{"id":54694,"date":"2020-02-24T12:20:47","date_gmt":"2020-02-24T11:20:47","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=54694"},"modified":"2020-02-24T19:43:24","modified_gmt":"2020-02-24T18:43:24","slug":"la-bandiera-non-piu-vessillo-identitaro-ma-narrazione-aperta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-bandiera-non-piu-vessillo-identitaro-ma-narrazione-aperta\/","title":{"rendered":"La bandiera non pi\u00f9 vessillo ma narrazione aperta"},"content":{"rendered":"
Il \u00a0MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna<\/strong> ospita dal 20 febbraio al 15 marzo 2020<\/strong> il progetto ULTRABANDIERE<\/em><\/strong> \u00a0con un’installazione visibile nel foyer del museo, in via Don Minzoni 14. Lo sviluppo e la realizzazione delle Ultrabandiere visibili al MAMbo – \u00a0ideate da: Adam, Amadou, Aya, Choice, Crystabel, Daniel, Egua, Fatima, Ilyas, Mattia, Maria, Max & Manu, Praise, Sharif, Siaka, Sidi e Spam e cucite da Masr\u00e8 e Fatima – si \u00e8 articolato in diverse fasi:<\/p>\n FASE 1<\/strong> A seguire l\u2019installazione \u00e8 uscita dal suo contesto naturale per essere esposta in musei e fondazioni di arte contemporanea per creare un ponte tra ambiti, persone e narrazioni differenti. Insieme alle bandiere, nei contesti museali, il racconto degli abitanti dell\u2019occupazione abitativa accompagna l\u2019installazione concependo queste stoffe colorate come il supporto per una narrazione principalmente orale.<\/p>\n Il futuro delle \u201cultrabandiere\u201d non \u00e8 fissato o programmato: continueranno ad agire nello spazio in modi nuovi e differenti parallelamente alla volont\u00e0 dei suoi autori o alle eventualit\u00e0 del caso come \u201copere vive\u201d, non ancora concluse, e in continuo mutamento.<\/p>\n GUERRILLA SPAM (1990)<\/strong> MATTIA BRANCA (1992)<\/strong> LA MOSTRA<\/strong> <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il \u00a0MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospita dal 20 febbraio al 15 marzo 2020 il progetto ULTRABANDIERE \u00a0con un’installazione visibile nel foyer del museo, in via Don Minzoni 14. Il progetto \u00a0nasce nel novembre 2017 a Torino all\u2019interno dello Spazio Popolare Neruda, un\u2019occupazione abitativa atipica, nella quale convivono circa 150 persone, con molti […]<\/p>\n","protected":false},"author":9,"featured_media":54698,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,64],"tags":[1054,1055],"yoast_head":"\n
\nIl progetto \u00a0nasce nel novembre 2017 a Torino all\u2019interno dello Spazio Popolare Neruda, un\u2019occupazione abitativa atipica, nella quale convivono circa 150 persone, con molti nuclei familiari e un\u2019alta presenza di bambini.
\nInsieme agli abitanti sono state immaginate, disegnate e poi cucite quattordici bandiere in stoffa che raccontano storie, pensieri, sogni e ricordi dei loro autori. Questi manufatti non sono pi\u00f9 \u201csolo\u201d bandiere, ma \u201cultra\u201d-bandiere. Si trasformano in altro, stratificando significati: sono arazzi, tappeti, lenzuola o tovaglie… Non pi\u00f9 vessilli identitari ma narrazioni aperte, che ognuno pu\u00f2 leggere e interpretare a suo modo.<\/p>\n
\nCONOSCERE<\/strong>
\nSopralluogo, incontro con gli abitanti (2017)
\nLa volont\u00e0 di realizzare un progetto \u201csulle bandiere\u201d, presente fin da subito, \u00e8 stata inizialmente accantonata, preferendo conoscere il posto in modo graduale. Si \u00e8 partiti con la realizzazione di un grande murales nella scala comune del Neruda, cercando di mescolare immagini e iconografie di svariate culture in un unico \u201cbestiario\u201d meticcio. Iniziando dai bambini, gli abitanti hanno preso familiarit\u00e0 con i nuovi disegni sulle pareti e con la presenza dei loro autori.
