{"id":54497,"date":"2020-02-07T11:02:55","date_gmt":"2020-02-07T10:02:55","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=54497"},"modified":"2020-02-07T11:02:55","modified_gmt":"2020-02-07T10:02:55","slug":"pausilypon","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pausilypon\/","title":{"rendered":"Pausilypon"},"content":{"rendered":"
“Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon<\/strong>” lesse sul cartello ingiallito al limitare della parete rocciosa. Aveva vagato per pi\u00f9 di un’ora, fino a raggiungere l’imponente Grotta di Seiano, una galleria artificiale scavata in epoca romana di cui aveva tanto sentito parlare. La imbocc\u00f2 quasi senza pensare al fatto che, dopo qualche decina di metri, non ci sarebbe pi\u00f9 stata luce sufficiente per procedere. 1<\/sup> De Vita et Moribus Iulii Agricolae, 98 d.C.<\/em><\/p>\n Il Viaggiator Curioso, “Parco Archeologico Ambientale del Pausilypon” lesse sul cartello ingiallito al limitare della parete rocciosa. Aveva vagato per pi\u00f9 di un’ora, fino a raggiungere l’imponente Grotta di Seiano, una galleria artificiale scavata in epoca romana di cui aveva tanto sentito parlare. La imbocc\u00f2 quasi senza pensare al fatto che, dopo qualche decina di metri, non ci […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":54501,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[778],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nPausilypon: tregua dagli affanni. E proprio di silenzio aveva bisogno quella sera, Salvatore Di Ges\u00f9, detto Sas\u00e0. Dopo l\u2019ennesimo litigio con il padre e con lo zio, se n\u2019era andato via di casa, con le cuffie che pompavano trap, i Ray-Ban, le sneakers scucite, incontro al tramonto, vagando senza meta per le strade sconnesse di Fuorigrotta.
\nQuella vita, lui, non la voleva fare. A sentir anche solo parlare di armi e minacce, pizzi e coltelli provava un brivido lungo la schiena cos\u00ec fastidioso, da non riuscire quasi a respirare.
\nPoi c’era il suggerimento di un angelo, Benedetta. Con quella sua voce irresistibile, gli aveva sussurrato pi\u00f9 volte: \u00abSegui la tua strada, non badare a quelli che vogliono trascinarti dentro al vortice della violenza. Tu non sei come loro. Tu conosci la Storia e sai che si ripete sempre, se non siamo capaci di imparare<\/em>\u00bb. E proprio la Storia era la grande passione che avevano in comune.
\nSi erano conosciuti qualche anno prima, in quarta ginnasio. Leggevano insieme classici latini e greci, poeti del Settecento inglese, avanguardie del Novecento. Si scambiavano libri, opinioni e qualche bacio.
\nAl maxiprocesso Salvatore si era seduto in disparte, nell\u2019ultima fila. Non avrebbe mai pi\u00f9 voluto incrociare gli occhi di suo nonno, il Boss della Camorra Mimmo Di Ges\u00f9, mentre veniva condannato per l’ennesima volta.
\nEra arrivato il turno della testimonianza di un ragazzo alto, magro. Avr\u00e0 avuto pi\u00f9 o meno la sua et\u00e0. Davanti ai giudici aveva letto la sua deposizione, scorrendo un foglio di quaderno ben scritto.
\n\u00abHo assistito alla sparatoria<\/em>\u00bb aveva affermato, \u00abpoich\u00e9 abito nel quartiere e a quell\u2019ora stavo uscendo dal bar sotto casa. Ho visto in faccia Mimmo mentre, con fredda indifferenza, dava ordine ai suoi due scagnozzi di sparare. Poi si \u00e8 scatenato l\u2019inferno. Si potrebbe inoltre sospettare che i sicari abbiano avuto l\u2019appoggio delle Istituzioni, considerato il fatto che hanno operato alla luce del sole, in pieno centro abitato e la polizia \u00e8 intervenuta soltanto quaranta minuti dopo.<\/em>\u00bb
\nAveva persino concluso la sua testimonianza con una citazione di Tacito: \u00abRubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano impero. Rubano, massacrano, rapinano, e con falso nome lo chiamano nuovo ordine. Laddove fanno il deserto, lo chiamano pace.1<\/sup><\/em>\u00bb
\nPoi era scomparso.
