{"id":62179,"date":"2021-08-11T14:00:55","date_gmt":"2021-08-11T12:00:55","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=62179"},"modified":"2021-08-11T11:58:39","modified_gmt":"2021-08-11T09:58:39","slug":"letto-per-voi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/letto-per-voi\/","title":{"rendered":"L\u2019Ape: antropologia su tre ruote"},"content":{"rendered":"
\u201cL\u2019Italia nella sua storia di suicidio industriale ha sbagliato il primo mezzo veramente globalizzato proprio perch\u00e9 si\u00a0 “vergognava\u201d dell\u2019aspetto troppo popolare dell\u2019Ape\u201d (Franco La Cecla).<\/em><\/p>\n Mobilit\u00e0 e cultura<\/strong><\/p>\n Busto A. – Da sempre abbiamo coltivato il sogno di possederne una senza mai riuscire a realizzarlo. I movimenti e le frenate brusche della vita hanno sempre deciso altro per noi. Un libro che ne parla \u00e8 decisamente cosa pi\u00f9 fattibile, un libro divertente e interessante che \u00e8 un viaggio a tre ruote intorno al mondo e che consigliamo a tutti gli appassionati di questo mezzo straordinario. Eccentrica e pop, a mezza strada tra un carretto, una moto e un\u2019auto l\u2019Ape<\/strong> racconta una storia di mobilit\u00e0 e cultura, di spostamenti e libert\u00e0. Tutta la sua dignit\u00e0 risiede proprio nelle tre ruote che la fanno sembrare uno strano insetto, magari non particolarmente veloce, ma agile, capace di trasportare carichi elevati alla stregua di un elefante.<\/p>\n Paese che vai, Ape che trovi<\/strong><\/p>\n La si trova ad ogni latitudine forte di quella caratteristica che la fa unica nel suo genere, nel suo essere non solo un mezzo di trasporto bens\u00ec una vera e propria protesi di intenzioni di mobilit\u00e0, uno strumento cos\u00ec intimamente interconnesso all\u2019uso da essere manipolabile, trasformabile, adattabile ad ogni condizione e ad ogni esigenza. Straordinaria nel suo fragile rapporto tra fuori e dentro, un \u201cdentro\u201d che non \u00e8 mai propriamente tale, offre esperienze impagabili in quei luoghi in cui, usata come taxi, mette chi viaggia a diretto contatto con ci\u00f2 che lo circonda. Potr\u00e0 capitarvi di salire su un Tuk \u2013Tuk<\/strong>, nome che ricorre dal Guatemala all\u2019Egitto, arredato come la tenda di un beduino, con frange, tappetini, soffitti con dipinti rustici e di trovarvi a due centimetri da elemosinari, vacche, fruttivendoli, elefanti, dromedari e sciami di ciclisti.<\/p>\n Ironica ed ecologica ha salvato i nostri centri storici<\/strong><\/p>\n L\u2019Ape<\/strong> ha salvato i centri storici italiani, prima della follia delle auto e dell\u2019avvento dei Suv. Ha favorito l\u2019approvvigionamento di merci e vettovagliamenti in quelle isole di storia e tradizione strette tra dedali e vicoli medievali pensati per carri e buoi. Bella, sembra ancora pi\u00f9 bella e sfodera tutta la sua ironia nelle immagini di Melo Minnella che l\u2019ha fotografata in ogni luogo del mondo in una teoria di scatti a colori e in bianco e nero che vanno dagli anni sessanta ai giorni nostri. Folklore ed intelligenza si mescolano in questo mezzo che senza ombra di dubbio a noi, come agli autori di questo libro che si legge in una sera, pare essere il vero mezzo del futuro, capace di affrontare con successo le pi\u00f9 ardue sfide di mobilit\u00e0, urbane e no.<\/p>\n Franco La Cecla<\/strong> (Palermo 1950), antropologo e urbanista, ha insegnato Antropologia culturale a Berkeley, Parigi, Venezia, Bologna e Milano. M. Giovanna Massironi<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" \u201cL\u2019Italia nella sua storia di suicidio industriale ha sbagliato il primo mezzo veramente globalizzato proprio perch\u00e9 si\u00a0 “vergognava\u201d dell\u2019aspetto troppo popolare dell\u2019Ape\u201d (Franco La Cecla). Mobilit\u00e0 e cultura Busto A. – Da sempre abbiamo coltivato il sogno di possederne una senza mai riuscire a realizzarlo. I movimenti e le frenate brusche della vita hanno sempre […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":62180,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[1458],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nMelo Minnella<\/strong> (Mussomeli, Caltanissetta, 1937), fotografo, inizia la sua carriera collaborando a “Il Mondo” di Pannunzio, per poi ampliare le sue collaborazioni alle maggiori riviste nazionali e internazionali.<\/p>\n