{"id":61581,"date":"2021-07-06T10:00:23","date_gmt":"2021-07-06T08:00:23","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=61581"},"modified":"2021-07-06T10:42:03","modified_gmt":"2021-07-06T08:42:03","slug":"esperienza-02-lora-di-mosca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/esperienza-02-lora-di-mosca\/","title":{"rendered":"Esperienza 02: “L’Ora di Mosca”"},"content":{"rendered":"
Casale Monferrato<\/strong> – Il Castello dei Paleologi sar\u00e0 la cornice della mostra “Esperienza #02<\/em>” del gruppo L\u2019ora di Mosca,<\/em> che da sabato 10 luglio (alle 17) si aprir\u00e0 al pubblico. Una collettiva che intende raccontare lo stato d\u2019animo di alcuni artisti dopo il cambiamento costretto dalla pandemia e i conseguenti effetti sulla qualit\u00e0 della vita e sull’uomo.<\/p>\n Come nasce il gruppo e chi sono gli artisti<\/strong><\/p>\n Undici gli artisti che hanno dato vita al gruppo “L’ora di Mosca<\/em>“, nato nel giugno dello scorso anno, alla fine del primo lockdown. Sono: Aqua Aura, Giuliano Caporali, Loretta Cappanera, Elisa Cella, Andrea Cereda, Angelica Consoli, Nadia Galbiati, Marco Grimaldi, Alex Sala, Matteo Suffritti e Manuela Toselli. Tutti accomunati dall\u2019intento di instaurare un dialogo tra mondi immaginativi diversi tra loro, cos\u00ec come i linguaggi, seppure afferenti a un\u2019area che si colloca tra l\u2019astrazione e le pratiche concettuali. Il nome del gruppo, prende spunto da una citazione di Wassily Kandinsky, tratta dal libro autobiografico Sguardi sul passato<\/em> (1913), in cui l\u2019artista russo rievoca la forte emozione suscitata in lui dalla molteplicit\u00e0 dei colori che la luce di un tramonto invernale genera, riflettendosi sulle fantasmagoriche architetture del Cremlino; una molteplicit\u00e0 per\u00f2 che, come in una grande orchestra composta di strumenti diversi, \u00e8 in grado di accordarsi e generare una \u201csinfonia\u201d. E proprio la convivenza di modalit\u00e0 espressive cos\u00ec diverse appare cifra dell\u2019orizzonte artistico contemporaneo, non pi\u00f9 dominato da un movimento o da una tendenza prevalente, come in passato, ma frammentato in tante individualit\u00e0 che procedono in modo autonomo. L’obiettivo del progetto \u00e8 quello di realizzare e offrire molteplici punti di vista e prospettive generando armonia e dialogo fra le varie visioni attraverso una serie di mostre ed eventi che si svolger\u00e0 in alcune citt\u00e0 italiane nel corso dell’anno.<\/p>\n La mostra<\/strong><\/p>\n “Esperienza #02” si propone come una sorta di \u201csottofondo\u201d, come un rispettoso accompagnamento a una voce narrante. Voce che in realt\u00e0 \u00e8 il silenzio. “Questa voce, <\/em>\u2013 precisano gli artisti \u2013 potremmo definirla come una sorta di “Reale” che si sovrappone ai linguaggi, come l\u2019impronta del momento storico in cui la mostra si colloca, esterna ad essa eppure incombente. L\u2019isolamento e la pandemia ci hanno allontanati gli uni dagli altri e ci hanno insegnato la diffidenza. Una diffidenza che \u00e8 diventata lentamente distanza da tutto ci\u00f2 che prima era la nostra quotidianit\u00e0. Una realt\u00e0 forzata dentro la quale un organismo, piccolissimo e invisibile, ci ha condotto, modificando le dinamiche della nostra stessa attivit\u00e0 di artisti, il nostro porci di fronte alla creativit\u00e0. Nel sottofondo generale di questa sub-realt\u00e0 (o neo-realt\u00e0), che ha cancellato ogni riferimento consueto, le abitudini, ogni naturale gestualit\u00e0 \u00e8 intrisa di disinfettante e i volti sono coperti e cancellati da maschere. Si sta perdendo il colore, l\u2019espressione naturale dell\u2019essere (o dell\u2019esserci stati)<\/em>\u201d. La mostra, come si deduce dal titolo \u00e8 una sequenza di una precedente esposizione “Esperienza #01<\/em>“, pianificata la scorsa primavera alla Rocca di Umbertide (PG) ma rimandata al prossimo autunno a causa della sospensione delle attivit\u00e0 culturali per il peggioramento dell\u2019epidemia. Si tratta di un percorso in cui i tratti peculiari di ciascun artista vengono sottolineati e amplificati, anche in voluto contrasto tra loro. Rispetto al primo progetto, che poteva essere letto come una ribellione,\u00a0 al primo lockdown, come una rivendicazione d\u2019esistenza, ora, con il protrarsi della pandemia, nell\u2019incertezza della realt\u00e0 che si profila, e nella consapevolezza di essere dentro una svolta epocale, la riaffermazione della necessit\u00e0 dell\u2019arte va fatta con voce sommessa. La mostra, con presentazione e testo critico di Chiara Tavella, proseguir\u00e0 sino al 29 agosto; orari: sabato e domenica : 10-13 \/ 15-19.<\/p>\n E.F.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Casale Monferrato – Il Castello dei Paleologi sar\u00e0 la cornice della mostra “Esperienza #02” del gruppo L\u2019ora di Mosca, che da sabato 10 luglio (alle 17) si aprir\u00e0 al pubblico. Una collettiva che intende raccontare lo stato d\u2019animo di alcuni artisti dopo il cambiamento costretto dalla pandemia e i conseguenti effetti sulla qualit\u00e0 della vita […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":61584,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,417,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\n\u201cEppure sotto questa coltre noi esistiamo.<\/em> – scrivono ancora gli artisti. – Nonostante la porzione di futuro, per quanto distopico, la mostra non vuole \u201curlare\u201d, non vuole rivendicare nulla, anzi. Vorrebbe essere uno scorrere leggero di visioni, emozioni e pensieri, come dire: “Noi siamo qui. Il nostro stato d\u2019animo, sospeso e incerto, \u00e8 come quello dello spettatore. Come una fotografia in scala di grigio o un quadro senza colore. Entreremo in scena con un mormorio, per non disturbare, un brusio di sottofondo dentro il quale l\u2019unica nota che si distingue \u00e8 la nostra dichiarata diversit\u00e0: il nostro essere scivolamenti di tono<\/em>\u201d.<\/p>\n