{"id":52389,"date":"2019-09-07T12:00:59","date_gmt":"2019-09-07T10:00:59","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=52389"},"modified":"2019-09-07T15:36:33","modified_gmt":"2019-09-07T13:36:33","slug":"il-neoprimitivismo-scultoreo-di-graziella-ferronato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-neoprimitivismo-scultoreo-di-graziella-ferronato\/","title":{"rendered":"Il Neoprimitivismo scultoreo di Graziella Ferronato"},"content":{"rendered":"

\"\"Nelle opere di Graziella Ferronato<\/strong> appare evidente l\u2019influenza dell\u2019avanguardia dell\u2019”arte primitiva<\/strong>” all\u2019interno dell\u2019arte moderna occidentale contemporanea<\/strong>.
\nDal punto di vista\u00a0stilistico,\u00a0<\/strong>nei suoi tridimensionali\u00a0volti-maschera\u00a0<\/strong>in pietra, vi \u00e8, infatti, una spinta verso le potenti radici arcaiche della civilt\u00e0. Fin dalla scelta del grezzo materiale, l’arcaica strumentazione di lavoro, la potente manualit\u00e0, alla finale deposizione in giardino, la motivazione delle sue opere non rivela solo una generica adesione estetizzante, ma una profonda convinzione.\u00a0\"\"
\nLe sue sculture non rappresentano un puro risvolto estetico ma uno stile di vita, un modo di pensare e vivere: la fatica della scultura e la sua meditazione che termina con la trasmutazione e la nascita di una creatura scolpita<\/strong>. I suoi volti prendono forma in una sorta di abolizione prospettica, pur essendo tridimensionali, non rendendo per\u00f2 pi\u00f9 “falsa<\/em>” la scultura, ma pi\u00f9 “vera<\/em>\u201d. Vi \u00e8 una sorta di \u201castrazione<\/strong>“, una “realt\u00e0 spirituale<\/strong>” pi\u00f9 che un'”apparenza materiale<\/strong>“, dei soggetti rappresentati quasi a presupporre un uso spirituale: una reale immersione nel primitivo in un costante richiamo alle opere arcaiche.<\/p>\n

\"\"Quella del “primitivismo<\/strong>” non \u00e8 una scelta meditata di stile ma, probabilmente, l’attuazione pratica di un programma di vita; formalmente \u00e8 un sistema per reinventare l’arte occidentale al di l\u00e0 dei limiti imposti dalla tradizione e dal gusto e significativamente una commistione tra arte e vita<\/strong>: la ricerca delle radici perdute, il valore dell’abbandono di una condizione di vita opprimente come quella dell’Occidente industrializzato, dove gli istinti sono soffocati e la stessa presenza di codici di cultura prefissati non lasciano letteralmente pi\u00f9 spazio alla creazione. Quindi la scelta radicale di Graziella \u00e8 un irrazionale arcaismo, una sollecitazione barbarica, un “sintetismo\u00a0<\/strong>arcaicizzante<\/strong>\u201d. Il suo \u00e8 un mito culturale – la fuga dall\u2019Occidente sdradicato – traslato su un aspetto formale come in\u00a0Matisse<\/em>, Picasso<\/em>, Modigliani<\/em>, Martini<\/em> o Giacometti<\/em>. Da una parte c’\u00e8 una posizione razionalistica, tipicamente occidentale, che porta all’analisi, alla decostruzione-ricostruzione della forma.\u00a0\"\"
\nDall’altra una posizione magica istintuale, che porta alla sintesi, alla forma chiusa, che comunica con lo spazio che lo circonda. La Ferronato<\/strong> lavora su forme chiuse che comunicano con lo spazio circostante e sembrano quasi succhiarlo dentro di s\u00e9 come “buchi neri<\/em>“<\/strong>.
\nLa forma<\/strong> \u00e8 una sintesi<\/strong> che concentra una condensazione<\/strong> in potenza.
\nLa testa<\/strong> \u00e8 antropomorfa, umana, ovoide, secondo la tecnica dell’implosione. Nelle sculture pi\u00f9 allungate vi \u00e8 un’eleganza etrusca <\/strong>nella stilizzazione\u00a0<\/strong>della forma mentre nella maggior parte \u00e8 pi\u00f9 evidente la rozzezza arcaicizzante. In alcune sue opere si possono notare delle evoluzioni a toccare uno scultoreo \u201castrattismo organico<\/strong>\u201d, come in Brancusi<\/em>, che giunge per via di “riduzione<\/strong>“, a forme primarie di grande pulizia, senonch\u00e9 la loro matrice non \u00e8 geometrica ma umana, quasi animalesca: la scultura “estrema<\/strong>” di Graziella \u00e8 sasso, ciottolo, uovo; scultura ridotta a puro principio tattile e visivo, ma anche metafora di principio primo di creazione.
\n\"\"<\/p>\n

