{"id":57498,"date":"2020-10-07T10:00:21","date_gmt":"2020-10-07T08:00:21","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=57498"},"modified":"2020-10-06T21:24:42","modified_gmt":"2020-10-06T19:24:42","slug":"quellamore-non-corrisposto-per-la-sua-russia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/quellamore-non-corrisposto-per-la-sua-russia\/","title":{"rendered":"Quell’amore non corrisposto per la sua Russia…"},"content":{"rendered":"
Rovigo – Chagall \u00e8 a Palazzo Rovella che dedica al maestro una nuova esposizione monografica intitolata “Anche la mia Russia mi amer\u00e0”. Nato a Liosno, il 7 luglio 1887 in una famiglia di cultura e religione ebraica, figlio di un mercante di aringhe, Marc \u00e8 il maggiore di nove fratelli. E’ stato l’artista pi\u00f9 importante che la Bielorussia abbia avuto. Uomo umile e semplice dal carattere sognante tipico del pittore, ha sempre mantenuto quella capacit\u00e0 di unire, legate da quell’incessante fantasia fanciullesca, amore e poesia. Tratti inconfondibili che caratterizzano la sua arte. Un racconto che si basa soprattutto sull\u2019associazione emotiva piuttosto che sui fondamenti pittorici tradizionali dove l’immaginario pi\u00f9 intimo si fonde con quello onirico in un’esplosione di suggestioni. E.Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Rovigo – Chagall \u00e8 a Palazzo Rovella che dedica al maestro una nuova esposizione monografica intitolata “Anche la mia Russia mi amer\u00e0”. Nato a Liosno, il 7 luglio 1887 in una famiglia di cultura e religione ebraica, figlio di un mercante di aringhe, Marc \u00e8 il maggiore di nove fratelli. E’ stato l’artista pi\u00f9 importante […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":57502,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,417,64,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nA Rovigo sono oltre cento opere esposte, tra dipinti su tela e su carta, due straordinarie serie di incisioni e acqueforti e le venti tavole che illustrano la sua autobiografia Ma Vie<\/em> e Le anime morte di Gogol<\/em> , ritenuto il pi\u00f9 profondo sguardo sull\u2019anima russa della grande letteratura.
\nIl tema sul quale si \u00e8 concentrata la scelta della curatrice, Claudia Zevi, \u00e8 quello dell\u2019influenza che la cultura popolare russa ha avuto su tutta l\u2019opera di Chagall; da quando viveva nella Russia del primo ventennio del novecento, realistico e con uno sguardo ai tagli compositivi del cubismo fino alla fase pi\u00f9 onirica, durante l\u2019esilio, (a Parigi, in America e nel sud della Francia) quando soggetti come animali, case, villaggi e fiori, memoria del suo passato, continueranno ad accompagnarlo nei ricordi rielaborati in una sorta di realismo poetico.
\nUn\u2019iconografia fatta di religiosit\u00e0 stratificata nelle icone e nelle vignette popolari, i “lubki”, i cui personaggi come il gallo, le capre e le vacche che popolavano la quotidianit\u00e0 dei villaggi russi, si ritroveranno anche nelle opere tarde di Chagall.
\nElementi che l’artista attinge dalla tradizione della favola russa, nella struttura espressiva, e dal mondo ebraico e cristiano ortodosso, nella cifra intellettuale e spirituale. Nelle sue opere i ricordi diventano \u201cpresenze\u201d, popolando i suoi dipinti, comparendo anche l\u00e0 dove non te li aspetti.
\nUna rielaborazione ricca di immagini che rivela quegli inconfondibili stile e linguaggio capaci di comunicare nel tempo, sopravvivendo, alle avanguardie tradizionali del \u2018900 e ai cambiamenti politici e sociali.
\nLa Russia per Chagall ha sempre rappresentato il luogo delle radici, della memoria di un amore che l’artista avverte deluso. \u201cAnche la mia Russia mi amer\u00e0\u201d, cos\u00ec, con queste parole concludeva \u201cMa Vie<\/em>\u201d, l\u2019autobiografia illustrata che, il trentaquattrenne Chagall, pubblic\u00f2 a Berlino all\u2019inizio dell\u2019esilio, consapevole che la separazione dalla terra natia sarebbe stata definitiva.
\nIl maestro dopo aver tanto amato, sognato e sofferto, morir\u00e0, all’et\u00e0 di 97 anni, a Saint Paul de Vence il 28 marzo del 1985.
\nLa mostra,che raccoglie opere provenienti oltre che dagli eredi dell\u2019artista, da Gallerie e dai Musei di Mosca, Parigi, Madrid e Zurigo anche da importanti e storiche collezioni private, \u00e8 accompagnata da un ricco catalogo con saggi di Maria Chiara Pesenti, Giulio Busi, Michel Draguet e Claudia Zevi. L’esposizione sar\u00e0 visitabile fino al\u00a0 prossimo 17 gennaio nei seguenti orari: da luned\u00ec a venerd\u00ec 9-19; sabato, domenica e festivi 9-20.<\/p>\n