{"id":59392,"date":"2021-02-09T10:50:42","date_gmt":"2021-02-09T09:50:42","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59392"},"modified":"2021-02-11T11:21:43","modified_gmt":"2021-02-11T10:21:43","slug":"la-passione-di-giuseppe-bossi-rende-omaggio-a-raffaello","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-passione-di-giuseppe-bossi-rende-omaggio-a-raffaello\/","title":{"rendered":"La passione di Giuseppe Bossi rende omaggio a Raffaello"},"content":{"rendered":"
Busto A – “Capire come avviene il rapporto tra un grandissimo maestro del Rinascimento e un artista di epoca neoclassica \u00e8 lo scopo di questa mostra<\/em>“. Cos\u00ec esordisce Silvio Mara, curatore dell’esposizione \u201cGiuseppe Bossi e Raffaello – Opere dalle Collezioni civiche e private<\/strong>“, allestita nelle sale di Palazzo Marliani Cicogna che da marted\u00ec (9 febbraio) riapre al pubblico.<\/p>\n Del celebre artista bustocco si possono ammirare, oltre alle opere di propriet\u00e0 delle civiche raccolte raffiguranti scene tratte dalla mitologia sacra e profana, anche una serie di schizzi, dipinti e documenti d\u2019epoca, inediti bossiani provenienti da collezioni private e oggetti mai esposti prima d\u2019ora come la lettera scritta a Bossi da Antonio Canova. L’esposizione di palazzo Cicogna intende puntare i riflettori sui momenti biografici di Bossi che pi\u00f9 risentono dell\u2019influenza del maestro urbinate, in particolare soffermandosi sulla formazione artistica iniziale a Roma (dove conobbe Antonio Canova) e sulla rielaborazione matura di alcuni temi figurativi tratti dall’opera del “Divin pittore<\/strong>“.<\/p>\n La mostra, in calendario sino al 2 maggio, \u00e8 aperta al pubblico nei giorni di marted\u00ec, mercoled\u00ec e gioved\u00ec 14.30-18.00; venerd\u00ec 9.30- 13 \/14.30 \u2013 19.30.<\/p>\n E.Farioli<\/em><\/p>\n Giuseppe Bossi<\/strong> Frequent\u00f2 l\u2019Accademia di Brera (allievo di Andrea Appiani) per poco meno di un biennio e sul finire del 1795 decise di completare a Roma la sua formazione a diretto contatto con i capolavori d\u2019arte antica. Tornato a Milano nel 1801, divent\u00f2 segretario dell\u2019Accademia di Brera fino al 1807 dove con le sue riforme segn\u00f2 profondamente la vita dell’istituzione. Negli anni anni successivi, ritiratosi a vita privata ma con incombenze di rilievo pubblico, produsse una copia pittorica del Cenacolo di Leonardo e un volume molto apprezzato. Tent\u00f2 di avviare una Scuola speciale di pittura, che ebbe vita effimera, ma soprattutto accumul\u00f2 una superlativa collezione d\u2019arte (si ricorda almeno il Cristo morto di Mantegna) e una biblioteca ricchissima, entrambe disperse dopo la morte avvenuta nel 1815.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Busto A – “Capire come avviene il rapporto tra un grandissimo maestro del Rinascimento e un artista di epoca neoclassica \u00e8 lo scopo di questa mostra“. Cos\u00ec esordisce Silvio Mara, curatore dell’esposizione \u201cGiuseppe Bossi e Raffaello – Opere dalle Collezioni civiche e private“, allestita nelle sale di Palazzo Marliani Cicogna che da marted\u00ec (9 febbraio) […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":59460,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,37,417,64],"tags":[300],"yoast_head":"\n
\nLa mostra rappresenta il contributo bustocco all\u2019evento diffuso “Raffaello. Custodi del mito in Lombardia”, organizzato in occasione del cinquecentenario dalla morte del maestro urbinate, strettamente legata all’esposizione allestita al Castello Sforzesco di Milano e a quella organizzata a Brescia, al Museo di Santa Giulia.<\/p>\n
\nNato a Busto Arsizio nel 1777, ha sempre attirato l\u2019attenzione degli studiosi e dei collezionisti bustocchi, che fin da inizio Novecento hanno riconosciuto il pregio delle sue opere grafiche e pittoriche, salvandole dall\u2019oblio e dalla dispersione. Di famiglia agiata si form\u00f2 in scuole d\u2019eccellenza come il collegio San Bartolomeo dei padri Somaschi di Merate e il Collegio Reale di Monza.<\/p>\n