{"id":58709,"date":"2021-01-22T08:00:31","date_gmt":"2021-01-22T07:00:31","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=58709"},"modified":"2021-01-25T11:34:29","modified_gmt":"2021-01-25T10:34:29","slug":"appuntamenti-dal-22-gennaio-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-22-gennaio-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 22 gennaio 2021"},"content":{"rendered":"
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A causa dell\u2019emergenza sanitaria Covid-19, le mostre sono sospese. Verificare sempre le zone, le aperture e gli orari.<\/p>\n
Milano – “The Weather was Mild on the Day of my Departure” \u00e8 il titolo della mostra di Paolo Parisi\u00a0 allestita nelle sale della Building. Il progetto \u00e8 costituito da quattro nuovi cicli di opere che riflettono sulla pratica della pittura e che rappresentano gli ultimi tre anni dell’intensa ricerca dell’artista. Alle opere del 2018-2020 si aggiungono quattro sculture e un video del 2013 che condividono la stessa riflessione allargata sull’oggetto quadro e sulla relazione di quest’ultimo con il contenitore in cui si inserisce. L’esplorazione dei temi dell\u2019eredit\u00e0 del Modernismo e della pittura monocroma e soprattutto del viaggio, fisico e mentale, inteso come scoperta e condivisione del mondo con \u201cl’altro diverso da s\u00e9\u201d, legano tutte le opere. L’esposizione, negli spazi di Via Monte di Piet\u00e0 e a cura di Lorenzo Bruni, \u00e8 programmata fino al 6 marzo.<\/p>\n
Piacenza- Prorogata fino al 28 febbraio l’esposizione dell\u2019installazione che Mimmo Paladino ha appositamente creato per piazza Cavalli e che dialoga con le statue equestri di Alessandro e Ranuccio I Farnese, capolavoro indiscusso della statuaria barocca e uno dei simboli della citt\u00e0, realizzate tra il 1612 e il 1628 da Francesco Mochi da Montevarchi (1580-1654). L\u2019opera di\u00a0 Paladino si compone di 18 sculture in vetroresina, poste su una base quadrangolare di dodici metri. Il soggetto dell\u2019opera utilizza l\u2019icona tipicamente paladiniana di un cavallo ridisegnato a partire da un modello funerario di origine etrusca, che si arricchisce di risonanze omeriche, rurali, cortesi e militari. La volont\u00e0 dell’artista \u00e8 quella di interloquire con i monumenti farnesiani che danno il nome alla piazza, opponendo al fasto delle sculture del Mochi il rigore delle forme stilizzate di Paladino.<\/p>\n
Torino – “Carousel” \u00e8 la mostra organizzata da Camera-Centro per la Fotografia dedicata all’eclettica carriera di Paolo Ventura, uno degli artisti pi\u00f9 riconosciuti e apprezzati in Italia e all\u2019estero. Sin dalle sue prime opere, l\u2019artista milanese ha saputo unire la sua grande capacit\u00e0 manuale a una visione poetica del mondo, costruendo scenografie all\u2019interno delle quali prendono vita brevi storie fiabesche e surreali, immortalate poi dalla macchina fotografica. La mostra presenta alcune delle opere pi\u00f9 suggestive realizzate negli ultimi quindici anni provenienti da diverse collezioni e dallo studio dell\u2019artista. Il percorso espositivo \u00e8 un\u2019assoluta commistione di linguaggi che comprende disegni, modellini, scenografie, maschere di cartapesta e costumi teatrali. Sino 14 febbrario orari: 11-19; gioved\u00ec 11-21. Marted\u00ec chiuso<\/p>\n
