{"id":60106,"date":"2021-04-16T12:30:33","date_gmt":"2021-04-16T10:30:33","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=60106"},"modified":"2021-04-16T10:17:15","modified_gmt":"2021-04-16T08:17:15","slug":"appuntamenti-dal-16-aprile-2021","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/appuntamenti-dal-16-aprile-2021\/","title":{"rendered":"Appuntamenti dal 16 aprile 2021"},"content":{"rendered":"

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\"\"Lugano – Il MASI presenta la prima retrospettiva in Svizzera dedicata a Luigi Pericle (1916-2001). Nato a Basilea, ma di origine italiana, Pericle ha partecipato a un capitolo importante dell\u2019arte del secondo Novecento, esprimendosi attraverso un personale astrattismo informale e tecniche di lavorazione particolari. Attraverso un\u2019accurata selezione di documenti, dipinti e chine, la mostra ripercorre la ricerca artistica astratta dell’artista dagli anni 1960 agli anni 1980, evidenziando lo sviluppo del suo originale linguaggio espressivo. Le opere di Pericle, riscoperte recentemente, sono oggetto di un importante progetto di conservazione, studio e valorizzazione grazie all\u2019Associazione Archivio a lui intitolata. La mostra, realizzata in collaborazione con il Museo di Villa dei Cedri di Bellinzona, si aprir\u00e0 da domenica 18 aprile e rimarr\u00e0 in calendario sino al 5 settembre. Orari: marted\u00ec, mercoled\u00ec e venerd\u00ec 10\u2013 17; gioved\u00ec 10 \u2013 20; sabato, domenica e festivi 10\u2013 18.<\/p>\n

\"\"Lugano – Gli spazi espositivi della collezione Giancarlo e Danna Olgiati (di via Riva Caccia ) ospitano la mostra “Terre\u201d . Una selezione di ventidue opere tra pittura e scultura che spaziano dagli anni Venti al fino a oggi, accomunate da una dimensione \u201cmaterica\u201d. I quattordici artisti presenti in mostra \u2013 di epoche diverse e di varia origine geografica \u2013 indagano le qualit\u00e0 espressive della materia: dalla pittura dominata dai colori della terra di Zoran Mu\u0161i\u010d, alle ricerche informali di ambito italiano ed europeo, fino ai materiali \u201ccosmici\u201d di Enrico Prampolini, Eliseo Mattiacci e Anselm Kiefer. Fino al 6 giugno. Orari: venerd\u00ec – domenica 11-18.<\/p>\n

\"\"Lugano \u2013 \u201cIl Cristo deriso\u201d di Orazio Gentileschi, opera inedita datata 1596, \u00e8 esposta per la prima volta al pubblico nella Chiesa di San Carlo Borromeo in via Nassa. Gentileschi si attiene alla descrizione dei Vangeli: Ges\u00f9, coperto con un manto rosso scarlatto \u00e8 in un cortile seduto su una sorta di pedana, dove \u00e8 aggredito da uno sgherro con un bastone nodoso che gli preme con forza la corona di spine sulla testa. Al contempo, un secondo aguzzino in ginocchio e in finta adorazione, gli mette in mano una canna di bamb\u00f9 come scettro improvvisato. E\u2019 possibile ammirare l\u2019esposizione, promossa dalla Confraternita San Carlo Borromeo e a cura di Sira Waldner e Claudio Metzger fino al 4 maggio. (ingresso negli orari liberi dalle funzioni).<\/p>\n

\"\"Chiasso \u2013 Al m.a.x Museo \u00e8 ospitata la mostra dal titolo \u201cLa Reinterpretazione del Classico: dal rilievo alla veduta romantica nella grafica storica\u201d. Duecento le opere esposte (provenienti da collezioni pubbliche e private) tra incisioni, acqueforti, bulini e puntesecche, stampe acquarellate, litografie e cromolitografie, realizzate tra il XVIII e il XIX secolo da diversi autori. E’ possibile ammirare, le incisioni volute da Johan Joachim Winckelmann per illustrare il suo volume “Monumenti antichi inediti”, le acqueforti di Giovanni Battista e Francesco Piranesi, di Luigi Rossini e le molte vedute di paesaggi delle citt\u00e0 europee mete del Grand Tour, fra cui quelle di Nicolas-Marie-Joseph Chapuy e di Johann Jakob Wetzel. La mostra \u00e8 accompagnata da un catalogo con saggi di Massimo Lolli, Susanne Bieri, Angela Windholz, Pierluigi Panza, Mauro Reali, Raffaella Bosso e Nicoletta Ossanna Cavadini oltre a un ricco apparato iconografico. Disponibile anche un \u201cmini-catalogo\u201d con i testi dei pannelli mostra e una selezione di immagini. Fino al 12 settembre.<\/p>\n

