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La baracca di lamiera \u00e8 stracolma di gente di ogni tipo. Caldo soffocante, candele, incensi e musica ritmica ipnotica impregnano senza sosta l’aria dell’imbrunire. Si respira a fatica qui dentro, eppure vengono fin dalle vallate pi\u00f9 remote: anziani, adolescenti curiosi, sciamani ricoperti di collane, mamme coi neonati infagottati alla schiena. La maggior parte per\u00f2 son lavoratori dalle mani logore, ai quali non riusciresti a dare nemmeno un\u2019et\u00e0.<\/p>\n
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Ognuno s\u2019accalca cercando di guadagnarsi un piccolo spazio prossimo alla statua posta in fondo alla capanna.<\/p>\n
Tutti portano bottigliette di acquavite preparata con la canna da zucchero, dolci, banconote sgualcite, sigarette, a volte addirittura qualche piccolo animale da sacrificare.<\/p>\n
Il Feticcio gira per tutto il paese, \u00e8 conteso tra un’abitazione all’altra, si trova in luoghi come questo, adibiti al culto, a volte posti all\u2019ingresso delle gallerie, tra la polvere dei villaggi minerari di qualche angolo del Sudamerica.
\n\u201cEl Tio\u201d, lo chiamano: lo zio.<\/p>\n
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Qui a Santiago \u00e8 detto Maxim\u00f2n, forse per rammentare ci\u00f2 che rimane del dio pre-colombiano Mam, forse per legarlo in qualche modo al San Simon cristiano.
\nE\u2019 una figura davvero inquietante: la faccia scolpita in legno, tutta bianca, le scarpe lucide, la cravatta, i vestiti eleganti che nessuno potrebbe permettersi e in testa una corona di latta o un cappello da cow-boy. Gli occhi iniettati di sangue. E\u2019 molto temuto dai minatori, alcuni pensano sia lui il proprietario dei minerali nel sottosuolo. Una sorta di guardiano degli\u00a0 inferi, un Cerbero dell\u2019odierno oltretomba, che nessuno si permette di sfidare. Non si accontenta di doni: chiede tributi. E\u2019 lui a decidere se dare o non dare l’oro e le altre rocce preziose ai cavatori, se prendersi le loro vite o lasciarle qui, su questa terra. Un mezzo di congiunzione tra l\u2019esistenza provvisoria e l\u2019al di l\u00e0, un ponte fermo tra passato e presente.<\/p>\n
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Pare che questa venerazione fosse gi\u00e0 diffusa al tempo degli spagnoli. All\u2019epoca El Tio era vestito come i preti dell\u2019inquisizione che punivano con torture e lavori forzati gli Indios che non volevano convertirsi al cristianesimo.
\nGuardando questo personaggio, abbigliato da americano e addobbato da cow-boy, mi viene in mente un particolare agghiacciante: le multinazionali che oggi possiedono le miniere, in Sud America, hanno le loro sedi negli Stati Uniti.<\/p>\n
Il Viaggiator Curioso,<\/em> La baracca di lamiera \u00e8 stracolma di gente di ogni tipo. Caldo soffocante, candele, incensi e musica ritmica ipnotica impregnano senza sosta l’aria dell’imbrunire. Si respira a fatica qui dentro, eppure vengono fin dalle vallate pi\u00f9 remote: anziani, adolescenti curiosi, sciamani ricoperti di collane, mamme coi neonati infagottati alla schiena. La maggior parte per\u00f2 son […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":54747,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[778],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nPueblo di Santiago Atitl\u00e1n, dipartimento di Solol\u00e1, Guatemala, 30 dicembre 2013<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"