{"id":59415,"date":"2021-02-12T05:00:26","date_gmt":"2021-02-12T04:00:26","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59415"},"modified":"2021-02-12T11:58:27","modified_gmt":"2021-02-12T10:58:27","slug":"appuntamenti-dal-12-febbraio-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-12-febbraio-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 12 febbraio 2021"},"content":{"rendered":"
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Hanno riaperto alcuni spazi espositivi nelle Regioni diventate gialle altri potrebbero essere temporaneamente chiusi. Chiedete sempre conferma contattando le sedi.<\/p>\n
Gallarate – In occasione del centenario della nascita di Ottavio Missoni, stilista e artista\u00a0 il Museo MA*GA presenta il nuovo allestimento della \u201cSala Arazzi”a lui dedicata. La sezione, divenuta parte permanente della collezione, conserva una serie di grandi arazzi realizzati in patchwork di tessuto a maglia, allestiti in uno spazio immaginato dal figlio Luca Missoni e progettato da Angelo Jelmini, per sottolineare la valenza di queste particolari realizzazioni tessili che, a partire dagli anni Settanta, sono diventati esclusiva tecnica, per materia e colore, sia nel campo della moda sia in quello dell\u2019arte. Verr\u00e0 esposta una selezione di studi originali, da sempre disegnati con pennarelli colorati su carta a quadretti, realizzati per progettare le creazioni . Una scelta di tessuti in maglia alcuni dei quali gi\u00e0 esposti nel 1975 alla sua prima mostra alla Galleria Il Naviglio di Venezia. Una serie di dipinti policromi in acrilico su tavola creati in forma sperimentale nei primi anni \u201970. Parte dell\u2019allestimento presenta la luminosa carriera sportiva di Ottavio, dal 1947 atleta della Societ\u00e0 Ginnastica Gallaratese, culminata alle Olimpiadi di Londra del 1948 con la finale nei 400 metri ostacoli\u201d. Il Museo \u00e8 aperto al pubblico dal marted\u00ec al venerd\u00ec dalle 11 alle 16. Intanto proseguono, nelle altre sale anche le mostre “Marzia Migliora. Lo spettro di Malthuse” e “La fantasia \u00e8 un posto dove ci piove dentro. Dalle Lezioni Americane di Calvino alla collezione del MA*GA”. Consigliata la prenotazione telefonando allo 0331.706011 (attivo durante gli orari di apertura del Museo).<\/p>\n
Busto Arsizio – \u201cGiuseppe Bossi e Raffaello \u2013 Opere dalle Collezioni civiche e private\u201d \u00e8 la mostra ospitata nelle sale di Palazzo Cicogna. L’esposizione, a cura di Silvio Mara, rappresenta il contributo bustocco all\u2019evento diffuso “Raffaello. Custodi del mito in Lombardia”, organizzato in occasione del cinquecentenario del maestro urbinate, ed \u00e8 strettamente collegata all’esposizione allestita al Castello Sforzesco di Milano e a quella organizzata a Brescia al Museo di Santa Giulia. Oltre a disegni, dipinti e documenti sono esposte, per la prima volta, alcune preziosit\u00e0 come una lettera inviata a Bossi da Antonio Canova, conosciuto dall’intellettuale bustocco durante il soggiorno a Roma. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 2 maggio con i seguenti orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec e gioved\u00ec 14.30-18.30; venerd\u00ec 9.30- 13 \/14.30 \u2013 19.30.<\/p>\n
Busto A. – Un’altra esposizione allestita a Palazzo Marliani Cicogna, programmata nell\u2019ambito della rassegna \u201cUno spazio per l\u2019arte\u201d \u00e8 dedicata alla scultrice varesina Paola Ravasio. La mostra, intitolata “La voce del corpo\u201d, raccoglie una selezione di sculture dell’artista realizzate in differenti materiali come gesso, resina e bronzo ispirate alla figura che assume forme antropomorfe spesso contrapposte alla geometria. Affianca le sculture una serie di lavori grafici in bianco e nero. Altre opere della scultrice sono esposte nel loggiato della casa editrice De Piante (via Zappellini). La mostra continua fino al 12 marzo; orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec e gioved\u00ec 14.30-18; venerd\u00ec 9.30- 13 \/ 14.30 \u2013 19.30.<\/p>\n