\"\"Chiasso – Lo Spazio Officina del M.a.x. museo ospitano la mostra “Manlio Monti. Attivit\u00e0 grafica e sua genesi”. L’esposizione propone un approfondimento sulla tecnica grafica dell\u2019artista e incisore e sull\u2019attivit\u00e0 divulgativa da lui promossa negli anni. Esposta l\u2019intera raccolta di stampe “Club 365”, progetto creato da Monti nel 1998, per favorire la conoscenza e la diffusione dell\u2019incisione calcografica. Il titolo nasce dal fatto che i soci, aderendo con una sottoscrizione al costo di un franco al giorno, hanno finanziato il progetto a cadenza annuale per realizzare una cartella grafica, assegnando a tre artisti noti e in erba una incisione. Nel corso degli anni, si \u00e8 sviluppata una raccolta di grande interesse. Si tratta di stampe numerate, firmate dall\u2019autore e accompagnate da una spiegazione e da una biografia dell\u2019artista. La tiratura, per ciascuna di esse, \u00e8 limitata a sessanta esemplari. Fino al 3 giugno. Orari: da marted\u00ec a venerd\u00ec 14 \u2212 18; sabato e domenica 10 \u2212 12\/ 14 \u2212 18.<\/p>\n

\"\"Bologna – E’ dedicata alla Collezione Romana la nuova sezione che arricchisce il percorso del Museo Archeologico visibile attraverso l’apposita app. Oltre quattromila oggetti, in gran parte compresi nei due nuclei collezionistici, quello Universitario e quello di Pelagio Palagi, oltre a lasciti pi\u00f9 o meno consistenti di altri collezionisti privati. La raccolta comprende soprattutto oggetti\u00a0 di produzione seriale e di scarso valore artistico, ma preziosi testimoni del vivere quotidiano al tempo dei Romani all\u2019interno della domus (vasellame, illuminazione, arredi e strumenti). Ed ancora esemplari riferiti alla\u00a0 religione e superstizione, al culto funerario, ai mestieri, ai sistemi di misura, agli ornamenti e a oggetti per la cura del corpo. La app, disponibile in versione iOS e Android, \u00e8 scaricabile dagli store del proprio dispositivomobile oppure collegandosi al sito https:\/\/museon.it\/bolognamuse<\/p>\n

\"\"Bologna \u2013 “Sfregi”, \u00e8 il titolo della prima mostra antologica in Italia di Nicola Samor\u00ec (Forl\u00ec, 1977), a Palazzo Fava. Si tratta di un progetto espositivo studiato dall\u2019artista in esclusiva per le sale di via Manzoni. La mostra presenta circa 80 lavori che spaziano dalla scultura alla pittura a partire dagli esordi fino alle realizzazioni pi\u00f9 recenti. Una lettura esaustiva e lenticolare del percorso da lui intrapreso negli ultimi vent\u2019anni che illumina le opere pi\u00f9 rappresentative della sua produzione. L\u2019esposizione\u00a0 \u00e8 occasione per Samor\u00ec di cimentarsi in un faccia a faccia con l\u2019intera storia dell\u2019arte e in particolare con l\u2019epoca barocca, articolando un percorso di suggestioni e analogie e innescando una stretta e intensa relazione con i preziosi fregi che decorano le pareti, stabilendo cos\u00ec una \u201caffinit\u00e0 elettiva\u201d, oltre che con gli spazi, con lo stesso patrimonio del Museo. La mostra, \u00e8 programmata sino al 25 luglio.<\/p>\n

