{"id":55021,"date":"2020-03-25T12:30:59","date_gmt":"2020-03-25T11:30:59","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=55021"},"modified":"2020-03-24T19:37:57","modified_gmt":"2020-03-24T18:37:57","slug":"la-sera-dell11-gennaio-1950-la-prima-volta-di-arturo-benedetti-michelangeli-a-busto-e-poi-altre-due","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-sera-dell11-gennaio-1950-la-prima-volta-di-arturo-benedetti-michelangeli-a-busto-e-poi-altre-due\/","title":{"rendered":"11 gennaio 1950: la prima volta di Arturo Benedetti Michelangeli a Busto. E poi altre due!"},"content":{"rendered":"
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Busto Arsizio – La sera dell\u201911 gennaio 1950 il freddo era tagliente in citt\u00e0, ma nelle vie e nelle piazze del centro si assisteva ad un insolito movimento e dai portoni delle case di un certo tono uscivano Lancia Aurelie nuove fiammanti che, guidate da uno \u201cchauffeur\u201d vestito per l\u2019occasione, portavano al Teatro Nuovo di via Pozzi signore in gonna lunga e larga e pelliccia, dono natalizio dei loro consorti rassegnati al seguito. Non perch\u00e9 era la \u201cprima\u201d della stagione d\u2019opera (a Busto quando mai?), ma per il quarto concerto della Societ\u00e0 del Quartetto che giusto qualche mese prima era tornata attiva dopo anni di pausa.
\nOspite della serata era un trentenne pianista di Brescia, gi\u00e0 vincitore del prestigioso concorso di Ginevra, di cui si diceva un gran bene, bravo e bello come pochi: Arturo Benedetti Michelangeli. Nel misero cartoncino distribuito in sala a mo\u2019 di programma la Societ\u00e0 del Quartetto \u201conorata della sua presenza\u201d (mica per tutti scriveva cos\u00ec!) ne sottolineava \u201cnel mondo artistico internazionale il posto di primissimo piano, consacrato dai trionfali successi riportati in Italia ed all\u2019estero davanti a pubblici entusiasti del suo tocco inimitabile e della sua estrema sensibilit\u00e0 artistica\u201d.
\nQualit\u00e0 che mandarono in visibilio anche la platea del Nuovo tanto pi\u00f9 per il programma interamente dedicato a Chopin. E di questo autore che scelte! Dal lento inizio della Fantasia op.49, con tutte le sue sfaccettature, alla Sonata op. 35, quella con la spettrale \u201cMarcia funebre\u201d, che concluse la prima parte del concerto fra applausi scroscianti dopo la profonda tensione che l\u2019artista aveva creato. Anche la seconda parte riservava emozioni, finanche estasi, con l\u2019irrequieto Scherzo op. 20 fino all\u2019Andante spianato e Polacca \u2013 scritto cos\u00ec nel programma \u2013 op. 22 disposto a conclusione di una serata davvero memorabile (solo un bis, sempre Chopin) tanto che all\u2019uscita dal teatro, in attesa che arrivasse la macchina a prenderla, una signora che se ne intendeva diceva alle sue amiche che prima e dopo non c\u2019\u00e8 stato e non ci sar\u00e0 nessuno come lui!
\nPer intanto la Societ\u00e0 del Quartetto si premurava di confermare anche per la stagione successiva il pianista che fece la sua apparizione la sera del 27 aprile 1951, ultimo dopo colleghi altrettanto da leggenda: Jos\u00e9 Iturbi, Wilhelm Backhaus e Walter Gieseking. Bei tempi quelli, quando a Busto ci si potevano permettere artisti cos\u00ec! Ovvio che fu un altro trionfo, con il teatro strapieno nonostante i prezzi alti della platea dove della cultura bustocca non mancava proprio nessuno e tanto pubblico era arrivato fin da Varese e da Como.
\nPassarono poi sei anni e \u201cArchange\u201d, cos\u00ec lo chiamavano le estasiate signore, ritorn\u00f2, sempre al Nuovo. Se gi\u00e0 negli altri concerti s\u2019era notata qualche punta del suo carattere difficile, in questa occasione l\u2019artista riusc\u00ec a dare non pochi affanni non solo alla signorina Taborelli, anima della Societ\u00e0 del Quartetto, ma anche al pubblico costretto ad uscire dalla sala perch\u00e9 qualcosa non sembrava esser perfetta nel pianoforte. Ma quando finalmente si sedette davanti ad esso e attacc\u00f2 il \u201cFaschingsschwang in Wien\u201d di Schumann, gli spettatori furono rapiti dalla meraviglia della sua esecuzione accorgendosi subito di assistere a una serata che dire memorabile \u00e8 poco. Ascoltare da lui questo brano accoppiato poi al Carnaval op. 9, in un continuo, emozionante variare di stati d\u2019animo, dovette essere un momento che avrebbe incantato anche Schumann. E lo stesso sarebbe accaduto per Debussy e Chopin suonati e interpretati nella seconda parte del concerto prima che il pubblico, tutto in piedi, tributasse a Benedetti Michelangeli un\u2019ovazione che non voleva finir pi\u00f9 nonostante l\u2019ora si fosse fatta molto tarda.<\/p>\n
Giuseppe Pacciarotti<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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