{"id":59478,"date":"2021-02-15T12:23:14","date_gmt":"2021-02-15T11:23:14","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59478"},"modified":"2021-02-15T12:55:01","modified_gmt":"2021-02-15T11:55:01","slug":"la-voce-del-corpo-di-paola-ravasio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/la-voce-del-corpo-di-paola-ravasio\/","title":{"rendered":"La “voce del corpo” di Paola Ravasio"},"content":{"rendered":"
“Ho iniziato affrontando la scultura per una mia necessit\u00e0 interiore, rappresentando la figura non accademica ma umana con alcuni tratti in comune con l’animale<\/em>“. A raccontarsi \u00e8 Paola Ravasio<\/strong>, artista varesina che in questi giorni \u00e8 ospite, con la personale “La voce del corpo<\/strong>“, nelle sale di Palazzo Cicogna<\/strong>.<\/p>\n Ravasio inizia il proprio percorso artistico nello studio dello scultore Pietro Scampini che frequenta per nove anni, del quale si pu\u00f2 ammirare, in piazza Vittorio Emanuele, una sua scultura in ferro intitolata \u201cOmbre\u201d alta 3 metri. L’opera scultorea dell’artista varesina celebra l’incontro dove le due forme si uniscono, si compenetrano creando rotture e unioni nelle quali la forza della materia organica prevale su quella geometrica, algida e misurata. Dice l’artista: “Noi siamo in parte questo ma, ci\u00f2 che ci caratterizza \u00e8 il nostro aspetto irrazionale, non prevedibile,\u00a0 la nostra follia”\u00a0 che diventa e d\u00e0 l’espressione all’opera”. La mostra rimarr\u00e0 aperta fino al 12 marzo nei seguenti orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec e gioved\u00ec 14.30-18;\u00a0 venerd\u00ec 9.30-13 \/ 14.30-19.30.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" “Ho iniziato affrontando la scultura per una mia necessit\u00e0 interiore, rappresentando la figura non accademica ma umana con alcuni tratti in comune con l’animale“. A raccontarsi \u00e8 Paola Ravasio, artista varesina che in questi giorni \u00e8 ospite, con la personale “La voce del corpo“, nelle sale di Palazzo Cicogna. Ravasio inizia il proprio percorso artistico […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":59494,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"video","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,37,64,17],"tags":[300],"yoast_head":"\n
\nOpere di forte impatto quelle della scultrice, realizzate con differenti materiali: gesso, vetroresina e bronzo attraverso le quali\u00a0 interpreta la figura umana colta nella sua esistenza, nel disagio dell’affrontare un mondo che, dice “non conosce, perch\u00e8 gi\u00e0 predisposto alla nostra nascita”. La fatica del vivere e del realizzarsi esplode nelle creazioni successive, quando si addentra nell’anatomia del corpo che approfondisce ed elabora interpretandola in un dialogo tra la parte irrazionale e quella razionale.
\nLe sculture sono per lo pi\u00f9 figure maschili, corpi virili, possenti, animati da energia vitale che Ravasio trasmette e scolpisce nella materia e che si traduce, – come sottolinea Daniela Croci Silvuni critico d’arte …”in un messaggio di vera speranza: l\u2019uomo possiede dentro di s\u00e9 tutte le risorse di cui necessita per superare le difficolt\u00e0 ed \u00e8 su queste risorse che deve imparare a far leva per trovare la forza, per combattere la sua personale battaglia\u201d.<\/p>\n
\nCos\u00ec nascono le sculture di Paola Ravasio. Forme che si intrecciano, snaturandosi in una massa muscolosa e a tratti “spigolosa” che assume una nuova identit\u00e0 antropomorfa. I corpi iniziano a parlare aprendo dialoghi con chi li osserva. Un dialogo nel quale sono i sensi a dar voci silenziose alle emozioni.
\nLa stessa forza e la tensione si ritrova nella potenza del segno negli schizzi e nei disegni in bianco e nero, che sulle pareti affiancano le opere scultoree.<\/p>\n