{"id":59553,"date":"2021-02-21T10:00:15","date_gmt":"2021-02-21T09:00:15","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=59553"},"modified":"2021-02-25T08:14:40","modified_gmt":"2021-02-25T07:14:40","slug":"ritratti-doro-e-dargento-tra-arte-e-devozione","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ritratti-doro-e-dargento-tra-arte-e-devozione\/","title":{"rendered":"Ritratti d’oro e d’argento tra arte e devozione"},"content":{"rendered":"
Torino – Arte e devozione si incontrano nella mostra “Ritratti d\u2019oro e d\u2019argento” ospitata nella Sala Atelier di Palazzo Madama. Una galleria di busti reliquiario, datati dal Trecento al primo Cinquecento, esemplari provenienti da tutte le diocesi del Piemonte, raffiguranti santi legati alle devozioni del territorio e alle titolazioni di alcune chiese locali, dalla Svizzera e dall\u2019Alta Savoia.<\/p>\n
I busti sono dei ritratti in oreficeria, solitamente in rame o in argento dorato,\u00a0 arricchiti da pietre preziose, vetri colorati e smalti, esemplari che si configurano come opere d\u2019arte e ricettacolo delle reliquie dei santi che rappresentano oggetti di venerazione dei fedeli.<\/p>\n
La mostra\u00a0 intende documentarne la ricchezza e le ragioni del successo di questa tipologia nel territorio. I busti e le teste di reliquiario sono presentati in ordine cronologico, dal pi\u00f9 antico, santa Felicola dell\u2019abbazia di Sainte-Marie d\u2019Aulps (Haute-Savoie), gotica, sorridente, che guarda alla scultura delle cattedrali, tra Parigi e la Francia settentrionale, negli anni del regno di Filippo il Bello, fino al busto ligneo (1500 circa) di santa Margherita del Mus\u00e9e d\u2019art et d\u2019histoire di Ginevra, improntato al nuovo realismo di radice fiamminga. Tra questi due estremi, scorre una galleria di volti, realizzati da artisti di estrazioni culturali diverse, che mostrano le tante sfaccettature interpretative: dal gotico, al tardogotico, al naturalismo della seconda met\u00e0 del Quattrocento.<\/p>\n
Interessanti anche le storie che accompagnano queste figure. Una vetrina accoglie il busto in argento di Giove (II-III sec- d. C.), capolavoro del Museo Archeologico Regionale di Aosta ritrovato in uno scavo al Piccolo san Bernardo che introduce il tema dei modelli che furono anche i busti in metallo di et\u00e0 romana, raffiguranti divinit\u00e0 olimpiche o imperatori, ai quali guardarono gli orafi medievali per realizzare i ritratti dei santi.<\/p>\n
La mostra si collega a una serie di esposizioni organizzate sui due versanti delle Alpi che con\u00a0 il titolo\u00a0 ” Artistes et artisans dans les \u00c9tats de Savoie au Moyen \u00c2ge. De l\u2019or au bout des doigts” si concentrano attorno al tema delle arti preziose nel ducato di Savoia nel Medioevo. Dal 27 marzo al 2 giugno, Palazzo Madama di Torino e il Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta approfondiranno\u00a0 il tema dell\u2019oreficeria medievale, presentando una trentina di busti-reliquiario in metallo prezioso datati dal XII al XVI secolo. Al Museo Diocesano d\u2019Arte Sacra di Susa fino al 5 aprile espone invece, con la mostra “La Cassa di Sant\u2019Eldrado: nuove scoperte”, gli oggetti rinvenuti all\u2019interno della preziosa cassa, capolavoro dell\u2019arte romanica custodito nella Parrocchiale della Novalesa con una ricostruzione dell\u2019urna.<\/p>\n
La mostra \u00e8 corredata da due cataloghi: uno raccoglie le schede delle opere in mostra a Palazzo Madama e al Museo del Tesoro della Cattedrale di Aosta; l’altro volume di studi, riunisce invece gli interventi di tutti i musei, italiani, francesi e svizzeri che hanno partecipato al progetto, con saggi dedicati all’ oreficeria, alle vetrate e al mobilio intagliato nell\u2019antico ducato di Savoia.<\/p>\n
Il pubblico potr\u00e0 visitare la mostra sino al 12 luglio aperta mercoled\u00ec e gioved\u00ec dalle 11 alle 19 e il venerd\u00ec dalle 11 alle 20.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"
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