\nFASE 2<\/strong>
\nIMMAGINARE<\/strong>
\nPensare e disegnare i bozzetti (2018)
\nNel corso della primavera e dell\u2019estate i bambini e alcune famiglie hanno iniziato a disegnare i bozzetti delle loro bandiere personali. Sono bandiere che rappresentano storie, vicende, passioni e pensieri; sono narrazioni per immagini alcune volte veritiere, altre immaginate o sperate che raccontano ognuna un \u201cqualcosa\u201d del suo creatore attraverso segni e colori.
\nIl processo di realizzazione \u00e8 iniziato con lunghe chiacchierate (soprattutto con gli adulti) e momenti di disegno libero (con i bambini), con la scelta dei colori e dei soggetti da inserire e con la trasposizione grafica finale insieme agli artisti.
\nFASE 3<\/strong>
\nRENDERE VISIBILE<\/strong>
\nCucire le bandiere (2018-2019)
\nUna volta raccolti i bozzetti su carta \u00e8 iniziata la raccolta di vestiti e lenzuola usate, presenti al Neruda, e all\u2019acquisto di alcune stoffe al mercato di Porta Palazzo. In seguito si \u00e8 passati a comporre le bandiere e a cucirle grazie all\u2019aiuto di Fatima e Masr\u00e8, entrambi conoscitori dell\u2019arte del cucire e abitanti o frequentatori del Neruda.
\nFASE 4<\/strong>
\nCONCLUSIONE<\/strong>
\nUna festa, una mostra, un libro (2019)
\nIl progetto si \u00e8 concluso in primavera (maggio 2019) con l\u2019installazione delle bandiere all\u2019interno del luogo in cui sono state create, lo Spazio Popolare Neruda. L\u2019allestimento ha preso spunto dalle feste in cui le bandiere Asafo vengono esposte per le strade in Ghana, proponendo un’installazione densa e stratificata di colori e narrazioni.<\/p>\n
\nNasce nel novembre 2010 a Firenze come spontanea azione non autorizzata di attacchinaggio negli spazi urbani, senza un nome e un intento definito. Oggi alterna la pratica di affissione non autorizzata agli interventi di muralismo pubblico in Italia e all\u2019estero. Lavora quotidianamente nelle scuole, comunit\u00e0 minorili, centri di accoglienza e carceri; i progetti didattici si concentrano sul tema delle migrazioni e sull\u2019incontro \u201cdell\u2019altro\u201d, attraverso laboratori meticci con italiani e stranieri volti a conoscere differenti culture. Ha esposto in Italia in musei archeologici nazionali e musei d’arte contemporanea e hanno parlato di Guerrilla Spam giornali nazionali come \u201cLa Repubblica\u201d, \u201cLa Stampa\u201d, \u201cIl Corriere della Sera\u201d e internazionali come \u201cThe Economist\u201d.
\nhttp:\/\/guerrillaspam.blogspot.com\/<\/a><\/p>\n
\nLaureato in management dell\u2019informazione e comunicazione, studia antropologia a Torino e dal 2015 collabora attivamente al progetto di occupazione abitativa Spazio popolare Neruda. Si interessa da sempre di arte nelle sue varie forme e viaggi in Europa, Africa, medio oriente e Asia. Ha pubblicato online su \u201ci.ovo\u201d e \u201cInfoaut\u201d.<\/p>\n
\nULTRABANDIERE – <\/em><\/strong>Progetto di opere meticce A cura di Guerrilla Spam e Mattia Branca in collaborazione con CHEAP Street Poster Art –<\/em> \u00e8 visibile al pubblico gratuitamente<\/strong> nei giorni e orari di apertura del MAMbo:<\/strong> marted\u00ec, mercoled\u00ec, venerd\u00ec, sabato, domenica e festivi h 10.00 – 18.30; gioved\u00ec h 10.00 – 22.00; chiuso il luned\u00ec.
\n20 febbraio – 15 marzo 2020
\nMAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Foyer
\nvia Don Minzoni 14, Bologna<\/strong><\/p>\n