{"id":59454,"date":"2021-02-09T20:00:54","date_gmt":"2021-02-09T19:00:54","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59454"},"modified":"2021-02-11T11:20:43","modified_gmt":"2021-02-11T10:20:43","slug":"lager-italiani","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lager-italiani\/","title":{"rendered":"Lager italiani"},"content":{"rendered":"
Il\u00a010 febbraio \u00e8 il Giorno<\/strong>\u00a0 del ricordo,<\/strong> solennit\u00e0 civile nazionale che si riferisce ai massacri delle foibe, 1943 -1945, e il conseguente esodo \u00a0Giuliano – Dalmata che si protrasse sino al 1956. La ricorrenza richiama una tragedia dalla complessit\u00e0 articolata che richiede, per giungere ad un adeguato approccio storico, conoscenza e studio di fonti diverse anche inusuali a volte inquinate da umori ideologici, La curiosit\u00e0 di chi vorrebbe saperne di pi\u00f9 credendo che ogni azione collettiva scellerata ha origini, deve scostarsi dalla narrazione puramente rievocativa e avventurarsi alla ricerca di testi inusuali quali le testimonianze di chi ha vissuto gli eventi in modo reietto. Fra le vicende marginali, ma non meno incisive per chi le ha vissute, costituenti antefatti precedenti l\u2019acme della tragedia vanno ricordati i campi di concentramento Italiani. In \u201cLager Italiani\u201d narrazione e testimonianza ne rammentano l\u2019esistenza e i motivi della loro realizzazione. Chi percorrendo amene contrade dell\u2019Umbria, Toscana, Marche, Liguria ed altre regioni italiane del Nord \u2013 Est d\u2019Italia immaginerebbe che alcuni dei paesaggi che sta ammirando comprendevano attrezzati campi di concentramento?<\/p>\n \u00c8 accaduto; a Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfiorito, Fraschette di Alatri e Arbe-Rab nell\u2019attuale Croazia. Dall\u2019esperienza dei \u201cCampi di raccolta\u201d realizzati in Libia gi\u00e0 a fine del primo decennio Fascista, sparsi per l\u2019Italia, per iniziativa del Ministero dell\u2019Interno i campi \u201caccoglievano\u201d, fino al 1943, Slavi deportati dalle zone contigue ai confini orientali d\u2019Italia e dalla Dalmazia. Gi\u00e0 dalla fine anni \u201920, ed in seguito tra il \u201925 ed il \u201930, si attuarono misure di trasferimento coattivo anche in territorio italiano ove usi, costumi e lingua si identificavano con \u201cl\u2019inferiorit\u00e0 e l\u2019arretratezza degli Slavi\u201d. Dal \u201940, nel clima della seconda guerra mondiale, iniziarono vere e proprie deportazioni di popolazione \u00a0\u00a0Sloveno-Croata con rimozione del corpo insegnante ed amministrativo sostituite da corrispondente immigrazione italiana. La deportazione non era dettata solo da necessit\u00e0 di guerra ed egemonia su territori impropriamente rivendicati ma dal profondo razzismo anti Slavo del \u201cfascismo di frontiera\u201d.<\/p>\n Mortificando affetti e sentimenti, migliaia di persone furono espropriate dei loro beni a favore degli immigrati Italiani, e internati in campi ove erano lasciati languire per fame in condizioni igieniche pessime. A centinaia perirono per \u201ccause naturali\u201d favorite dalla conduzione dei campi secondo le direttive, documentate, dei comandi militari. Con l\u2019armistizio dell\u20198 settembre 1943, gli internati dei campi dell\u2019Italia centrale subirono alterne vicende. Alcuni furono abbandonati dai militari. Degli internati, alcuni fuggirono, altri attesero con \u201cfiducia\u201d gli Alleati, ma subirono l\u2019internamento, fatale, in Germania ad opera delle truppe tedesche in ritirata. I comandi militari direttamente responsabili della costruzione e gestione dei campi aderendo al governo Badoglio si trovarono nell\u2019ambigua condizione di \u201ccolpevoli\u201d redenti. Ci\u00f2 spiega, solo in parte, il perch\u00e9 poco si sa sui campi di quelle zone e sui loro gestori. Realt\u00e0 storica elusa e alterate effettive responsabilit\u00e0 generano incredulit\u00e0 basata sulla domanda: \u201cCom\u2019\u00e8 possibile che per oltre sessanta anni se sia poco parlato?\u201d Stando alla bibliografia annessa si rivela un\u2019apprezzabile quantit\u00e0 di pubblicazioni che nei decenni passati non hanno avuto la risonanza dei pi\u00f9 importanti media. Varie le ipotesi possibili ma quella rispondente al vero forse rimarr\u00e0 prigioniera della ambiguit\u00e0 politica createsi nel biennio \u201943 \u2013\u201945 e protrattasi nel dopoguerra ed oltre. Una lettura penosa per chi cerca di conoscere. Utile compensazione del mancato insegnamento scolastico della storia degli ultimi cent\u2019anni.<\/p>\n Lager italiani <\/strong>\u2013 Pulizia etnica e campi di concentramento fascisti per civili jugoslavi 1941-1943 Alessandra Kersevan Pagg. 287 Aprile 2008 Edizioni NUTRIMENTI 18 Euro.<\/p>\n Mario Ferdeghini<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Il\u00a010 febbraio \u00e8 il Giorno\u00a0 del ricordo, solennit\u00e0 civile nazionale che si riferisce ai massacri delle foibe, 1943 -1945, e il conseguente esodo \u00a0Giuliano – Dalmata che si protrasse sino al 1956. La ricorrenza richiama una tragedia dalla complessit\u00e0 articolata che richiede, per giungere ad un adeguato approccio storico, conoscenza e studio di fonti diverse […]<\/p>\n","protected":false},"author":6,"featured_media":59458,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[13,414],"tags":[],"yoast_head":"\n