L\u2019ASPETTO TECNICO<\/h3>\n

Dal punto di vista tecnico l\u2019artista opera con scalpello\u00a0<\/strong>e martello <\/strong>su pietra <\/strong>che ricerca e sceglie per poter ricavare dei volti<\/strong>. Le pietre devono avere meno imperfezioni possibili, fessure o crepe per ridurre il rischio di rotture durante la lavorazione. Traccia poi delle linee di taglio con la matita e successivamente lavora con martello e scalpelli; la forma finale poi si ottiene grazie alle lime<\/strong>. I volti che rappresenta sono essenziali<\/strong>. Toglie, invece che aggiungere, in modo da riconoscere l\u2019essenza delle cose e comunicarle. \u00abLavorare la pietra \u00e8 togliere tutto ci\u00f2 che \u00e8 superfluo, sapendo che se si elimina troppo il lavoro viene irrimediabilmente rovinato<\/em>\u2013 commenta l\u2019artista e continua – \u00e8 quindi difficile capire quando fermarsi nel togliere, senza rovinare la pietra. Nella scultura, cos\u00ec come nella vita, \u00e8 di fondamentale importanza saper togliere tutto ci\u00f2 che \u00e8 superfluo e non serve<\/em>\u00bb.\u00a0L\u2019ispirazione iniziale spesso cambia direzione in corso d\u2019opera e precise l\u2019autrice \u00abcapita che il lavoro pensato differisca completamente dal risultato finale poich\u00e9 la pietra \u00e8 particolarmente difficile da modellare data la sua densit\u00e0 e imprevedibilit\u00e0<\/em>\u00bb.\"\"<\/p>\n