\nTerminato il processo, il Sostituto Procuratore Lo Sarno si era avvicinato a Sas\u00e0 per chiedergli informazioni riguardo a quel ragazzo. \u00abLo conosci? Non \u00e8 che per caso frequenta il tuo stesso liceo?<\/em>\u00bb
\n\u00abMai visto prima<\/em>\u00bb gli aveva risposto secco.
\nSas\u00e0 e Lo Sarno, invece, si conoscevano. Il Magistrato aveva regolarmente tenuto delle lezioni a scuola e pi\u00f9 di una volta Sas\u00e0 si era soffermato a fare domande, sempre molto pertinenti, intrattenendo l\u2019illustre docente con discussioni su vari argomenti.
\n\u00abHo parlato con De Rosa, il tuo professore di lettere: dice che sei molto bravo. Spero davvero che tu voglia, l\u2019anno venturo, iscriverti a una bella Universit\u00e0, magari al nord\u2026<\/em>\u00bb
\n\u00abIl mio posto \u00e8 qui, accanto alla mia famiglia<\/em>\u00bb l\u2019aveva interrotto Sas\u00e0, senza esitare.
\n“Peccato: questo gioiello \u00e8 l\u2019ennesimo angolo abbandonato della nostra citt\u00e0 sgarrupata. Sarebbe splendido se il mondo lo conoscesse: quanto mi piacerebbe farlo rivivere attraverso le mie ricerche.<\/em>” Cos\u00ec pensava Sas\u00e0 mentre sbuc\u00f2 con disinvoltura dalla galleria. Era stato facile per lui trovare la via: sapeva bene che le strade romane erano costruite sempre in rettilineo. Per questo non aveva esitato. Cammin\u00f2 lungo il percorso che collega il golfo di Bagnoli con il vallone della Gaiola. Qui sono ancora visibili le antiche vestigia della Villa del Pausilypon, fatta erigere nel I Sec a.C. dal Cavaliere romano Publio Vedio Pollione, con i resti del Teatro, l’Odeion e di alcune sale di rappresentanza, anticamente affrescate.
\nLa gente vociante si avvicinava a gruppetti verso i gradini dell\u2019antico teatro. Anche lui si diresse l\u00ec. Forse, dopo pochi minuti, sarebbe cominciato uno degli spettacoli organizzati dall\u2019amministrazione comunale.
\nTra gli altri uomini incravattati scorse la sagoma inconfondibile, un po\u2019 goffa e tarchiatella, del Sostituto Procuratore Lo Sarno, che si avvicin\u00f2 quasi correndogli incontro. \u00abIo ti conosco: tu sei Salvatore Di Ges\u00f9, il nipote di Mimmo<\/em>\u00bb.
\nSasa\u2019 rimase impietrito.
\nRiusc\u00ec solo ad alzare le mani come per dire \u00abnon ho fatto niente<\/em>\u00bb ma l\u2019omone lo prese sottobraccio e sussurr\u00f2: \u00abHo capito tutto, sai, la deposizione l\u2019hai scritta tu. Non ho avuto dubbi quando hai citato Tacito. Hai fatto bene a denunciarli, sono i tuoi famigliari ma non ti meritano. Ti sei tolto un peso. Ora incamminati per la tua strada. Ho degli amici all\u2019Universit\u00e0 di Milano. Se hai bisogno qualcosa, va\u2019 da loro\u2026<\/em>\u00bb e infil\u00f2 nella tasca di Sas\u00e0 un biglietto da visita. \u00abNon preoccuparti per il tuo amico che ha deposto al processo: penser\u00f2 io a proteggerlo.<\/em>\u00bb Sas\u00e0 si guard\u00f2 indietro e scorse solo l\u2019ingresso scuro della grotta.
\nPoi si volt\u00f2 di scatto e davanti a lui c\u2019era il grande mare.<\/p>\n
\nNapoli, Sabato 16 giugno 2018.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"