{"id":58067,"date":"2020-11-20T09:00:33","date_gmt":"2020-11-20T08:00:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=58067"},"modified":"2020-11-19T12:24:16","modified_gmt":"2020-11-19T11:24:16","slug":"la-magia-del-mondo-fluttuante-terza-parte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-magia-del-mondo-fluttuante-terza-parte\/","title":{"rendered":"La magia del mondo fluttuante \u2013 terza parte"},"content":{"rendered":"
Le stanze, in Giappone, com\u2019\u00e8 noto, si misurano in Tatami. La Stanza dei Poeti misura quattro tatami e mezzo. Ricordo che questa grandezza corrisponde alla classica dimensione riservata agli ambienti per la cerimonia del t\u00e8.<\/p>\n
E\u2019 una sala appartata, intima, sembra l\u2019interno dello scafo di una nave. Legno avvolgente, vuoto che lascia spazio.<\/p>\n
Il luogo migliore per mettersi in ascolto del proprio respiro.<\/p>\n
La stanza \u00e8 la dimora della creativit\u00e0, infatti \u00e8 dedicata alla recitazione della poesia, attivit\u00e0 molto diffusa nelle famiglie appartenenti a tutti i livelli sociali del Giappone nel XVII secolo.<\/p>\n
La signora che ci far\u00e0 da guida arriva in bicicletta, tutta trafelata e inzuppata di pioggia, con l\u2019impermeabile e la borsa nel cestino, quasi fosse una Jessica Fletcher nipponica. Avr\u00e0 pi\u00f9 di settant\u2019anni ma \u00e8 vispa e simpatica. Sar\u00e0 lei a condurci alla scoperta di una delle abitazioni pi\u00f9 sensazionali che io abbia mai visto: la casa Nijo-Jinya.<\/p>\n
Siamo nell\u2019affascinante e oscura residenza appartenuta alla famiglia Ogawa fin dal 1600.\u00a0Si tratta dell\u2019abitazione di un\u2019antichissima stirpe di samurai poi diventati commercianti e farmacisti, utilizzata in passato per ospitare illustri personaggi, spesso forestieri, poich\u00e9 si trova molto vicina al castello di Kyoto, residenza dell\u2019imperatore del Giappone nel periodo Edo.<\/p>\n
Dall\u2019esterno si presenta come un\u2019insospettabile casetta di legno e tegole scure, nascosta nel groviglio di vicoli della parte pi\u00f9 antica della citt\u00e0. All\u2019interno rivela invece un labirinto di sorprese: botole, nascondigli, strutture di difesa, sistemi antincendio, passaggi segreti, fessure per spiare gli ospiti senza essere visti.<\/p>\n
Sembra l\u2019ambientazione perfetta per un film di spionaggio con James Bond\u00a0come protagonista, invece siamo in pieno \u2018600, quando tra queste mura di legno, giardini e stanze da t\u00e8 si tessevano le sorti dell\u2019impero, si tramava contro il regno e si combinavano i grandi affari delle famiglie di commercianti.<\/p>\n
La Fletcher continua a spiegare vorticosamente in un inglese spedito, snocciolando date ed eventi salienti della storia di questo popolo. E\u2019 felice nel vederci cos\u00ec interessati, esprime gioia nella sua esposizione come quelle rare professoresse che ce la mettono tutta per farti amare la loro materia.<\/p>\n
Ad un certo punto entra in un ambiente poco illuminato e smette di parlare. Noi la seguiamo varcando la soglia di quell\u2019ennesima stanza ma non troviamo nessuno al suo interno. Esaminiamo con cura le pareti e sembra non esserci altra apertura all\u2019infuori della porta dalla quale siamo entrati. Dove pu\u00f2 essere finita? La suspense dura diversi minuti. Poi udiamo un rumore sordo e la vediamo sbucare da dietro un pannello dipinto. Ride di gusto. Noi la guardiamo increduli ma abbiamo afferrato il concetto: si tratta di un altro trucco. Questi Ogawa erano geniali. Avrebbero fatto fessi tutti gli europei e non solo.<\/p>\n