Varese – “American Illusions” \u00e8 il titolo della tripersonale ospitata negli spazi della galleria Punto sull’Arte. L’esposizione si concentra, in particolare, sulla veduta urbana attraverso le voci di tre artisti che, con differenti tecniche, fanno riflettere sul potere persuasivo dell\u2019immagine, sul suo grado di veridicit\u00e0 e sulle trappole della percezione. In mostra le opere del francese Jean-Marc Amigues che costruisce le sue visioni con una verosimiglianza chirurgica per poi immergerle in una nebbia di velature che confondendo i contorni crea atmosfere noir mentre il ribaltamento della prospettiva apre ampie zone di vuoto con richiami all\u2019astratto. Invita invece a una sfida concettuale Claudio Filippini con le sue millimetriche vedute di dettagli pittorici che contraddicono l\u2019apparenza iperrealista comunicando vibrazioni sonore e suggestioni. Sulle vedute aeree, spogliate dalla presenza umana e di ogni dettaglio superfluo, si concentra la ricerca di Andrea Gnocchi che riducendo le architetture a contrappunti astratti di bianchi e di neri lascia dilagare cromatismi impossibili che enfatizzano il senso di irrealt\u00e0. Accompagna la mostra un catalogo bilingue con la riproduzione delle opere esposte e il testo della curatrice Alessandra Redaelli.\u00a0 Fino al 6 marzo. Orari: marted\u00ec – sabato: 10-13\/15-19. Per informazioni: 0332 320990 \/ info@puntosullarte.it.<\/p>\n
Varese – \u201c\u2026e quindi uscimmo a riveder le stelle- Dante nel presente tra Natura e Sociale\u201d \u00e8 la collettiva allestita in sala Veratti. L’esposizione, a cura di Fabrizia Buzio Negri, organizzata in occasione del settecentesimo anniversario della morte del sommo Poeta, vede coinvolti trenta artisti che si sono ispirati alle visioni legate alla Divina Commedia. Ognuno ha interpretato le proprie emozioni con differenti linguaggi, stili e tecniche, rispondendo allo stimolante tema della mostra con la scelta di vari passaggi delle tre Cantiche, calandosi in quel viaggio dell\u2019anima compiuto dall\u2019Alighieri. E’ possibile ammirare il percorso della collettiva anche attraverso un filmato realizzato da Guido Nicora sui versi dalla \u201cCommedia\u201d di Dante, il reading dell\u2019attrice Gloria Dusi e i testi del curatore tratti dal catalogo (https:\/\/youtu.be\/Tty6vUa2OM0). Fino al 28 febbraio; orari: mercoled\u00ec -gioved\u00ec-venerd\u00ec dalle 15 alle 17.<\/p>\n
Masnago – La mostra “Nel salotto del collezionista” con capolavori di Francesco Hayez, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Gaetano Previati, Giacomo Balla e Adolfo Wildt riapre al pubblico.L’esposizione, curata dallo storico dell’arte Sergio Rebora, \u00e8 un affresco dello spirito e dei valori di un\u2019epoca, un viaggio di scoperta della Varese di fine Otto e inizio Novecento, dove si fondono e si intrecciano crescita, arte e mecenatismo. Il percorso si snoda attraverso dipinti, sculture e oggetti d’arte decorativa e archeologici. A cavallo dei due secoli, esponenti della borghesia locale si affacciano al collezionismo con raccolte di grande pregio. Come ad esempio quella dei coniugi Bonazzola, poi destinata al comune di Varese, oppure la raccolta di Guido Rossi, imprenditore tessile originario di Gallarate, andata ad arricchire il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Fino al 2 maggio; orari di apertura: dal marted\u00ec al venerd\u00ec 9.30 \u2013 12.30\/14 alle 18.<\/p>\n