L\u2019ASPETTO CONCETTUALE<\/h3>\n

Dal punto di vista concettuale l\u2019artista esordisce: \u00abmi piace lavorare la pietra perch\u00e9 ogni pietra ha una memoria, un\u2019anima ed \u00e8 senza tempo. I volti astratti sono la cosa che pi\u00f9 mi piace realizzare<\/em>\u00bb. In questa sintetica frase si condensa un complesso simbolismo<\/strong>. Il materiale utilizzato – la pietra<\/strong> – naturale, grezzo e povero che l\u2019artista scava, come a cercare ci\u00f2 che \u00e8 nascosto ed invisibile per portarlo alla luce, porta con s\u00e9 un grande significato: pietre come ossa\u00a0<\/strong>della terra<\/strong>, ossa dell\u2019uomo<\/strong>; ci\u00f2 che rimane in eterno<\/strong>, lo scheletro, l\u2019immobile fondamento della natura<\/strong>.
\nLe sue opere suscitano la misteriosa e vitale influenza dell\u2019antico \u201canimismo<\/strong>\u201d: tutto \u00e8 vivo e possiede un\u2019anima<\/strong>. Non a caso le testa\u00a0<\/strong>\u00e8 parte del corpo posta alla sommit\u00e0 e comprende, come nelle sculture di Graziella<\/strong>, cervello, occhi<\/strong>,\u00a0orecchie<\/strong>,\u00a0naso <\/strong>e\u00a0bocca<\/strong>, tutti elementi essenziali per la vita: la nutrizione, l\u2019espressione e la respirazione. La maggioranza dei popoli antichi di tutte le civilt\u00e0 riteneva che la testa fosse la\u00a0sede dell’anima<\/strong>, della vita, della forza e genius <\/em>– spirito divino<\/strong>, o spirito essenziale. Per questo motivo, alla testa veniva attribuito un potere magico che l\u2019ha resa oggetto di riti e venerazioni. Rappresenta anche lo spirito nel suo manifestarsi, <\/em>in relazione al corpo che \u00e8 una manifestazione della materia.\"\"
\nPer la sua forma\u00a0<\/strong>a sfera<\/strong>, la testa umana \u00e8 paragonabile, secondo Platone<\/em>, all’universo<\/strong>: \u00e8 un microcosmo<\/strong>; tutti questi significati convergono verso il simbolismo dell’uno e della perfezione come d\u2019altronde l\u2019uovo – o forma ovoide <\/strong>– che rappresenta la creazione dell\u2019universo, soffio vitale e spirito che emerge alla luce, attraverso le sculture dell\u2019artista che aprono un occhio sul mito. Similmente, in stati di profonda introversione e autoriflessione, come nel lavoro artistico, il pensatore e l’oggetto del pensiero si fondono in un processo nucleare di cristallizzazione che \u00e8 l’inizio, la semplicit\u00e0, la fonte: \u00e8 il “centro<\/strong>” misterioso attorno al quale energie inconsce producono evoluzioni portando gradualmente alla luce la sostanza vitale: il “fuoco\u00a0<\/strong>creativo<\/strong>” dell\u2019artista, che viene messo in moto dall\u2019attenzione devota durante il lavoro. La scultrice, come una dea madre, partorisce l\u2019opera, l\u2019uomo e genera il mondo che contiene, in germe, con tutte le possibilit\u00e0 dell\u2019essere: la pietra encefalo<\/strong>, la pietra eterea, la pietra che non \u00e8 una pietra<\/strong>; l’immagine del mondo e dell\u2019uomo in una pietra ovoide<\/strong>. \"\"Il binomio terra \u2013 cielo\u00a0<\/em>rappresentato nella pietra \u2013 testa<\/em>.
\nGli elementi\u00a0<\/strong>fisiognomici del volto<\/strong>, esasperati<\/strong> nelle opere dell\u2019artista, evidenziano quanto detto: la bocca<\/strong>, potenza e afflato dell’anima, organo della parola e del respiro, <\/em>simbolo di elevato grado di coscienza come di facolt\u00e0 generatrice del grembo materno, \u00e8 assimilata alla vulva con le sue grandi labbra; gli occhi<\/strong>, tra gli organi di senso pi\u00f9 importanti dell’uomo, non rappresentano solo la vista ma simboleggiano la capacit\u00e0 di espressione spirituale; il naso<\/strong>, l’elemento somatico pi\u00f9 fisiognomico viene posto in corrispondenza analogica col pene, il carattere e la personalit\u00e0; le orecchie<\/strong>, invece, odono ci\u00f2 che \u00e8 intangibile e quindi invisibile ed intoccabile portando la realt\u00e0 da uno stato inconscio e potenziale ad uno consapevole. Portatrici anche esse di una simbologia sessuale –<\/strong> femminile e maschile – attraverso il verbo che feconda la cavit\u00e0 auricolare.\u00a0Il simbolismo di Totalit\u00e0\u00a0<\/strong>nell\u2019arte<\/strong> di Graziella Ferronato<\/strong> \u00e8 quindi doppiamente rappresentato dall\u2019unione di maschile e femminile<\/strong> espressa attraverso l\u2019enfatizzazione di naso e bocca ed orecchie.<\/p>\n

Daniela Gulino<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

Nelle opere di Graziella Ferronato appare evidente l\u2019influenza dell\u2019avanguardia dell\u2019”arte primitiva” all\u2019interno dell\u2019arte moderna occidentale contemporanea. Dal punto di vista\u00a0stilistico,\u00a0nei suoi tridimensionali\u00a0volti-maschera\u00a0in pietra, vi \u00e8, infatti, una spinta verso le potenti radici arcaiche della civilt\u00e0. 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