\"\"Torino – Domenica 18 aprile, alle 18, GaM invita alla visita online “Il Primato dell’opera. Viaggio nell’Arte del Novecento”. Il percorso guidato consente di soffermarsi nei diversi ambienti del museo per cogliere l\u2019aspetto d\u2019insieme delle sale, delle opere e la descrizione di dipinti, sculture e installazioni attraverso video e fotografie esclusive. L\u2019appuntamento con la guida \u00e8 un\u2019occasione per ripercorrere la storia dell\u2019arte del Novecento, dalle Avanguardie storiche all\u2019Informale, dal New Dada e Pop Art all\u2019Arte Povera attraverso il tesoro della Citt\u00e0. Informazioni e prenotazioni: visita guidata online 8\u20ac intero; ridotto 7\u20ac (possessori di Abbonamento Musei); al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com ; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sar\u00e0 possibile effettuare l\u2019acquisto online.<\/p>\n

\"\"Varese – Proseguono gli incontri online per ammirare le opere restaurate della Casa Museo Pogliaghi al Sacromonte, tesori raccontati, da coloro che li hanno riportati all’antico splendore. le storie di tappeti, tavolette dipinte e oreficerie liturgiche. Gioved\u00ec 22 aprile occhi puntati su sette piccoli dipinti, su supporto ligneo, di epoche diverse (XV-XVII secolo) provenienti dai depositi della Casa Museo che sono stati oggetto di un progetto formativo per gli allievi del Corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell\u2019Universit\u00e0 di Torino. Un restauro connotato da una vasta casistica di problematiche conservative delle quali parler\u00e0 Alessandro Gatti del Centro Conservazione e Restauro \u201cLa Venaria Reale\u201d. Le oreficerie liturgiche saranno invece le protagoniste dell\u2019ultimo appuntamento di gioved\u00ec 29 aprile. La collezione Pogliaghi raccoglie anche diversi calici e ostensori; nove manufatti di questa categoria sono stati studiati da Valentina Demontis\u00a0 in una tesi che racconta non solo il loro restauro, ma svela anche il lavoro degli artigiani e il continuo riutilizzo di queste opere nei secoli. Gli incontri, organizzati da Archeologistics, in collaborazione con il Centro Conservazione e Restauro \u201cLa Venaria Reale\u201d e con l\u2019Opificio delle Pietre Dure di Firenze, hanno inizio alle 20.45 e si svolgono sulla piattaforma Zoom. Per partecipare\u00a0 \u00e8 richiesto un contributo di 7 euro (5 euro per studenti e abbonati AML) per ciascun appuntamento. I biglietti disponibili: https:\/\/bit.ly\/3dIZK4f<\/p>\n

\"\"Gornate – Tornano gli appuntamenti online dedicati alla scoperta dell\u2019antico complesso monastico di Torba per adulti e bambini. “Cantieri digitali” questo il titolo dell’iniziativa intende far conoscere la storia del monumentale complesso longobardo, parte di un parco archeologico dichiarato Patrimonio dell\u2019Umanit\u00e0 dall\u2019Unesco, e mostrare l\u2019instancabile lavoro degli archeologi in un interessante \u201cdietro le quinte”.I ritrovamenti dei resti ossei emersi nei pi\u00f9 recenti scavi archeologici saranno i protagonisti dell’incontro di marted\u00ec 20 aprile (alle 18- orario di tutti gli incontri) insieme alle analisi antropologiche che ne sono scaturite. Marted\u00ec 27 aprile invece verr\u00e0 proposto uno speciale percorso tra i colori dell\u2019arte, della spiritualit\u00e0 e della moda medievali, con un occhio alla simbologia e al confronto contemporaneo. Ai bambini, dai 7 anni in su, saranno invece dedicati gli incontri di sabato 17, mercoled\u00ec 21 e sabato 24 aprile\u00a0 alle ore 16.30. Nel primo appuntamento si parler\u00e0 de\u201cIl mestiere dell\u2019archeologo\u201d, tenuto da uno studioso che illustrer\u00e0 come si conducono gli scavi, quali i materiali e gli strumenti necessari. Alla vita dei nostri antenati con \u201cLe ossa raccontano\u201d sar\u00e0 invece dedicato l\u2019incontro di mercoled\u00ec 21 aprile, volto a introdurre le scienze antropologiche, mentre nel pomeriggio di sabato 24 si parler\u00e0 d\u2019arte e simbologia dei colori nel Medioevo. Cantieri Digitali si svolge sulla piattaforma ZOOM. Il link per la partecipazione al webinar sar\u00e0 inviato nella giornata stessa dell\u2019incontro. Per informazioni: 328 8377206; faitorba@fondoambiente.it ; www.fondoambiente.it<\/p>\n

