>\n Un lento rigenerarsi di vita <\/span>che parte da vapori e formazioni cristalline, in cui le molecole provano a combinarsi tra loro fino a trovare la formula giusta per costituire le prime cellule, che in un batter di milioni di anni son subito microorganismi ed \u00e8 poi un\u2019esplosione di Natura in un susseguirsi di mutamenti per trovare la via dell\u2019evoluzione… animali e piante s\u2019adattano ai loro vicini, creando un SISTEMA, reagendo al clima, interagendo in una regolarit\u00e0 solo in apparenza casuale che non siamo ancora oggi stati in grado di decifrare.<\/span><\/i>\u00a0<\/i><\/p>\n <\/p>\n Tutto cambia, si modifica, evolve per arrivare a quell\u2019ominide il cui femore s\u2019incastra al punto esatto da suggerirci che aveva gi\u00e0 imparato a camminare in posizione eretta. Per riuscire a vedere pi\u00f9 in la dei cespugli bassi della savana dove abitava. In sostanza <\/span><\/i>per guardare oltre<\/span><\/i>. Ed \u00e8 finalmente l\u2019UOMO, l\u2019essere vivente che impara velocemente, che sa usare le mani. Poi, il resto della storia lo conoscete bene.<\/span><\/i><\/p>\n <\/p>\n \u00c8 proprio nella Dancalia, in quest\u2019ambiente cos\u00ec ostile, che vedo il luogo del rinascimento dell\u2019umanit\u00e0: l\u2019essere umano infatti, avendo gi\u00e0 fatto tutto il percorso una volta, solo qui pu\u00f2 comprendere finalmente che non deve pi\u00f9 ripetere gli stessi errori. Rispettare la natura, farsi bastare quello che si ha, affinch\u00e9 la Natura stessa reagisca in maniera positiva alle sollecitazioni dell\u2019uomo e garantisca a TUTTE le specie viventi la sopravvivenza<\/span>. Non solo noi ma anche gli altri<\/span><\/i>.<\/span><\/p>\n <\/p>\n S\u00ec, credo che la Dancalia rappresenti un nuovo inizio, <\/span>la nostra seconda possibilit\u00e0<\/b>.<\/span><\/p>\n Ahmed Ela, Etiopia<\/span><\/p>\n Ivo Stelluti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cHai messo il sale nella pasta?\u201d \u201cNo, non ancora\u2026 Mia nonna diceva che va aggiunto soltanto quando l\u2019acqua bolle.\u201d Osservo quei granuli d\u2019un bianco lucente nel barattolo trasparente sullo scaffale. Sorvolo con gli occhi la tavola apparecchiata, ricolma di cibo e atterro all’estremo confine nord dell’Etiopia: la Dancalia. Non riesco a togliermi dalla mente quella […]<\/p>\n","protected":false},"author":5,"featured_media":51780,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,778],"tags":[],"yoast_head":"\n