Alessandro Guardassoni “Autoritratto con cavalletto e macchina fotografica”<\/figcaption><\/figure>\nRancate (Mendrisio – Svizzera) – Immaginatevi l\u2019arte prima e dopo l\u2019apocalittico avvento della fotografia. La visione reale di ci\u00f2 che avete immaginato la otterrete visitando la mostra \u201cArte e arti. Pittura, incisione e fotografia nell\u2019Ottocento<\/strong>\u201d che dal 20 ottobre 2019<\/strong> al 2 febbraio 2020<\/strong> sar\u00e0 allestita nella Pinacoteca cantonale Giovanni Z<\/strong>\u00fcst<\/strong> di Rancate\u00a0<\/strong>a Mendrisio nel Canton Ticino.<\/p>\nLa mostra, a cura di Matteo Bianchi <\/strong>con la collaborazione di Mariangela Agliati Ruggia <\/strong>ed Elisabetta Chiodini,<\/strong> indaga il contesto, gli eventi, gli artisti dell\u2019epoca e le conseguenze su pittura e scultura, dell\u2019invenzione tecnica che, pi\u00f9 di ogni altra, ha cambiato irreversibilmente l\u2019arte e la sua storia.<\/p>\nFilippo Franzoni “La vela”<\/figcaption><\/figure>\nUn mezzo<\/strong> che ha reso l\u2019opera d\u2019arte tecnicamente riproducibile<\/strong> e, divenuto esso stesso arte<\/strong>, ha generato la societ\u00e0 dell\u2019immagine in cui tutti viviamo. \u00abSono entrate le macchine, l\u2019arte \u00e8 uscita\u2026sono lontano dal pensare che la fotografia possa esserci utile<\/em>\u00bb disse Paul Gauguin<\/strong> pensando che l\u2019arte potesse creare mentre la fotografia potesse solo meccanicamente riprodurre: un pregiudizio, comune a quei tempi, che si rivel\u00f2 errato dando origine ad un nuovo modo di rapportarsi al reale, che molti artisti seppero far loro.<\/p>\nLa mostra<\/strong> \nPropone un confronto tra fotografie, dipinti, incisioni, disegni, libri,<\/strong> permettendo di ricostruire il processo creativo seguito dagli artisti snodandosi su un doppio binario: una \u201clinea\u201d riservata ai dipinti, una parallela alle fotografie originali e numerosi inediti da collezioni private<\/strong>.<\/p>\nFilippo Franzoni “Riproduzione di studi fotografici per La vela”<\/figcaption><\/figure>\nSi possono ammirare opere di artisti attivi tra Arras <\/strong>e Barbizon<\/strong>: Daubigny, Desavary, Dutilleux <\/strong>e Th\u00e9odore Rousseau,<\/strong> allargandol\u2019indagine sull\u2019italiano Fontanesi<\/strong> e sulle eliografie<\/strong> di Millet<\/strong>.<\/p>\nUno dei nuclei pi\u00f9 emozionanti della mostra \u00e8 riservato ai clich\u00e9-verre<\/strong>, le rarissime \u201cimmagini di vetro<\/strong>\u201d realizzate con una tecnica ibrida tra incisione e fotografia, punto di trasmutazione tra fotografia e arte figurativa, di Jean-Baptiste-Camille Corot.<\/strong><\/p>\nIn mostra anche pittori ticinesi <\/strong>e italiani<\/strong>: Luigi Rossi <\/strong>che utilizz\u00f2 la fotografia come complemento;<\/p>\nLuigi Rossi “Fotografie originali di studio per Rossi raggi”<\/figcaption><\/figure>\nFilippo Franzoni <\/strong>che utilizz\u00f2 la nuova tecnica nella costruzione di autoritratti e paesaggi;\u00a0il fotografo Luigi Monteverde<\/strong>;\u00a0Filippo Carcano<\/b>, che venne accusato dalla critica artistica di un uso \u201cimproprio\u201d della fotografia; Domenico Induno <\/b>che fece dialogare direttamente i personaggi delle sue tele con le fotografie; Federico Faruffini <\/b>che abbandon\u00f2 la pittura per aprire uno studio fotografico; Achille Tominetti<\/b>, Uberto dell\u2019Orto, Pellizza da Volpedo <\/b>e Angelo Morbelli<\/b>, che utilizzarono la fotografia come mezzo di indagine sul vero;<\/p>\nLuigi Rossi “Fotografie originali di studio per Primi raggi”<\/figcaption><\/figure>\nle opere e lastre fotografiche originali di Mos\u00e8 Bianchi e Pompeo Mariani<\/b>;\u00a0Francesco Paolo Michetti <\/strong>che utilizz\u00f2 la nuova tecnica come strumento di indagine e poi come espressione autonoma.<\/p>\nUna sezione<\/strong> della mostra \u00e8 riservata ai tre artisti della famiglia<\/strong> Vela<\/strong>: ai due scultori – il celebre Vincenzo e suo fratello Lorenzo, specializzato nel raffigurare animali – ma anche a Spartaco, figlio di Vincenzo, interessante pittore.<\/p>\nUn\u2019ultima parte <\/strong>documenta tecniche e strumenti <\/strong>a supporto della riproduzione delle immagini: macchine fotografiche e lastre d\u2019epoca, stereoscopio, ma anche pietra litografica, tavola silografica, rame.<\/p>\nDaumier nadar<\/figcaption><\/figure>\nMolte le attivit\u00e0 collaterali<\/strong> tra cui: \nil contest \u201cFotografArti<\/strong>\u201d; \n<\/strong>Il laboratorio “Clich\u00e9-Verre<\/strong>“; \nil laboratorio \u201cIl segreto dei panorami ottocenteschi<\/strong>\u201d.<\/p>\nInformazioni<\/strong> \nPinacoteca cantonale Giovanni Z\u00fcst \nCH-6862 Rancate (Mendrisio) \n20 ottobre 2019 \u2013 2 febbraio 2020 \nCatalogo della mostra disponibile \nTel. +41 (0)91 816 47 91 \nwww.ti.ch\/zuest<\/a><\/p>\nDaniela Gulino<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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E la Fotografia cambi\u00f2 l\u2019Arte per sempre - ArteVarese.com<\/title>\n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n \n \n \n\t \n\t \n\t \n