{"id":63142,"date":"2021-10-28T12:30:13","date_gmt":"2021-10-28T10:30:13","guid":{"rendered":"https:\/\/www.artevarese.com\/?p=63142"},"modified":"2021-11-09T09:48:44","modified_gmt":"2021-11-09T08:48:44","slug":"un-ritorno-della-poesia-con-le-opere-di-carola-mazot","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/un-ritorno-della-poesia-con-le-opere-di-carola-mazot\/","title":{"rendered":"Un ritorno della poesia con le opere di Carola Mazot"},"content":{"rendered":"
San Donato Milanese – Con oltre 100 opere, Cascina Roma, polo per l\u2019arte contemporanea alle porte di Milano ha aperto gli spazi espositivi a Carola Mazot Mazot (Valdagno 1929 \u2013 Milano 2016) con la mostra intolata \u201cUn ritorno della poesia\u201d.
\nUn viaggio poetico racconta, per decadi, dalle prime tele, alcune delle quali mai esposte prima, alle ultime creazioni dell\u2019et\u00e0 matura, la sua storia artistica iniziata nei primi anni \u201860 e ancor oggi attuale.<\/p>\n
Artista veneta di nascita, milanese di adozione, inizia la sua formazione all\u2019Accademia di Brera sotto la guida di Marino Marini e Giacomo Manz\u00f9. Fgura femminile dirompente nelle scelte di vita e di lavoro, fin dai primi anni Sessanta; frequentatrice del Jamaica,\u00a0 storico locale di ritrovo di molte figure dell\u2019arte e della scrittura.<\/p>\n
L\u2019esposizione di San Donato Milanese, che ricostruisce e illustra come l\u2019opera dell\u2019artista si sia sviluppata e modificata nel corso dei decenni, si snoda in un percorso cronologico stilistico partendo dal primo periodo pittorico dell\u2019artista dove si pu\u00f2 intuire quanto la realt\u00e0<\/em>, la pi\u00f9 interessante, misteriosa e imperscrutabile, stia nell\u2019essere umano e nel suo volto. Visi quasi sempre ripresi di tre quarti, celandone una parte che diviene cos\u00ec inafferrabile in una espressivit\u00e0 e interiorit\u00e0 silenziosa e potentente. Cenni biografici<\/strong><\/p>\n Carola Mazot (Valdagno 1929 – Milano 2016) veneta di nascita e milanese di adozione, \u00e8 una figura femminile dirompente in un’epoca, tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta, in cui essere artiste donne incontrava non pochi ostacoli dal mondo delle gallerie. San Donato Milanese – Con oltre 100 opere, Cascina Roma, polo per l\u2019arte contemporanea alle porte di Milano ha aperto gli spazi espositivi a Carola Mazot Mazot (Valdagno 1929 \u2013 Milano 2016) con la mostra intolata \u201cUn ritorno della poesia\u201d. Un viaggio poetico racconta, per decadi, dalle prime tele, alcune delle quali mai esposte prima, […]<\/p>\n","protected":false},"author":8,"featured_media":63169,"comment_status":"open","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[56,65,45,64],"tags":[],"yoast_head":"\n
\nNel decennio successivo i \u201cvolti\u201d sono affiancati e circondati da strumenti ad arco. La sorella organista e la figlia violinista la portano a frequentare ambienti legati alla musica. Influenzata da queste atmosfere, ritrae musicisti dal vero, singoli o in orchestre, che prendono forma tra tenui cromatismi e suggestioni d’incanto . In mostra anche ritratti che Mazot fece a personaggi della cultura e dell\u2019arte.
\nLe opere della fine anni \u201880, \u201890 e 2000 sono invece caratterizzate dai corpi in movimento degli atleti. Le figure impetuose si muovono all\u2019interno di una composizione libera, mossa, con una splendida essenzialit\u00e0 che guida tutto l\u2019insieme compositivo dove, predominanti sono l’impeto, lo slancio e il dinamismo. A questo proposito l’artista scriveva : \u201cE’ un soggetto che mi affascina e che mi d\u00e0 pi\u00f9 libert\u00e0 perch\u00e9 il pennello si lancia seguendo spinte irresistibili\u201d.
\nSono degli stessi anni i lavori ispitati alla natura. Un periodo pi\u00f9 informale e gioioso che descrive,nei luoghi dove spesso si sposta tra Milano e la casa sulle Alpi Lecchesi, fra i boschi\u00a0 che tanto amava. Ecco dunque affiorare alberi, radici, fiori, foglie e rami intrecciati fra libert\u00e0 di luce e colore. Dipinti di getto e senza ripensamenti. Pesaggi che lasciano immaginare spazi dove il bello della natura \u00e8 ancora possibile.
\nLa mostra, a cura di Stefano Cortina, \u00e8 accompagnata da un catalogo con testi critici di Giorgio Seveso, Chiara Gatti, Mario De Micheli e Franco Loi. Fino al 14 novembre. Orari al pubblico: luned\u00ec – sabato 9.30 \u2013 12.30, 14.30 \u2013 18.30; domenica e festivi 10 \u2013 12.30\/15\u2013 19.<\/p>\n
\nMazot inizia lo studio della pittura a tredici anni con il nonno materno, il pittore veneziano post-impressionista Vettore Zanetti Zilla, uno studio che descriver\u00e0 nei suoi diari: “Le sue lezioni tutti i giorni, lo stare con lui che mi faceva notare di quanti verdi era composta una massa d’alberi, oppure scoprire il barlume di luce che contorna gli oggetti dando un senso al volume, era molto importante”.
\nSuccessivamente approfondisce negli studi di Donato Frisia e Lorenzo Pepe. La sua formazione \u00e8 legata all’Accademia di Brera durante gli anni Sessanta, sotto la guida di Giacomo Manz\u00f9, Marino Marini e Pompeo Borra.
\nIn anni di grandi fermenti artistici frequenta il Jamaica, storico locale in via Brera, punto d’incontro fra artisti e letterati. Conosce Roberto Crippa, Gianni Dova, Aligi Sassu, Alik Cavaliere, Ernesto Treccani che le fece alcuni ritratti, Giuseppe Migneco, il critico Mario De Micheli e il poeta Franco Loi che scrivono e scriveranno per molto tempo sui suoi lavori. Sposa lo scultore Guido Di Fidio.
\nNumerose sono le sue opere in collezioni private e presso alcuni musei fra i quali il Museo della Permanente, il GASC Galleria d’Arte Sacra dei Contemporanei di Milano e Pinacoteca di Ruffano.Sue opere d’arte sacra sono conservate nelle Chiese San Gregorio Magno, San Luca Evangelista, San Giovanni in Laterano a Milano.Una collezione di 37 tele \u00e8 conservata e visionabile presso il suo comune di nascita, Valdagno, in esposizione permanente nelle sedi comunali.
\nHa esposto a: Milano, Verona, Venezia, Lugano, Vienna, Parigi, Lione, Varsavia, San Francisco e New York.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"