{"id":62639,"date":"2021-09-21T10:00:32","date_gmt":"2021-09-21T08:00:32","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=62639"},"modified":"2021-09-21T10:14:25","modified_gmt":"2021-09-21T08:14:25","slug":"una-pazienza-selvaggia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/una-pazienza-selvaggia\/","title":{"rendered":"Una pazienza selvaggia"},"content":{"rendered":"

\"\"Milano – Ventuno immagini chiedono, a chi le guarda, di soffermarsi a osservarle. Con calma e pazienza, qualit\u00e0 che mettono quasi a disagio l\u2019uomo contemporaneo, sempre pi\u00f9 divorato dal culto della velocit\u00e0 e intossicato da paure e stereotipi che stringono la mente allontanandolo da ogni possibilit\u00e0 di riscoperta interiore… Sono le opere di Arianna Sanesi<\/strong> raccolte nella personale dal titolo “Una pazienza selvaggia<\/em>” allestita al Red Lab Gallery.<\/p>\n

Il titolo della mostra, \u00e8 l\u2019incipit della poesia \u201cIntegrit\u00e0<\/em>\u201d di Adrienne Rich, saggista americana contemporanea alla quale la Sanesi si \u00e8 ispirata per realizzare questa raccolta di immagini. Scrive la curatrice Giovana Gammarota -“… L’artista ha affrontato il tema di tornare interi, con fatica, ma anche attraverso qualcosa che ci spinge a ricomporci [l\u2019istinto selvaggio] dopo essersi sparpagliati durante il cammino<\/em>\u201d.<\/p>\n

\"\"L’artista, attraverso il suo lavoro, invia un chiaro messaggio: “ritrovare in noi stessi la capacit\u00e0 di guardare al nostro inconscio, alla nostra parte istintiva pi\u00f9 arcaica, per lasciare che l\u2019anima ritorni a prevalere.”<\/em> Cos\u00ec invita i visitatori a scavare dentro le proprie storie profonde, ad andare oltre e a rendere visibile ci\u00f2 che non lo \u00e8 o semplicemente ci\u00f2 che manca, grazie proprio a quella \u201cpazienza selvaggia<\/em>\u201d intesa come la parte primordiale, creativa e autentica che si trova in tutti noi, condizione necessaria per \u201cricostruirsi<\/em>\u201d e accedere alla propria integrit\u00e0.\u00a0 Gli scatti richiamano alla solennit\u00e0 e alla sontuosit\u00e0 della natura che ci circonda e che \u00e8 dentro di noi; immagini che per essere accolte e abbracciate richiedono la predisposizione assoluta della nostra mente di mettersi al servizio della nostra anima e delle nostre emozioni.<\/p>\n

\"\"In mostra, il lavoro della Sanesi, \u00e8 una sequenza di immagini proposto sotto forma di trittici. \u201cIl tre<\/em> – precisa la curatrice – \u00e8 un numero che suggerisce un \u201cpassaggio\u201d: una trasformazione. Si parte da un punto, si staziona in un altro, per poi proseguire oltre [\u2026] Ogni gruppo di immagini \u00e8 dunque percorso da un filo conduttore che diviene espressione del \u201cpassaggio\u201d. Si entra e si esce incedendo in un flusso che a poco a poco ci trasforma; si parte e si arriva per poi ripartire ancora poich\u00e9 fermarsi non \u00e8 contemplato<\/em>\u201d.<\/p>\n

Quello che l’artista intende chiedere\u00a0 a chi osserva \u00e8 la capacit\u00e0 di far risorgere quell\u2019istintivit\u00e0 innata in ognuno e che normalmente viene soffocata; quella parte selvaggia che aiuta l\u2019essere umano a non rimanere bloccato, spento, \u201cdomato<\/em>\u201d. Come fanno i lupi, che sanno attendere e osservare, ma soprattutto sanno agire seguendo il proprio istinto, perch\u00e9 \u00e8 la loro natura. Vivono: in libert\u00e0 e indipendenza. Nello stesso modo l\u2019uomo deve riuscire a liberarsi dalle immense paure e dai vuoti emotivi che lo soffocano, per riappropriarsi della parte istintuale, la sola che pu\u00f2 aiutare l\u2019individuo a riconnettersi con la propria identit\u00e0, rendendola di nuovo unica e libera.<\/p>\n

La mostra, allestita in Via Solari 46, sar\u00e0 visitabile sino al 30 ottobre con i seguenti orari: da luned\u00ec a sabato 15-18.30; sabato mattina solo su appuntamento: info@redlabgallery.com.<\/p>\n

L’artista<\/strong><\/p>\n

\"\"Arianna Sanesi vive e lavora a Parigi. Dopo la Laurea magistrale in Storia della Fotografia conseguito all\u2019universit\u00e0 di Bologna, ha frequentato CFP Bauer a Milano e lavorato per diverso tempo come assistente di Ferdinando Scianna. Nel 2013 frequenta il corso avanzato di narrazione visiva Danish School of Media and Journalism di Aarhus (DK). Il progetto finale, \u201cDispersal\u201d, diventa un libro riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Nel 2015 riceve una borsa di studio dal Festival in Baie de Saint Brieuc per creare un progetto sui femminicidi in Italia, che verr\u00e0 esposto durante il Festival.<\/p>\n

Attualmente dedica tutto il suo tempo alla narrazione visiva, concentrando la sua attenzione su questioni sociali e culturali. Lavora su diversi progetti personali e, con l\u2019artista Francesca Loprieno, sul progetto \u201cL\u2019esprit de l\u2019escalier\u201d, una piattaforma per progetti fotografici, pedagogici ed\u00a0 editoriali.<\/p>\n

E.F.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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