\"\"Varese – Dalle\u00a0 vetrine (ma appena possibile in presenza)\u00a0 della Lavit&friends artgallery di piazza Carducci, \u00e8 possibile ammirare\u00a0 acuni lavori del maestro Luigi Bello (classe 1928) eseguiti negli anni 80. Si tratta di differenti soggetti, dai paesaggi alle nature morte, opere su tela pregne di colori, dalle pennellate veloci, semplici e robuste, capaci di emozionare e stupire rivelando la gestualit\u00e0 futura dell’artista. Bello, legnanese di origine, ha esordito a Milano, prima alla scuola del Castello Sforzesco poi nel suo studio di via Solferino dove ha incontrato i grandi colleghi del secondo Novecento. L’artista nel tempo, approfondendo studi e ricerche ha poi trovato uno stile e un linguaggio personale, dove la realt\u00e0 ha lasciato il posto all\u2019astrazione, musicale, geometrica, gestuale. Una pittura palpabile dai segni decisi. L’artista vive e lavora a Cadegliano Viconago.<\/p>\n

\"\"Milano – “Mutante il corpo mio s\u2019abissa”, \u00e8 il titolo della mostra personale di Matteo Gatti allestita negli spazi di Dimora. L’esposizione indaga il concetto di \u201cmostro\u201d quale costrutto material-simbolico tramite opere che prendono corpo in differenti supporti, tra cui installazione e disegno. Sviluppandosi in un percorso che ipotizza una mutazione alternativa dell\u2019esistente, il lavoro di Gatti apre a possibili nuovi scenari di divenire. “Quello di Gatti – riporta la presentazione –\u00a0 \u00e8 uno sguardo al cambiamento che potrebbe manifestarsi in un\u2019ipotetica post-civilt\u00e0, una fantasticheria giocosa e irriverente che indica come, forse, sia possibile apprendere da queste diverse forme di vita come farsi strada nell\u2019avvenire”. La mostra, con lettura critica di Deborah Maggiolo \u00e8 in calendario sino al 19 maggio. Per informazioni: +39 380 5245917<\/p>\n

\"\"Milano – Proseguono gli incontri di Art.Live con tre nuove date per scoprire le 34 grandi artiste protagoniste de \u201cLe Signore dell\u2019Arte. Storie di donne tra \u2018500 e \u2018600\u201d, ospitata a Palazzo Reale : Artemisia Gentileschi, Sofonisba Anguissola, Lavinia Fontana, Elisabetta Sirani, Fede Galizia, Giovanna Garzoni e molte altre artiste recentemete scoperte. Gli apputamenti sono previsti domenica 18 e 25 aprile sempre alle 19 con l\u2019esperto d\u2019arte Sergio Gaddi. Per informazioni e prenotazioni consultare il sito www.lesignoredellarte.it.<\/p>\n

\"\"Castiglione Olona – La biblioteca del Museo si arricchisce di nuovi e preziosi volumi grazie alla recente donazione di Agostino Alloro. Si tratta di due testi importanti, a disposizione di storici e studenti, che portano alla luce ulteriori notizie sulla storia del luogo. Il primo intitolato \u201cLa chiesa di Castiglione e le opere d\u2019arte che contiene\u201d, stampato nel 1874, \u00e8 uno dei libri pi\u00f9 antichi sull\u2019argomento. L’autore \u00e8 Francesco Peluso (Milano 1803 \u2013 Como 1892). Una particolare stampa che si caratterizza anche a livello tattile per il rilievo generato da ogni lettera impressa sulla carta a sua volta impreziosita da illustrazioni che restituiscono i particolari degli affreschi di Masolino e altri artisti che realizzarono opere nel luogo. Il secondo libro \u00e8 \u201cCastiglione Olona e Masolino da Panicale\u201d di don Antonio Barili (Bellano 1863 \u2013 Castiglione Olona 1946), per oltre quarant\u2019anni arciprete della Collegiata e instancabile promotore di restauri, tra i quali spicca l\u2019intervento sugli affreschi in Collegiata e Battistero.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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