{"id":55587,"date":"2020-05-15T10:00:37","date_gmt":"2020-05-15T08:00:37","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=55587"},"modified":"2020-05-12T09:51:50","modified_gmt":"2020-05-12T07:51:50","slug":"soundiversita","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/soundiversita\/","title":{"rendered":"SounDiversit\u00e0"},"content":{"rendered":"

\"\"Prendete ad esempio la musica. I vari stili che siamo abituati a riconoscere, sono derivati, per definizione, proprio da mescolanze e contaminazioni. Rock-blues, Funk-Jazz, Folk-pop ecc\u2026 Nulla di puro. Nulla di predefinito.
\nOgni moda e tendenza crea o si accosta ad un genere musicale, privilegiando particolari suoni, autori, colori. Tutto ci\u00f2 naturalmente sarebbe stato impossibile se i vari popoli non avessero potuto incontrarsi e di scambiarsi idee. Ad esempio, la musica africana portata in America dagli schiavi, incontra il folk nordeuropeo e nasce il blues, in seguito il ritmo si fa pi\u00f9 sostenuto, le tonalit\u00e0 divengono maggiori e arriva il Rock&Roll. Per non parlare delle mille sfumature di suoni latini: salsa, reggae, tango, si mescolano fino ad imbattersi nel mondo della strada generando l\u2019hip-hop e i suoi derivati.
\n\"\"La piacevole epidemia<\/em> ebbe grande diffusione nella seconda met\u00e0 del \u2018900 dove i generi spesso barattavano tra loro concetti innovativi: che ne sarebbe del Jazz senza quell\u2019improvvisazione che la street pu\u00f2 regalare? E la musica lounge senza le scale cromatiche orientali incontrate in India negli anni \u201860?
\nNell’Andalusia moresca l’incontro tra la musica spagnola e il popolo gitano ha generato quello che alla fine del settecento prender\u00e0 il nome di Flamenco. Una musica nasce dall’esigenza di sfogare gioie e dolori in un linguaggio intimo e privato, un canto accompagnato con semplicit\u00e0 da battito di mani oppure nocche sul tavolo.
\nMa potremmo trovare innumerevoli altri casi di contaminazioni creative, in tutte le forme artistiche possibili.
\n\"\"Per i popoli del passato non \u00e8 mai esistita poesia senza suono. In ogni cultura le divinit\u00e0 creano e distruggono a tempo di musica: per questo persino la preghiera nasce per essere intonata. La musica e pi\u00f9 in generale l\u2019arte, \u00e8 la possibilit\u00e0 di esprimere ci\u00f2 che altrimenti non diremmo. Il sacro, l\u2019amore, l\u2019angoscia per il futuro, il rimpianto del passato.
\nDagli albori dell\u2019umanit\u00e0, raccontare la realt\u00e0 in musica funziona perch\u00e9 genera emozione immediata. I suoni da sempre accompagnano la storia e il destino dell\u2019uomo.
\n\u201cIn principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio\u2026\u201d leggiamo nella Bibbia, Vangelo secondo Giovanni (Gv.1,1). Siamo stati educati a interpretare il termine Verbo come \u201cparola\u201d, ma altre traduzioni e tradizioni, pi\u00f9 antiche ma non meno rilevanti di quella cristiana, ci rivelano che il \u201cVerbo\u201d usato nel Prologo dall\u2019evangelista Giovanni in realt\u00e0 coinciderebbe con un il vocabolo \u201cSuono\u201d.
\n\"\"Un dio quindi che, nel momento della creazione, non si \u00e8 espresso, non ha parlato, perch\u00e9 Dio non \u00e8 parola ma azione. Ha delegato alla vibrazione sonora, quale strumento del fare, la responsabilit\u00e0 di mettere in ordine i componenti inerti dell\u2019universo e dare il LA, alla costruzione del Creato. Una verit\u00e0 esoterica tenuta nascosta, o volutamente male interpretata, dalla religiosit\u00e0 occidentale \u201cufficiale\u201d forse perch\u00e9 troppo meccanicistica, legata quindi solo a regole di causa-effetto; o forse perch\u00e9 in occidente siamo stati \u201ciniziati\u201d a un Dio padre \u201cantropomorfizzato\u201d che, nonostante il libero arbitrio, dall\u2019alto muove i fili del teatrino e una teoria del genere sarebbe invece terribilmente vicina a una spiegazione fisica e quindi scientifica, non divina e misteriosa.
\n\"\"La teoria del suono all\u2019origine dell\u2019universo non spiega tutto e rimane essa stessa un affascinante mistero che trova alcune timide interpretazioni in antichissimi insegnamenti e tracce religiose che si perdono nel tempo.
\nDal Suono deriverebbe il tutto visibile e invisibile: lo sciamano rappresenta forse pi\u00f9 antico di \u201cingegnere del suono\u201d prestato alla spiritualit\u00e0: i toni prodotti dal guaritore nel corso dei suoi riti inducono ad una ricerca interiore e l\u2019alterazione dello stato di coscienza che ne consegue forse \u00e8 l\u2019unica strada per la visualizzazione di un suono spirituale altrimenti inaccessibile.
\n\"\"Angelo Branduardi \u00e8 al centro del palco. La sua folta chioma canuta, illuminata da un raggio azzurro, gli conferisce quasi un\u2019aura sacra. Prima di cominciare la sua musica, egli invita i presenti a ritrovare una concentrazione interiore che non deve riguardare soltanto i suonatori bens\u00ec tutti gli ascoltatori. La musica \u00e8 quindi per lui uno strumento mistico, \u00e8 spiritualit\u00e0, \u00e8 la consapevolezza di non essere creatori ma utilizzatori di un Suono antichissimo. Lo sciamano Branduardi salta, improvvisa, sperimenta, mescola, estrae manipola, crea. La vera ricerca musicale del taumaturgo \u00e8 proprio questa.<\/p>\n

