{"id":59279,"date":"2021-02-01T11:32:42","date_gmt":"2021-02-01T10:32:42","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59279"},"modified":"2021-02-01T11:33:29","modified_gmt":"2021-02-01T10:33:29","slug":"gatti-a-venezia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/gatti-a-venezia\/","title":{"rendered":"Venezia e i gatti"},"content":{"rendered":"
Venezia<\/strong> – La leggenda narra che il gatto sia nato dallo starnuto di un leone annoverando in seguito nel suo albero genealogico antenati quali il Felis Sylvestris Catus di origini europea e il Felis Libyca di deducibile provenienza. Venezia e i gatti, storia, aneddoti, curiosit\u00e0 \u2013 Piero Pazzi, Edizioni Cats Museum Cattaro, pp.192. Euro 20<\/p>\n Riferimento per l\u2019acquisto. Venezia -Libreria dell\u2019Acqua Alta \u2013 Castello 5176. Tel. 041 \u2013 2960841<\/p>\n Mauro Bianchini<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Venezia – La leggenda narra che il gatto sia nato dallo starnuto di un leone annoverando in seguito nel suo albero genealogico antenati quali il Felis Sylvestris Catus di origini europea e il Felis Libyca di deducibile provenienza. Venerato nell\u2019antico Egitto al punto che, nel secolo passato, fu trovata a Sqqara una necropoli felina contenente […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":59282,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[13],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nVenerato nell\u2019antico Egitto al punto che, nel secolo passato, fu trovata a Sqqara<\/em><\/strong> una necropoli felina contenente oltre 40.000 mummie<\/em>.
\nPi\u00f9 prosaicamente per fenici e greci era considerato un eccellente cacciatore di roditori.
\nNel mondo romano, ai piedi della statua della Libert\u00e0, appariva la sagoma di un gatto.
\nAll\u2019estremo nord Freia, la dea scandinava dell\u2019amore scelse, come suo simbolo, il gatto.
\nSi potrebbe cos\u00ec procedere per pagine e pagine vagabondando dall\u2019Alsazia alla Danimarca passando per l\u2019Irlanda sino a dirigersi verso il Belgio, arrivando, come descritto ne \u201cVenezia e i gatti, storia, aneddoti, curiosit\u00e0<\/em>\u201d (Piero Pazzi, Edizioni Cats Museum Cattaro, pp. 192, Euro 20) alla gatta del Doge di Venezia Francesco Morosini regnante dal 1688 al 1694 e quando essa mor\u00ec dispose che venisse imbalsamata e conservata sotto teca trasparente nel sua palazzo a Santo Stefano.
\nNei primi anni del \u2018700 l\u2019antologia \u201cLagrime in morte di un gatto<\/em>\u201d annoverava liriche composte in italiano, latino e greco dai massimi letterati dell\u2019epoca.
\nL\u2019antica famiglia Menor dalla Gatta edificando, nel XV secolo, il loro palazzo dispose nella corte interna una vera da pozzo con un sedile marmoreo nel quale furono scolpiti gatti nell\u2019atto di catturare topi.
\nAlle soglie del \u2018500, nei pressi della chiesa di San Polo venne abbandonato un neonato.
\nLa cesta rovesciata dalla curiosit\u00e0 di un gatto dest\u00f2 l\u2019attenzione di un nobile di passaggio che impietosito adott\u00f2 il bambino al quale diede nome Antonio Gatto.
\nDestino volle che il trovatello percorresse la carriera ecclesiastica divenendo poi, nel 1563, parroco della stessa chiesa.
\nNon poteva mancare la raffigurazione del felino nella \u201cDucal Basilica<\/strong><\/em>\u201d, per l\u2019occasione posto in poco nobile condizione, ai piedi di Giuda.
\nProcedendo con passo celere, o forse meglio sarebbe con andatura felina, si arriva alla tradizione che vedeva, nel XVII secolo, la presenza del gatto nelle insegne delle farmacie, il tutto documentato dal Codice Gradenigo \u2013 Dolfin della Biblioteca Correr.
\nDalle insegne si arriva alle cartoline illustrate a loro volta conservate presso l\u2019Archivio Segreto Badoer di Venezia<\/strong><\/em> oggi propriet\u00e0 del Museo del Gatto di Cattaro.
\nA testimonianza dell\u2019amore riservato al nostro protagonista concorre l\u2019Associazione Gondolieri Amanti dei Gatti<\/strong><\/em>.
\nMa ai giorni nostri \u00e8 nella libreria dell\u2019Acqua Alta<\/strong><\/em> che gatti di ogni et\u00e0 e razza fanno compagnia ai visitatori mentre curiosano tra libri, volumi e stampe accatastati in affascinante disordine su scaffali, ripiani e all\u2019interno di alcune gondole, li poste in ideale attesa dell\u2019acqua alta.<\/p>\n