{"id":58274,"date":"2020-12-10T10:55:02","date_gmt":"2020-12-10T09:55:02","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=58274"},"modified":"2020-12-10T10:55:02","modified_gmt":"2020-12-10T09:55:02","slug":"il-virus-cambia-la-fruizione-dellarte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-virus-cambia-la-fruizione-dellarte\/","title":{"rendered":"Il virus cambia la fruizione dell’arte"},"content":{"rendered":"
Busto A. – Come ha reagito il mondo dell’arte, come hanno affrontato e tutt’ora combattono spazi espositivi, gallerie e musei il lockdown? Quasi tutti sono ricorsi al web, per tenere viva l’attenzione sugli artisti e sulle proprie sedi “confezionando” mostre virtuali con tanto di visite guidate. Qualcuno ha riproposto collezioni permanenti altri , per dimostrare di esistere, sono ricorsi a pubblicazioni di video o postato sui social semplici immagini. Ma questa chiusura forzata quali disagi e quali danni ha causato, tra programmazioni slittate, mostre annullate e introiti saltati in particolare alle piccole realt\u00e0 espositive private? Lo abbiamo chiesto a Cristina Moregola dell’omonima galleria di via Costa.<\/p>\n
“Indubbiamente gli spazi espositivi hanno vissuto dall’inizio della pandemia e tutt’ora vivono uno stato di sofferenza. Tutto \u00e8 cambiato. La programmazione ha subito importanti modifiche e molte mostre sono state annullate, altre aperte e subito chiuse. Come nel caso della personale di Giulia Napoleone che ho inaugurato lo scorso mese di febbraio e chiuso, con l’ordinanza ministeriale, dopo una settimana per poi riaprire a maggio e terminare a luglio. Quindi una mostra che avrebbe dovuto durare due mesi, in realt\u00e0 \u00e8 rimasta in calendario sei, causando un rallentamento nella programmazione della galleria con una ricaduta sia a livello economico sia sul piano culturale. Diciamo che il sistema dell’arte per\u00f2 ha saputo rispondere prontamente a questa chiusura forzata. Molte realt\u00e0 culturali hanno attivato modalit\u00e0 online di fruizione dell’arte. Credo che questa procedura d’ora in poi si affiancher\u00e0 alla normale attivit\u00e0 degli spazi espositivi. Diciamo che questo \u00e8 stato, ed \u00e8 tuttora, un periodo di cambiamento, di sperimentazione e di approfondimento, un momento in cui abbiamo necessariamente dovuto affrontare una situazione di adattamento e trasformazione che ci porter\u00e0 a orientarci in modo diverso in un mondo che \u00e8 diventato molto pi\u00f9 fragile”.<\/p>\n
Vi sentite abbandonati dalle istituzioni? Come tante categorie lavorative anche per la vostra avrebbero potuto fare di pi\u00f9 soprattutto in considerazione alle tante spese sostenute ad esempio per gli adeguamenti degli ambienti, alla perdita di introiti?<\/p>\n
“Difficile dire se le istituzioni avrebbero dovuto o potuto sostenere e fare di pi\u00f9 anche perch\u00e8 non dobbiamo dimenticare che le decisioni relative alle chiusure sono state motivate dalla salvaguardia della salute pubblica. E’ anche vero che spazi espositivi e musei non sono luoghi di assembramento. Tenere aperto, seppure in questo momento cos\u00ec difficile e drammatico, potrebbe essere un segnale importante. L’arte e la cultura vanno sostenute perch\u00e8 a loro volta sostengono e aiutano la collettivit\u00e0 contribuendo alla crescita delle persone e della societ\u00e0”.<\/p>\n
Come vede il futuro, la ripresa sar\u00e0 difficile? La bellezza, intesa come arte, ha diversi poteri: potrebbe fare qualche miracolo?<\/p>\n
“Purtroppo il futuro \u00e8 molto incerto. Viviamo un momento in cui \u00e8 in atto un cambiamento epocale ed \u00e8 quindi difficile prevedere come saranno i prossimi mesi. Credo che sia indispensabile, oggi ancor pi\u00f9 che in passato, progettare mettendo al centro della propria ricerca il benessere fisico e spirituale della persona”.<\/p>\n
Probabilmente il futuro vedr\u00e0 tecnologia e arte viaggiare sullo stesso binario. Con un colpo di click, ormai siamo abituati, si va ovunque in qualsiasi momento. Ma ricordiamoci che \u00e8 insostituibile e impagabile la visione diretta delle opere. L’arte ha suo un profumo particolare e unico pertanto, quando la vita riprender\u00e0 il suo corso, torniamo ad entrare nelle gallerie e nei musei…<\/p>\n
E. Farioli<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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