Saronno – Al Chiostro Arte Contemporanea, in viale Santuario, \u00e8 possibile visitare “Light, camera, action! Hollywood & Cinecitt\u00e0”, una selezione di oltre cento fotografie vintage del cinema dagli anni ’50 agli anni ’80. Immagini in bianco e nero delle pellicole hollywoodiane e romane, ispirate ai pi\u00f9 bei film d\u2019epoca, interpretati da celebri attori. Si tratta in particolare di ritratti, momenti salienti, scene corali, scatti del backstage di set cinematografici italiani e americani. Le stampe furono prodotte da diverse agenzie tra le quali Ansa in Italia e Century Fox di Los Angeles, immagini distribuite alle redazioni per promuovere le uscite su grande e piccolo schermo, consuetudine che anche la RAI attivava in occasione delle sue produzioni. Fino al 28 febbraio. Orari al pubblico: da marted\u00ec a sabato 10-12,30; su appuntamento, (T. 02\/9622717-338\/7720417) anche il pomeriggio e la domenica.<\/p>\n
Lecco – Riaprono le porte di Palazzo delle Paure dove \u00e8 ospitata la mostra “La Scapigliatura. Una generazione contro”. Ottanta le opere esposte, tra pitture e sculture, provenienti da musei pubblici e collezioni private, dei maggiori esponenti come Tranquillo Cremona, Daniele Ranzoni, Giuseppe Grandi e dei loro seguaci, per approfondire i molti aspetti di una nuova tendenza che nasce letteraria per esprimersi anche in altre discipline. Il percorso \u00e8 suddiviso in sezioni che indagano i diversi momenti e le differenti personalit\u00e0 che hanno caratterizzato la Scapigliatura offrendo un momento di riflessione sulle origini del movimento pittorico, con opere di Giovanni Carnovali detto il Piccio, di Federico Faruf\ufb01ni e degli altri \u201cesponenti\u201d del nuovo stile. Una sezione \u00e8 dedicata all\u2019importante eredit\u00e0 dell\u2019esperienza scapigliata, che apr\u00ec la strada alla ricerca dei futuri divisionisti, come ad esempio Giuseppe Pellizza da Volpedo e Giovanni Segantini. L\u2019esposizione sar\u00e0 visitabile fino al 2 maggio il mercoled\u00ec, 14-18; gioved\u00ec e venerd\u00ec, 10 -13\/14-18.<\/p>\n
Milano – La Leica Galerie di via Mengoni presenta la mostra “Ultra\u2013 Flowers” una collettiva che vede coinvolti i fotografi Pietro Baroni e Marco Casino, assieme allo scenografo Andrea Bottazzini. Curata da Denis Curti, critico ed esperto di collezionismo fotografico, l’esposizione si compone di 23 still life di fiori e piante dai colori inusuali, un mondo cromatico che solo alcuni animali (come gli insetti ad esempio) possono normalmente percepire. Gli artisti hanno infatti creato le proprie opere, utilizzando una luce multi-spettro, (come quelle in dotazione alla Polizia Scientifica per la rilevazione di tracce comunemente invisibili), filtri colorati, treppiede e tempi di esposizione di parecchi secondi. La collaborazione con lo scenografo Andrea Bottazzini ha permesso poi di creare composizioni e sezioni di fiori che ricordano la flora e gli erbari d\u2019immaginari pianeti lontani. La mostra rimarr\u00e0 in calendario sino al 13 marzo. Per informazioni o prenotazioni: https:\/\/www.eventbrite.it\/e\/biglietti-mostra-ultra-flowers-leica-galerie-milano-138284822627<\/p>\n
Milano – Twenty14 presenta, nelle sale di via Saffi, la prima mostra italiana dell\u2019artista tedesca Alina Maria Frieske intitolata “Abglanz”, che in tedesco significa riflesso. L’esposizione raccoglie una serie di collage in cui centinaia di frammenti presi da varie fotografie vengono assemblati in nuove immagini come fossero pezzi di diversi puzzle, mescolati e abbinati in un unico tableau. Si tratta di un corpus di lavori che ci rimanda al mondo digitale nella forma, ma nella pratica ammicca alla tradizione pittorica. Attraverso queste composizioni Alina tira le fila della nostra percezione su pi\u00f9 livelli, lasciando lo spettatore incerto sull\u2019oggetto del suo sguardo. I soggetti ai quali fa riferimento l’artista sono prevalentemente domestici e il materiale di base con cui sono costruiti proviene da immagini caricate su piattaforme di condivisione online e social network. Queste, combinate tra loro, si mimetizzano nella reciproca imitazione.\u00a0 La mostra \u00e8 integrata con un\u2019approfondimento digitale in partnership con la piattaforma Art Curator Grid. Fino al 31 marzo.<\/p>\n
