{"id":60687,"date":"2021-05-21T09:00:19","date_gmt":"2021-05-21T07:00:19","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=60687"},"modified":"2021-05-20T19:08:42","modified_gmt":"2021-05-20T17:08:42","slug":"capolavori-a-confronto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/capolavori-a-confronto\/","title":{"rendered":"Capolavori a confronto"},"content":{"rendered":"
Como – Anche la citt\u00e0 lacustre ricomincia e nella Pinacoteca Civica ospitata nell\u2019austero palazzo che fu della \u201cnobil famiglia\u201d dei Volpi \u00e8 stata inaugurata una mostra: piccola ma preziosa e, soprattutto, intrigante. S\u2019intitola \u201cCapolavori a confronto. Uomini illustri in un viaggio immersivo tra Como e gli Uffizi\u201d<\/strong> e in una sala alla fine di un luminoso loggiato al piano nobile, entro una installazione multimediale e immersiva creata da \u201cOlo Creative Farm\u201d, presenta i ritratti di quattro dei \u201cgrandi uomini\u201d gi\u00e0 esposti \u201cnel vago suburbano\u201d di Borgo Vico eretto dall\u2019umanista Paolo Giovio (Como, 1483 o 1486-Firenze, 1552)<\/strong>. Per la verit\u00e0 solo due provengono da quel sito; gli altri sono stati prestati dalla Galleria degli Uffizi di Firenze, citt\u00e0 a cui furono destinati dopo essere stati \u201ccopiati\u201d dagli originali posseduti da Giovio. Eruditissimo personaggio questo comasco, non tanto da ricordare come solerte e pio vescovo di Nocera de\u2019 Pagani quanto per la sua influente presenza culturale nelle corti romane di Leone X e del cugino Clemente VII, finendo la carriera di intellettuale sempre in casa Medici, ma a Firenze, presso Cosimo, il primo Granduca di Toscana.
\nCosimo lo si ricorda come il costruttore del palazzo degli Uffizi, ma un altro dei suoi meriti fu quello di riproporre il progetto ritrattistico di Paolo Giovio. Per attuarlo mand\u00f2 a Como il pittore Cristofano di Papi dell\u2019Altissimo, allievo del Pontormo e del Bronzino a detta del Vasari, perch\u00e9 s\u2019impegnasse a far copie dei ritratti<\/strong> del Museo di Borgo Vico. E fu una grazia perch\u00e9 molti di questi andarono dispersi dopo che il Museo con le sue colte decorazioni \u2013 qui la Sala delle Muse, l\u00e0 il Portico del Parnaso e poi la Stanza del Diamante e la Loggia delle Grazie\u2026 – cadde in rovina gi\u00e0 pochi anni dopo la scomparsa del fondatore per poi essere sciaguratamente demolito. Anche allora succedeva!
\nCristofano fece numerosi soggiorni nell\u2019ameno sito sulla riva del Lario e fra i tanti copi\u00f2 anche i due ritratti prestati ora da Firenze a Como. Pertinente la scelta di presentare proprio le effigi del padrone di casa e del \u201cgenio universale\u201d Leonardo da Vinci. La prima, forse ispirata da un originale perduto di Vasari secondo Alberica Barbolani da Montauto, ci fa conoscere il<\/p>\n