Sul pannello dalla quale \u00e8 comparsa la signora \u00e8 dipinto un enorme Enso: un cerchio vuoto tracciato con un sol colpo di pennello. Nero su fondo bianco. E\u2019 il simbolo supremo dell’illuminazione zen.<\/p>\n
Nella sua apparente semplicit\u00e0 rappresenta l\u2019incedere cosmico del vuoto e dell’infinito, del visibile e dell’invisibile, l’eterno ritorno dei giorni e delle stagioni. Il suo tratto rivela la qualit\u00e0 del maestro, perch\u00e9 non \u00e8 possibile tracciarlo con sicurezza e fluidit\u00e0 se non si possiede la calma e l’energia dell’illuminazione. La scritta a sinistra recita: “comprendere il cerchio significa capire l’universo”.<\/p>\n
Disegno e calligrafia nella pittura giapponese sono un tutt’uno: il grande pittore \u00e8 anche esperto calligrafo e maestro di meditazione. Quest\u2019arte si chiama shod\u014d, la via della scrittura. Rapidit\u00e0, sintesi e naturalezza sono qualit\u00e0 ideali del segno che, anche se tracciato dopo una lunga riflessione, risulta leggero come una brezza primaverile. Con poco si pu\u00f2 dire molto, e spesso con molto si dice poco.<\/p>\n
La signora Fletcher mi porge gli strumenti e mi chiede se voglio provare a dipingere un enso. Non me lo faccio ripetere due volte.
\nAfferro la carta di riso e il nang\u014d, il pennello di capra a setole morbide. Un tratto scuro, deciso. Il colore si spande lentamente con movimento circolare. In questo istante il cosmo \u00e8 tutto dentro di me. Il bianco emerge al centro del foglio: orgasmo di luce. Il pennello danza in tondo e risucchia le vibrazioni contrarie, lasciando la mia energia libera di fluire. Si pu\u00f2 anche chiamare armonia, se si vuole.<\/p>\n
Ora si spalanca la bellezza: cerchio si \u00e8 chiuso. Specchio, luna, punto zero, gravit\u00e0. Non ci sono regole formali, si pu\u00f2 imparare a qualsiasi et\u00e0. Ogni essere \u00e8 soggetto a lento cambiamento.<\/p>\n
Il suggerimento della nostra guida \u00e8 \u00abnon lasciare che gli altri ti riempiano la testa: scopri da te il tuo significato.<\/em>\u00bb<\/p>\n Prima di lasciarci e scappare via con la sua bicicletta, nel portico della casa, davanti a una miriade di vasetti fioriti disposti con l\u2019eleganza dell\u2019antica arte Ikebana, la signora ci regala un\u2019ultima perla di saggezza.<\/p>\n \u00abUn giorno un’immensa folla di persone si radun\u00f2 per ascoltare gli insegnamenti del saggio Shakyamuni, il Buddha. Il Buddha, per tutto il tempo, non disse una parola. Tenne semplicemente in mano un fiore<\/em>\u00bb.<\/p>\n La Fletcher sorride e ci saluta con lo sguardo materno di chi ha seminato un grande insegnamento, sapendo che non potr\u00e0 mai vedere il raccolto.<\/p>\n Ivo Stelluti, il Viaggiator Curioso,<\/em> Le stanze, in Giappone, com\u2019\u00e8 noto, si misurano in Tatami. La Stanza dei Poeti misura quattro tatami e mezzo. Ricordo che questa grandezza corrisponde alla classica dimensione riservata agli ambienti per la cerimonia del t\u00e8. E\u2019 una sala appartata, intima, sembra l\u2019interno dello scafo di una nave. Legno avvolgente, vuoto che lascia spazio. Il luogo […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":58085,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[778],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nKyoto, Giappone, 30 aprile 2019.<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"