\"\"La musica era un’arte apprezzata fin dall’antichit\u00e0 da principi e re che invitavano i viandanti e gitani ai loro banchetti per divertirsi, forse per sognare l’occasione di viaggiare ed essere quindi, come loro, liberi da costrizioni e obblighi di corte. In fondo \u00e8 proprio questa la magia dell’arte e della musica, la capacit\u00e0 di abbattere le frontiere, di superare i confini di mettere insieme mondi, sistemi sociali altrimenti sconosciuti, di essere strumento di reciproca conoscenza e di dialogo. L’arte aiuta a capirci gli uni con gli altri, non esclude ma include, \u00e8 di per s\u00e9 nomade perch\u00e9 si muove verso la ricerca della conoscenza in tutte le sue forme ed espressioni possibili.<\/p>\n

\"\"Nel sud del Vietnam ricordo di aver incontrato una ragazza che parlava un italiano piuttosto fluente. Articolava le frasi in modo stranamente sicuro e conosceva un sacco di vocaboli. Le abbiamo chiesto se avesse studiato in Italia o se fosse stata aiutata da qualche parente o qualche amico della nostra nazione. Non si era mai mossa da Saigon e noi eravamo i primi italiani che incontrava nella sua vita. Aveva imparato tutto dai video musicali su youtube: Celentano, Modugno, la Pausini… e attacc\u00f2 un mixaggio perfetto di “Laciatemi cantare, nel blu dipinto di blu: sono un italiano vero!!!”<\/p>\n

La musica \u00e8 un inno alla diversit\u00e0 delle culture. Ti trasporta oltre i continenti, in altre epoche, attraverso ogni tipo di barriera, ti fa sognare nuove possibilit\u00e0.
\nNon \u00e8 importante quello che suoni, n\u00e9 come lo suoni. Ma conta il perch\u00e9.<\/p>\n

Il Viaggiator Curioso<\/em>
\nCamminando, camminando:<\/em>
\nspettacolo musicale di Angelo Branduardi.<\/em>
\nTeatro Apollonio di Varese,<\/em>
\n9 febbraio 2019<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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