Rivoli (TO) – Al Castello Museo d\u2019Arte Contemporanea \u00e8 ospitata \u201cLe Chef-d\u2019oeuvre inconnu\u201d titolo della personale dedicata a Giulio Paolini in occasione del suo ottantesimo compleanno. La mostra prende le mosse da “Disegno geometrico” del 1960, una tra le opere pi\u00f9 rappresentative e importanti della storia dell\u2019arte contemporanea, definito dallo stesso artista come il suo \u201cprimo (e ultimo quadro)\u201d. Il percorso racconta oltre sessant\u2019anni di produzione artistica, con opere rare, custodite da Paolini e nuovi lavori appositamente realizzati per l’occasione. Il titolo della mostra, ispirato al celebre racconto di Honor\u00e9 de Balzac, \u00e8 anche quello della grande installazione che accoglie i visitatori. La mostra \u00e8 in calendario sino al 31 gennaio. Orari: gioved\u00ec 10-17; venerd\u00ec’,sabato e domenica 10-19.<\/p>\n
Cuneo – ” E luce fu. Giacomo Balla, Lucio Fontana, Olafur Eliasson, Renato Leotta” \u00e8 la mostra ospitata nelle sale del Complesso Monumentale di San Francesco in via Santa Maria.L’esposizione raccoglie quattro importanti opere in cui \u00e8 protagonista la luce, realizzate da altrettanti artisti, lavori appartenenti alle Collezioni del Castello di Rivoli. La mostra prosegue cos\u00ec la collaborazione tra i due Enti avviata lo scorso anno e nata con l’itento di promuovere nel territorio cuneese la conoscenza dei lavori artistici del Museo. Le opere degli artisti in mostra sono installate in relazione con gli spazi della Chiesa dove, al centro della navata, i visitatori sono accolti da “Feu d\u2019artifice” (Fuoco d\u2019artificio) storica opera realizzata da Giacomo Balla nel 1917, durante gli anni di adesione al Futurismo. Protagonisti i volumi geometrici che si illuminano in relazione con la musica di Igor Stravinskij. “Ambiente spaziale” (1967, di Lucio Fontana offre agli spettatori un\u2019esperienza totale dello spazio, psicologica e fisica, nella quale ciascuno \u00e8 a tu per tu con se stesso. L\u2019abside \u00e8 animata da “The sun has no money”, 2008, di Olafur Eliasson con giochi di luci e ombre che evocano geometrie celesti, producendo l\u2019esperienza di uno spazio condiviso. Il percorso della mostra si conclude con “Sole” di Renato Leotta (2019-2020), installazione realizzata con fari di automobili dismesse che illuminano specifici dettagli dell\u2019architettura e delle decorazioni della Chiesa. Fino al 14 febbraio.Orari: da marted\u00ec a sabato 15.30-18.30; domenica 10.30-18.30.<\/p>\n
Milano – Con “Prologue: Diatoms in the Multiverse”, dell’artista Ludovico Bomben, ha preso il via, alla Galleria d\u2019Arte il Vicolo di via Pietro Maroncelli, il primo dei sei appuntamenti di “Rewild”, un progetto sociale e artistico dedicato ai temi del cambiameno climatico. Nel corso di un anno, verr\u00e0 raccontata una storia suddivisa in capitoli attraverso installazioni artistiche di singoli e gruppi di artisti chiamati ogni volta a creare una propria sintesi estetica in uno scambio fluido e immersivo fra composizione figurativa, plastica e digital art. Gli eventi saranno fruibili anche attraverso una piattaforma virtuale www.thecuratorsmilan.com. Il focus narrativo di Ludovico Bomben si ispira alle diatomee, organismi unicellulari unici, fitoplancton alla base della catena alimentare della fauna marina che, come le piante, assorbono anidride carbonica e restiruiscono ossigeno ripulendo l\u2019aria del 50% . La loro sopravvivenza \u00e8 minacciata dall\u2019acidificazione e dal surriscaldamento degli oceani. In motra \u00e8 esposta “Dardo”, una scultura in ferro che rappresenta una freccia tesa in equilibrio che punta verso l\u2019ologramma di una Diatomea, rivelandone la fragile microscopica presenza nonch\u00e8 la fondamentale importanza. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 13 febbraio con i seguenti orari: da marted\u00ec a domenica ore 11 – 19 30.<\/p>\n
