{"id":55531,"date":"2020-05-08T11:00:25","date_gmt":"2020-05-08T09:00:25","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=55531"},"modified":"2020-05-05T11:09:29","modified_gmt":"2020-05-05T09:09:29","slug":"provare-a-vivere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/provare-a-vivere\/","title":{"rendered":"Provare a vivere"},"content":{"rendered":"
Autostrada A8, direzione Milano. Un pallido luned\u00ec mattina del duemilaventi, ore 7:30. Procedo apatico e sonnacchioso trenta all’ora, incatenato nel solito ingorgo ma ad un tratto, all’autoradio, come per magia, escono le seguenti parole: \u201cOggi, svegliandomi, ho realizzato che tutto il resto \u00e8 stupido: voglio provare a vivere<\/em>1<\/sup>\u201d. Senza pensarci pi\u00f9 del dovuto metto la freccia alla prima uscita, percorro la rampa dello svincolo, imbocco la direzione opposta e un venti minuti scarsi sono di ritorno a casa. Ma ora come faccio? 1<\/sup> Sono i primi versi della canzone \u201cSe io fossi il giudice\u201d di Manuel Agnelli, Afterhours, tratta dall\u2019album “Folfiri o Folfox”, Universal, 2016.<\/span><\/em><\/p>\n Ivo Stelluti, Il Viaggiator Curioso<\/em> Autostrada A8, direzione Milano. Un pallido luned\u00ec mattina del duemilaventi, ore 7:30. Procedo apatico e sonnacchioso trenta all’ora, incatenato nel solito ingorgo ma ad un tratto, all’autoradio, come per magia, escono le seguenti parole: \u201cOggi, svegliandomi, ho realizzato che tutto il resto \u00e8 stupido: voglio provare a vivere1\u201d. Senza pensarci pi\u00f9 del dovuto metto la […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":55532,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[778],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nSemplice. Basta un SMS al mio collega: \u201cStamattina non sto per niente bene – dolori lancinanti alle ossa, spossatezza generale e un blocco di granito nella testa. Mi sa che oggi, per la riunione, non sar\u00f2 in ufficio<\/em>\u201d.
\nSpengo il cellulare, infilo qualche vestito comodo, afferro la moleskine<\/em>, inforco la bici.
\nC\u2019\u00e8 un parco in fondo al viale, dove giocavamo da bambini con gli Scout. Dista un paio di chilometri da casa, ma per noi era la Giungla di Kipling. Saranno vent\u2019anni che non ci metto piede.
\n“La connessione fra cielo e terra \u00e8 affidata agli alberi<\/em>” ripeto mentalmente, mentre pedalo in affanno.
\nChiss\u00e0 se c\u2019\u00e8 ancora quella grande betulla nella radura. Si, eccola! La riconosco. Mi siedo ai suoi piedi, nel prato ancora fresco di rugiada e incomincio finalmente, a scrivere il mio nuovo libro.<\/p>\n
\nLuned\u00ec 13 gennaio 2020.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"