Bologna – \u00c8 un incontro tra due delle pi\u00f9 raffinate civilt\u00e0 estetiche del Settecento italiano – la bolognese da una parte, la veneziana dall’altra, quello proposto dalla mostra”Le plaisir de vivre. Arte e moda” allestita al Museo d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini. Il progetto espositivo curato da Mark Gregory D’Apuzzo, Massimo Medica e Chiara Squarcina costituisce l’apice conclusivo delle celebrazioni che nel 2020 hanno accompagnato il centenario del Museo Davia Bargellini e l’omaggio al suo fondatore Francesco Malaguzzi Valeri che il 30 maggio 1920 lo inaugur\u00f2 all’interno del senatorio Palazzo Bargellini nel corso del suo incarico come Direttore della Pinacoteca di Bologna e Soprintendente alle Gallerie del capoluogo e della Romagna. Nelle sale\u00a0 si possono ammirare modelli di abbigliamento e accessori della moda sia femminile sia maschile (abiti, calzature, copricapi d’epoca), che rappresentano lo spirito frivolo e spensierato dei veneziani in fatto di moda nel XVIII secolo. Realizzati in tessuti impreziositi da ricami e merletti, questi manufatti documentano la straordinaria perizia degli artigiani del tempo nella creazione della lussuosa eleganza. La mostra si amplia online con una serie di 14 video-clip in cui figuranti in costume danno vita a una suggestiva rievocazione del Settecento attraverso momenti di racconto, danza e lettura. Scene di vita quotidiana con tanto di accessori d’epoca, accompagnate da spiegazioni di dipinti e curiosit\u00e0 sui numerosi passatempi dell’epoca. Fino al 12 settembre; orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec, gioved\u00ec 9\u2013 14; venerd\u00ec 10 \u2013 19. Prenotazione obbligatoria: tel. 051 236708 (dal marted\u00ec alla domenica h 10 – 14) \u2013 musarteanticascuole@comune.bologna.it.<\/p>\n
Bologna – “Morandi racconta. Tono e composizione nelle sue ultime nature morte” \u00e8 la mostra, a cura di Giusi Vecchi allestita al Museo intitolato all’artista dove prosegue Re-Collecting,\u00a0 ciclo che approfondisce temi legati alle collezioni, indagandone aspetti particolari e valorizzandone opere solitamente non visibili o non pi\u00f9 esposte da tempo. Dopo la rassegna dedicata ai Fiori, \u00e8 ora\u00a0 la volta di una nuova esposizione incentrata sulla natura morta, tema al quale Morandi ha maggiormente legato la sua fama. I 10 lavori in mostra appartengono tutti all\u2019ultima stagione della ricerca artistica morandiana, che va dal secondo dopoguerra agli anni Sessanta, caratterizzata da una cospicua produzione e da una ricchezza creativa, che fa registrare un numero altissimo di nature morte (quasi settecento) rispetto all\u2019esiguo numero di paesaggi (poco pi\u00f9 di cento).Questa fase matura della vicenda artistica morandiana vede affermarsi l\u2019idea di serie e di variante. Gli oggetti protagonisti dei dipinti del periodo, pur essendo sempre gli stessi (bottiglie, scatole, vasi) risultano per\u00f2 investiti da un\u2019atmosfera carica di una pi\u00f9 limpida tensione psicologica, rappresentati\u00a0 ora nella loro suggestiva monumentalit\u00e0 ora costretti in un’architettura in cui le forme si compenetrano e si rincalzano, serrandosi in blocchi compatti al centro della tela. Ed ancora, in altri suoi lavori vengono allineati o sfalsati di poco tra loro, quasi a scomparire l\u2019uno dietro l\u2019altro, colpiti da una luce che schiarisce la scena mentre la materia pittorica si alleggerisce sfumando nelle diverse gradazioni di bianchi e di grigi, sino a dissolversi come visibile negli ultimi\u00a0 lavori. Fino all’ 11 aprile.\u00a0 Orari di apertura: marted\u00ec, mercoled\u00ec, gioved\u00ec, venerd\u00ec: 14- 19.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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