Milano – La caratterizza un linguaggio alternativo, un sistema di segni artificiali che descrivere una nuova e personale comunicazione. Inconfondibile la ricerca di Dadamaino, grande artista milanese, attiva dagli anni \u201950 sino al 2000, alla quale l’Associazione Culturale Renzo Cortina ha dedicato la retrospettiva intitolata “Un segno Metalinguistico”. Dopo i giovanili cimenti informali \u00e9 l’amiciza e la frequentazione con maestri come Piero Manzoni e successivamente Lucio Fontana che danno l’avvio a una nuova ricerca fondata sullo studio e sull’interpretazione del segno. Fin dagli anni Cinquanta ha operato intorno ai temi della visione, della percezione del colore, dell\u2019immaterialit\u00e0 connessa a una nuova nozione di tempo e di spazio, del segno inteso come calligramma di un alfabeto inventato. La mostra, allestita nella sede di via Via Mac Mahon, a cura di Luca Pietro Nicoletti, \u00e8 visibile online fino al 23 gennaio. Se le regole lo consentiranno potr\u00e0 essere visitabile, solo su appuntamento, nei seguenti orari: marted\u00ec a sabato 10-12.30 e 16.30-19.30.<\/p>\n
Milano – “Sul Margine” \u00e8 il titolo della collettiva allestita alla galleria A arte Invernizzi. In mostra le opere degli artisti con i quali lo spazio espositivo collabora. Il percorso espositivo si snoda attraverso tecniche e linguaggi differenti: dai collages, alle opere su carta, progetti e piccole sculture realizzati tra il 1948 e il 2020. Tra le opere che si possono ammirare a quelle di: Rodolfo Aric\u00f2, Gianni Asdrubali, Francesco Candeloro, Nicola Carrino, Alan Charlton, Carlo Ciussi, Gianni Colombo, Dadamaino, Philippe Decrauzat, Riccardo De Marchi, Piero Dorazio, Lesley Foxcroft, Igino Legnaghi, Fran\u00e7ois Morellet, Mario Nigro,, Pino Pinelli, Bruno Querci, Ulrich R\u00fcckriem, Angelo Savelli, Salvatore Scarpitta, Nelio Sonego, Mauro Staccioli, Niele Toroni, David Tremlett, G\u00fcnter Umberg, Grazia Varisco, Elisabeth Vary, Michel Verjux e Rudi Wach . La mostra \u00e8 in programma fino all’11 Febbraio (con i seuenti orari: da luned\u00ec a venerd\u00ec 10-13 \/ 15-19: sabato su appuntamento T. 02 29402855).<\/p>\n
Firenze – Risplende di luce Palazzo Strozzi dove brilla, nel cortile, “We Rise by Lifting Others (Ci eleviamo sollevando gli altri), la grande installazione di Marinella Senatore. L’artista \u00e8 stata invitata a proporre una nuova riflessione sull\u2019idea di comunit\u00e0, vicinanza e relazione in un\u2019epoca in cui il concetto di distanziamento sociale sta condizionando la vita quotidiana di tutte le persone. L’opera, collocata dallo scorso dicembre, \u00e8 ispirata alle luminarie della tradizione popolare dell\u2019Italia meridionale e da un programma di workshop partecipativi, appositamente creati dall\u2019artista per la dimensione online e incentrati sull\u2019idea di attivazione sociale e di costruzione di comunit\u00e0 attraverso la pratica performativa. L’evento rimarr\u00e0 in calendario sio al 7 febbraio. L’installazione potr\u00e0 essere ammirata dalle 9 alle 20.<\/p>\n
\nMendrisio \u2013 \u201cI disegni giovanili di Le Corbusier. 1902-1916\u201d, \u00e8 il titolo della mostra allestita al Teatro dell\u2019architettura. Charles-\u00c9douard Jeanneret, noto con lo pseudonimo di Le Corbusier, \u00e8 stato uno dei maggiori esponenti del movimento moderno in architettura. Alcune sue opere, con i numerosi scritti teorici, rappresentano i cardini dell\u2019evoluzione dell\u2019architettura nel corso del Novecento. Le Corbusier \u00e8 stato anche urbanista, pittore e designer. In mostra sono esposti pi\u00f9 di ottanta disegni originali inediti provenienti da collezioni private e pubbliche svizzere, e riproduzioni arrivate dalla Fondation Le Corbusier di Parigi. L\u2019esposizione, organizzata in occasione della pubblicazione del primo volume del \u201cCatalogue raisonn\u00e9 des dessins de Le Corbusier\u201d, curato da Dani\u00e8le Pauly, \u00e8 accompagana dalla rassegna \u201cLiving LeCorbusier\u201d realizzata in collaborazione con Milano Design Film Festival. Si tratta di una selezione di filmati sulla vita e le opere dell\u2019architetto proiettati nella Galleria al secondo piano del Teatro. (Fino al 24 gennaio).<\/p>\n
