{"id":57293,"date":"2020-09-22T18:30:56","date_gmt":"2020-09-22T16:30:56","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=57293"},"modified":"2020-09-25T16:50:36","modified_gmt":"2020-09-25T14:50:36","slug":"casa-il-paradigma-del-proprio-essere","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/casa-il-paradigma-del-proprio-essere\/","title":{"rendered":"Casa: il paradigma del proprio essere"},"content":{"rendered":"
Napoli – Sono le case i soggetti sui quali si posa l’attenzione dell’artista Ryan Mendoza. Una ricerca che va oltre i muri entrando nell’aspetto pi\u00f9 intimo del suo significato, come paradigma del proprio essere. Case “demolite e ricostruite” nei pensieri e nella mente, nella rinascita di un segno, di un colore, di un’atmosfera. Un’ampio sguardo sull’opera del newyorchese Mendoza si \u00e8 aperto in questi giorni in due location cittadine: il cortile di Palazzo Reale e l’ex lanificio di piazza De Nicola dove sono ospitate, rispettivamente la casa di Rosa Parks (ricostruita) e la mostra “Almost Home”.
\nL’esposizione, organizzata da Luigi Solita Galleria Contemporanea, a cura di Maria Chiara Valacchi mette in luce la particolare tecnica con la quale l’artista rappresenta il concetto di spazio che passa da una pratica di demolizione a una di riedificazione mutandone drasticamente i significati. I soggetti come gi\u00e0 accennato sono le case, edifici che trasla sulla tela sui quali interviene con colori dalle sfumature terrose, scritte, dripping e figure umane che ne interrompono le prospettive. Su questi soggetti e tematiche Mendoza lavora quasi con ossessione da anni scavando e portando alla luce tutti i suoi significati: casa come metafora del nucleo familiare, origine delle complesse derive della personalit\u00e0 dell\u2019uomo; casa come punto di partenza dal quale si fugge e punto di ritorno per riappropriarsi delle proprie origini.
\nLa mostra site specific \u201cAlmost Home\u201d \u00e8 concepita per la nuova sede della Galleria Contemporanea, (inaugurata nell’occasione) l’ex lanificio, location fino a poco tempo fa abbandonata, dalle caratteristiche architettoniche interne di memoria industriale. Qui l’artista presenta per la prima volta un importante gruppo di dipinti modulati a parete su altrettante quinte di carte da parati vintage (recuperate nel territorio napoletano) arrivando a concepire un ambiente dal sapore domestico. La carta da parati diventa dunque il simbolo di un nuovo involucro nel quale Mendoza compie la ricostruzione di un paesaggio privato in un luogo che rifugge dai parametri confortevoli di una casa. Una frizione tra interni e soggetti pittorici che restituiscono allo spettatore istanti di cruda vita comune.<\/p>\n
Nel cortile di Palazzo Reale, grazie al supporto della Fondazione Morra Greco, \u00e8 esposto il lavoro pi\u00f9 massivo dell’artista: la ricostruzione della casa di Rosa Parks, luogo dove l\u2019attivista americana visse a Detroit da rifugiata, acquistata dall’artista nel 2016 prima della demolizione (smontata e poi ricostruita nel giardino della propria abitazione a Berlino) quale simbolo contemporaneo contro la segregazione razziale e definita da Mendoza: \u201cun dipinto tridimensionale, il cui significato \u00e8 generato in parte dall’atto di spostamento\u201d. Rosa Parks insieme a Luther King, \u00e8 diventata un\u2019icona della lotta per l\u2019integrazione degli americani di colore.<\/p>\n
L’installazione potr\u00e0 essere ammirata fino al 31 dicembre mentre la mostra rimarr\u00e0 aperta al pubblico sino al 15 ottobre con i seguenti orari: luned\u00ec – venerd\u00ec 9 – 18; sabato e domenica su appuntamento. Info e contatti: 081 3041919 -451358 info@spazionea.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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