{"id":56584,"date":"2020-08-07T10:00:38","date_gmt":"2020-08-07T08:00:38","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=56584"},"modified":"2020-08-07T09:48:55","modified_gmt":"2020-08-07T07:48:55","slug":"lady-phillips-una-donna-innamorata-dellarte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lady-phillips-una-donna-innamorata-dellarte\/","title":{"rendered":"Lady Phillips: una donna innamorata dell’arte"},"content":{"rendered":"
Siena – “Il sogno di Lady Florence Phillips – La Collezione della Johannesburg Art Gallery” \u00e8 la mostra allestita a Santa Maria della Scala, a cura di Simona Bartolena. Una figura straordinaria quella di lady Florence, tutta da scoprire, che comincia ad appassionarsi all\u2019arte, prima timidamente, poi con sempre maggior convinzione fino a fondare un museo. La mostra di Siena presenta una selezione della grande raccolta, di circa sessanta opere, tra olii, acquerelli e grafiche, che ripercore oltre un secolo di storia dell\u2019arte internazionale, spaziando dai grandi artisti europei dell\u2019Ottocento ai maestri (forse meno noti ma certo sorprendenti) della scena sudafricana del XX secolo: da Degas a Rossetti, da Corot a Boudin, da Courbet a Monet, da Signac a Van Gogh, da Picasso a Bacon, Lichtenstein e Warhol, fino a William Kentridge. Una serie inaspettata di capolavori che permettono di percorrere un vero e proprio viaggio nella storia dell\u2019arte del XIX e XX secolo, dall\u2019Europa agli Stati Uniti, fino al Sudafrica.<\/p>\n
Lady Florence Phillips
\nLa vera protagonista dell\u2019esposizione \u00e8 Lady Florence Phillips. Nata il 14 giugno 1863 a Cape Town sposa nel 1885\u00a0 Lionel Phillips, un potente magnate delle miniere di diamanti. Con lui si trasferisce a Johannesburg. Nel 1892 Lionel viene eletto presidente della Chamber of Mines, acquistando sempre pi\u00f9 potere e perseguendo interessi politici che sfoceranno nel coinvolgimento personale nel \u201cJameson Raid\u201d, il fallimentare tentativo britannico di sovvertire il governo sudafricano, allora ancora in mano ai boeri. Consegnatosi alla giustizia per chiedere la grazia, Phillips venne invece condannato a morte, ma dopo sei mesi di prigionia venne liberato e costretto all\u2019esilio in Inghilterra. Florence, che fino ad allora aveva viaggiato molto,\u00a0torna in quell\u2019occasione accanto al marito e lo segue a Londra. \u00c8 questo il periodo in cui\u00a0 comincia ad appassionarsi all\u2019arte, prima timidamente, poi con sempre maggior convinzione, cominciando a maturare la convinzione che l\u2019arte potesse essere utile, farsi strumento di aiuto sociale, in particolare per le fasce di popolazione pi\u00f9 bisognose. Tornata a Johannesburg nel 1906, comincia a dare corpo al suo sogno di realizzare qualcosa di importante per il Sudafrica. Guidata da uno straordinario filantropismo, oltre che dalla volont\u00e0 di dare visibilit\u00e0 e credibilit\u00e0 culturale al proprio paese d\u2019origine, Lady Phillips immagina una galleria pubblica di livello internazionale, con sede a Johannesburg. Il contributo di Florence per il proprio paese non si ferma alla creazione del museo. Collezionista di manufatti africani, si prodiga nella divulgazione e protezione delle tradizioni dei nativi.\u00a0 Florence muore il 23 agosto del 1940, nella tenuta di famiglia nel West Somerset. Il suo ricordo \u00e8 immortalato in alcune immagini fotografiche e in splendidi dipinti. Uno di questi \u00e8 la tela di Antonio Mancini, che la ritrae all’et\u00e0 di 46 anni, esposto in mostra dal quale prende avvio il percorso espositivo.<\/p>\n
La mostra L\u2019ultima sezione della mostra si chiude con tre splendide opere di William Kentridge, il pi\u00f9 noto rappresentante dell’arte sudafricana nel mondo contemporaneo. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Siena – “Il sogno di Lady Florence Phillips – La Collezione della Johannesburg Art Gallery” \u00e8 la mostra allestita a Santa Maria della Scala, a cura di Simona Bartolena. Una figura straordinaria quella di lady Florence, tutta da scoprire, che comincia ad appassionarsi all\u2019arte, prima timidamente, poi con sempre maggior convinzione fino a fondare un […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":56606,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,417,64,91,15,1],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nDopo un\u2019introduzione sulla figura di Lady Phillips, la mostra comincia il percorso espositivo con la sezione dedicata all\u2019Ottocento inglese, con opere di Joseph Mallord William Turner, grande protagonista del romanticismo britannico, dei Preraffaelliti Dante Gabriel Rossetti e John Everett Millais e di Sir Lawrence Alma-Tadema. Nella sezione successiva prende corpo invece un nucleo di opere francesi della seconda met\u00e0 dell\u2019Ottocento tra le quali la veduta delle falesie normanne di \u00c9tretat di Gustave Courbet e altre opere di Fran\u00e7ois Millet e Henri-Joseph Harpignie.
\nIl percorso prosegue con gli impressionisti Monet, Sisley, Degas e Guillaumin e alcuni protagonisti della scena postimpressionista. Notevole spazio \u00e8 stato dato al pointillisme<\/em> grazie alla presenza di due capolavori di Paul Signac, un paesaggio di Lucien Pissarro e un importante lavoro di Henri Le Sidaner.
\nIl passaggio al XX secolo \u00e8 scandito dai disegni di due grandi scultori: Auguste Rodin e Aristide Maillol.
\nE’ inoltre \u00e8 possibile “immergersi” nei dipiti di Andr\u00e9 Derain, osservare l\u2019approccio gi\u00e0 avanguardista di Ossip Zadkine e “sognare” nell\u2019inconfondibile eleganza del segno di Amedeo Modigliani e dello sguardo di Henri Matisse. Quattro grafiche e una significativa “Testa di Arlecchino” a pastello, raccontano la ricerca di Pablo Picasso.
\nLa collezione storica dedicata al secondo Novecento \u00e8 testimoniata da un tormentato ritratto maschile di Francis Bacon accanto a un intenso carboncino di Henry Moore, e due capolavori pop di Roy Lichtenstein e Andy Warhol.<\/p>\n
\nL’esposizione rimarr\u00e0 aperta al pubblico fino al prossimo 10 gennaio. Orari: tutti i giorni dalle 10.30 alle 18. (ultimo ingresso 17.15).<\/p>\n