Lugano \u2013 Il Porticato della Biblioteca Salita dei Frati ospita un\u2019esposizione dedicata a Renato Bruscaglia (1921-1999), artista tra i pi\u00f9 significativi interpreti dell\u2019incisione italiana nel secondo Novecento. La mostra \u00e8 incentrata sui libri e le cartelle d\u2019artista che costituiscono un aspetto ancora poco indagato della sua opera. La selezione \u00e8 arricchita dall\u2019acquaforte \u00abRiva nostrana\u00bb (1976), stampata per l\u2019occasione nell\u2019Atelier di Novazzano per i membri dall\u2019Associazione Amici dell\u2019Atelier Calcografico e dal manuale d\u2019incisione redatto nel 1988 da Bruscaglia, apprezzato insegnante di Calcografia, recentemente ripubblicato a cura della figlia Marta. In occasione del centenario della nascita dell\u2019artista, l\u2019Associazione ha inoltre realizzato una plaquette con testi di Alessandro Soldini e Renato Bruscaglia, impreziosita da due incisioni originali inedite. (Fino al 20 febbraio).<\/p>\n
Rancate (Mendrisio)- \u201cDentro i Palazzi \u2013 Uno sguardo sul collezionismo privato nella Lugano del Sette e Ottocento: le quadrerie Riva\u201d \u00e8 la mostra allestita alla Pinacoteca Zust. Un\u2019occasione per ammirare non solo dipinti e oggetti per lo pi\u00f9 celati al pubblico, ma anche per entrare nella storia del territorio ticinese. I Riva sono infatti uno dei pi\u00f9 antichi e illustri casati di Lugano che vantano una intricata rete di contatti con altre storiche famiglie. L\u2019intento \u00e8 quello di aggiungere un tassello alla vicenda ancora poco nota del collezionismo privato nelle terre dell\u2019attuale Cantone Ticino, dal tardo Seicento all\u2019Ottocento. In mostra sono dunque indagati sia il gusto sia le dinamiche relative alla circolazione e al consumo di opere d\u2019arte. Tra gli autori presenti, per il Settecento si segnalano Marco e Giuseppe Antonio Petrini, Carlo Francesco e Pietro Rusca. Per l\u2019Ottocento figurano opere di Giovanni Migliara, Giuseppe Reina, Francesco Hayez, Pietro Bagatti Valsecchi e dei Bisi. Fino al 28 febbraio.<\/p>\n
Varese \u2013 Alla Showcases Gallery, prorogata la mostra \u201cPolimodularit\u00e0 Fluorescenti” di Dario Zaffaroni. I quadri-scultura dell\u2019artista, collocate in ambito astratto geometrico, rappresentano forme in movimento in un unitario rapporto spazio \u2013 temporale. Dell\u2019artista, noto nel panorama contemporaneo sono esposte una trentina di opere. Zaffaroni, nella prima parte della sua lunga carriera ha lavorato con Dadamaino e successivamente ha frequentato altri artisti dell\u2019avanguardia milanese quali: Colombo, Calderara, Scaccabarozzi, Tornquist, Varisco. Le sue \u201cpolimodularit\u00e0 cromatiche\u201d, rigorose, geometriche, affiorano da fondi monocromi, prevalentemente neri o bianchi, e coinvolgendo lo spazio, fanno del colore un \u201cincipit\u201d, di luce e movimento, dove l\u2019intervento plastico si fonda sulle valenze cromatiche, creando una raffinata tessitura tra colore e forma.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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