{"id":54650,"date":"2020-02-20T12:30:20","date_gmt":"2020-02-20T11:30:20","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=54650"},"modified":"2020-02-20T18:05:17","modified_gmt":"2020-02-20T17:05:17","slug":"una-raffinata-ricerca-artistica-caratterizza-larte-di-giulia-napoleone","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/una-raffinata-ricerca-artistica-caratterizza-larte-di-giulia-napoleone\/","title":{"rendered":"Una raffinata ricerca artistica"},"content":{"rendered":"
Busto Arsizio<\/strong> \u2013 Un dialogo tutto al femminile quello che intercorre tra la gallerista Cristina Moregola e Giulia Napoleone la cui raffinata ricerca artistica ha caratterizzato l\u2019arte, non solo italiana, di pi\u00f9 decenni. Gli anni ’70 la vedono impegnata nell\u2019insegnamento all\u2019Accademia de l’Aquila e in una serie di personali negli Stati Uniti e a Toronto in Canada. La personale dedicata a Giulia Napoleone, con inaugurazione sabato 22 febbraio alle 18, \u00e8 compresa nell’ambito di Filosofarti il cui tema specifico riguarda “Doxa, Episteme”. Il passo verso l’infinito pare breve e naturale, al punto da annullare lo spazio della superficie piana. Giulia Napoleone<\/strong> \u2013 Cristina Moregola Gallery, Via A. Costa 29. Mauro Bianchini<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Busto Arsizio \u2013 Un dialogo tutto al femminile quello che intercorre tra la gallerista Cristina Moregola e Giulia Napoleone la cui raffinata ricerca artistica ha caratterizzato l\u2019arte, non solo italiana, di pi\u00f9 decenni. Lasciata Pescara sua citt\u00e0 natale, negli anni ’50 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma sperimentando le tecniche dell’incisione sotto la guida […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":54652,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nLasciata Pescara sua citt\u00e0 natale, negli anni ’50 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Roma sperimentando le tecniche dell’incisione<\/strong> sotto la guida di maestri del calibro di Lino Bianchi Barriviera e Mino Maccari.
\nNel ’63 la prima personale alla Galleria Numero di Firenze, sempre in quegli anni il governo olandese le riconosce una borsa di studio che le permette di perfezionarsi nell’incisione presso il Rijkmuseum di Amsredam, senza per\u00f2 abbandonare Roma, sua citt\u00e0 d’adozione, dove ha frequentazioni in ambito artistico letterario con Flaiano, Moravia, Carlo Levi.<\/p>\n
\nDue gli inviti, nell’86 e nel ’99, alla XI Quadriennale Nazionale di Roma.
\nLa collaborazione con Scheiwiller la porter\u00e0 ad esporre al Centre Georges Pompidou di Parigi nell’ambito di una mostra sulla poesia italiana.
\nDa qui in poi seguiranno prestigiosi riconoscimenti in Italia e all’estero, sino alla mostra antologica alla Galleria Nazionale Arte Moderna di Roma nel 2018.<\/p>\n
\nDichiarati “Nella traccia del segno e del colore” gli intenti dell’artista: nero per le incisioni, colore per i pastelli.
\nIl Panta-rei espresso nelle opere in mostra definisce percorrenze mosse da inarrestabili sussurri tracciati con consapevole determinazione.
\nIl calligrafico susseguirsi di reticoli delinea, allo stesso tempo, minimi spazi vuoti come calibrate infinite tessiture, flussi ondulati, mappe fluide di territori, anche interiori, tali da rivelare riflessioni sulla ripetitivit\u00e0 del gesto e del pensiero, in una lirica minimale imprecisione che esprime una vitale inarrestabile linfa.<\/p>\n
\nIn quella misurata impazienza si scorge l’istintivit\u00e0 del gesto controllato dalla misura della ragione, e nelle linee \u2013 colore si legge la trasposizione del reale unita all\u2019evocazione non disgiunta dall’oniricit\u00e0 di visioni cosmiche.
\nL’atto dell’incisione non \u00e8 esclusivamente una azione su una superficie dura ma \u00e8 fonte di sapiente agire, di meditazione, di trasmissione immateriale del pensiero tale da creare una sinestesia tra fusione sensoriale e idea artistica.
\nColori e segni paiono emanare vibrazioni sonore, gravitazioni espansive che quasi non intendono fermarsi nei limiti loro assegnati ma lievitare nello spazio circostante divenendo impalpabili alla visione in quanto impresse in quel territorio interiore di intima memoria.<\/p>\n
\nInaugurazione sabato 22 alle 18.00
\nFino al 5 aprile.
\nOrario: <\/strong>Gioved\u00ec \u2013 domenica 16.00 – 19.00<\/p>\n